Questo termine viene spesso utilizzato in modo riduttivo per indicare le persone il cui sistema nervoso è organizzato in maniera diversa rispetto alla maggioranza con sviluppo neurologico tipico, divenendo talvolta sinonimo di autismo. In realtà, il concetto di neurodiversità rappresenta l'equivalente neurologico della biodiversità e descrive la "varietà illimitata della cognizione umana e l'unicità di ogni mente". La neurodiversità comprende sia gli individui il cui sistema nervoso ha seguito uno sviluppo considerato tipico, sia coloro il cui neurosviluppo presenta caratteristiche differenti, come nel caso dell'autismo, della sindrome di Tourette, dell'ADHD e di altre condizioni che generano modalità cognitive uniche e peculiari.
È un concetto statistico che si basa sulla frequenza più alta (detta moda o norma) con cui un determinato valore o una situazione si manifesta all'interno di una determinata popolazione. Si considera quindi "normale" ciò che accade più frequentemente in un determinato contesto sociale, culturale, economico. Il concetto di normalità è sempre relativo a un particolare gruppo di riferimento (detto popolazione) e alle caratteristiche specifiche analizzate, in un dato contesto di tempo e luogo.