Roberto Pino naviga favolisticamente tra i mondi della sperimentazione sino a dar vita ad un colorismo direzionale atto a veicolare gli sguardi mediante sensazioni che prendono corpo mediante la concretezza dei materiali.
Chiamiamo appunto Percorsi di Singolarità l’insieme dei momenti che spingono l’artista piemontese a percepire lo stato delle cose e tradurli in oggetto carico di significazione.
Forma e Contenuto divengono le matrici essenziali di questo percorso: il materiale al limite del suo essere viene incanalato in un discorso mentale, logico, razionale destrutturando il suo codice di provenienza ed ottenendo così un nuovo apporto contenutistico in cui il senso, l’emozione, l’attimo fugace prendono corpo.
Significante e significato coincidono sul piano comunicativo spingendo il destinatario a comprendere le ragioni occulte del mittente/realizzatore dell’opera.
La progettualità viene così accantonata in nome del risultato finale. I colori simboleggiano stati emotivi che rientrano nella sfera del vissuto e caricano l’oggettualità di valori intimisti. L’artista rievoca l’Extraconcettualità attraverso questa coincidenza emotiva spingendo il senso spirituale verso le frontiere stesse della creazione.
Una forma di meta-creazione onirica costellata di slanci personali, nascosti, segreti, occultati dall’Ego: i vortici di colore incanalati in forme vive, fluttuanti al limite dello scultoreo traducono le esperienze dell’arte precedente in sperimentazioni latenti. Ecco sorgere in lui questa componente Neocreativista.
Dott. Andrea Domenico Taricco
Critico d’arte
Rinascenza Contemporanea II
pubblicato su: Il periodico dell'Arte - Prima uscita