È un documento di progettazione che viene redatto dal GLO, entro il 30 giugno, in via provvisoria. E' rivolto agli alunni che hanno ricevuto una nuova certificazione e non hanno un PEI in vigore e ha lo scopo di definire le proposte delle risorse, previste per il sostegno, da attivare per l'anno successivo.
Percorso che mette al centro l’alunno; è calibrato sulla sua specificità e unicità e ne valorizza le potenzialità. Indica strumenti, strategie e modalità per creare ambienti favorevoli al successo formativo.
Nei Piani Educativi Individualizzati - PEI - si parla di personalizzazione, rispetto alla progettazione didattica della classe, in relazione agli obiettivi di apprendimento (conoscenze, abilità, traguardi di competenza), alle strategie e metodologie didattiche, alle modalità di verifica e ai criteri di valutazione; tali personalizzazioni devono essere specificate. Se le differenze rispetto alla progettazione della classe non sono rilevanti, può essere conveniente esplicitare solo le personalizzazioni apportate: riduzioni dei contenuti, semplificazioni o facilitazioni, eventuali obiettivi ridotti. Se, invece, la progettazione personalizzata è molto diversa da quella della classe, si definiscono gli obiettivi disciplinari previsti, specificando i risultati attesi e i relativi criteri di valutazione. Nel primo ciclo di istruzione, Scuola Primaria e Secondaria di I grado, è solo possibile personalizzare la progettazione didattica e non anche differenziarla.
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE (PAI)
Il PAI è un documento che inquadra lo stato dei bisogni educativi e formativi della scuola e le azioni che si intende attivare per fornire delle risposte adeguate. Il PAI conclude il lavoro svolto collegialmente da una scuola ogni anno scolastico e costituisce il fondamento per l’avvio del lavoro dell’anno scolastico successivo.
Il Piano Nazionale per l'Inclusione ha lo scopo di:
garantire l’unitarietà dell’approccio educativo e didattico della comunità scolastica;
garantire la continuità dell’azione educativa e didattica anche in caso di variazione dei docenti e del dirigente scolastico;
consentire una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento adottati nella scuola.
La redazione del PAI, come pure la sua realizzazione e valutazione, è l’assunzione collegiale di responsabilità da parte dell’intera comunità scolastica sulle modalità educative e i metodi di insegnamento adottati nella scuola per garantire l’apprendimento di tutti i suoi alunni.
Saper leggere i volti, gli sguardi, saper anticipare, immaginare cosa potrebbe succedere, sulla base della conoscenza e dell'osservazione dell'alunno e del contesto. Prevedendo si impara, imparando si diventa capaci di prevedere.
Documento propedeutico e necessario alla predisposizione del Pei; sostituisce, integrandoli, la diagnosi funzionale e il profilo dinamico funzionale (PDF). È redatto su base ICF dall’Unità di Valutazione Multidisciplinare, dopo l’accertamento della condizione di disabilità. Analizza le performance e le capacità della persona in vari contesti, individuando barriere e facilitatori.
Progetto, idea di lavoro che, partendo dai bisogni espliciti ed impliciti di un individuo/gruppo, descrive un percorso atto a realizzare finalità (educative/didattiche) mediante il raggiungimento di specifici obiettivi.
La progettazione didattica è il processo di pianificazione e organizzazione delle attività e delle risorse necessarie per guidare l’apprendimento degli studenti; richiede l’individuazione degli obiettivi di apprendimento e delle strategie didattiche adeguate. È la progettazione che permette di adattare la propria didattica alle esigenze degli allievi, tenendo conto dello stile e dei ritmi di apprendimento di ciascuno e, quindi, anche delle eventuali difficoltà. Nei PEI si parla di progettazione didattica “personalizzata” (nel I e II ciclo) o “differenziata” (solo nel II ciclo).
La progettazione universale è definita dalla Convenzione ONU come “la progettazione di prodotti, strutture, programmi e servizi utilizzabili da tutte le persone, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate”, non escludendo, tuttavia, dispositivi di sostegno per particolari gruppi di persone con disabilità laddove necessari. Essa può essere applicata a qualsiasi contesto, soprattutto in quello scolastico, rendendolo flessibile e facilmente fruibile. Così, nella scuola, la progettazione universale per l’apprendimento aiuta a soddisfare la variabilità degli studenti suggerendo flessibilità negli obiettivi, metodi, materiali e valutazioni che permettano agli educatori di soddisfare i diversi bisogni. CAST: Until learning has no limits®
Il Progetto individuale, documento di natura strategica, introdotto dalla Legge 328/2000, è redatto su richiesta e con la collaborazione dei genitori, dall’Ente locale competente d’intesa con l’Azienda sanitaria locale sulla base del Profilo di funzionamento. Le prestazioni, i servizi e le misure, in esso previste, sono definite anche con la partecipazione di un rappresentante dell’istituzione scolastica interessata. Esso può comprendere anche misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale così come eventuali sostegni per il nucleo familiare. Il Decreto Legislativo n. 62 del 2024, in particolare agli artt. 18 e 19, afferma il concetto di Progetto di Vita Individuale, personalizzato e partecipato. Tale progetto è finalizzato a garantire che le persone con disabilità possano accedere a un percorso di vita che tenga conto delle esigenze personali, di salute e delle condizioni sociali, facilitando la loro inclusione soprattutto in termini di equità.
La programmazione didattica è parte integrante della progettazione didattica, in quanto organizza le lezioni e il loro contenuto dal punto di vista temporale. Non è, dunque, corretto parlare di programmazione personalizzata o differenziata, poiché, in tal caso, ci si riferisce alla progettazione (si veda sopra).
Prospettiva bio - psico - sociale
E' una strategia di approccio alla persona, secondo la quale la salute, come la malattia, è il risultato complessivo dell'interazione di tre fattori: biologico (genetico), psicologico (personalità e comportamento), sociale (culturale e familiare).
Sono facilitatori che aiutano il processo di apprendimento e sono un punto di partenza nella progettazione (interessi, abilità della persona, ambiente, relazioni).