Il termine Easy to Read (letteralmente "facile da leggere") si riferisce a un insieme di linee guida e criteri finalizzati a rendere i testi scritti accessibili e comprensibili per un pubblico con esigenze di lettura semplificate. Tale approccio è pensato per favorire la comprensione di informazioni a persone con disabilità cognitive, anziani, individui con limitata alfabetizzazione o competenze linguistiche, nonché per coloro che leggono in una lingua diversa dalla propria lingua madre. L'iniziativa promossa dal Consiglio d'Europa e da organizzazioni come Inclusion Europe ha definito uno standard internazionale per la redazione di materiali che rispettino i principi dell’Easy to Read. Le principali caratteristiche dell'Easy to Read comprendono: …
Linguaggio chiaro e semplice: utilizzo di parole di uso comune ed evitamento di termini tecnici o specialistici, a meno che non siano spiegati in modo diretto e conciso. Le frasi sono brevi e lineari, con una struttura grammaticale semplice.
Strutturazione visiva del testo: impiego di caratteri grandi e ben leggibili, spesso sans-serif, con interlinea ampia e spazio adeguato tra paragrafi per evitare l'effetto "muro di testo". La disposizione è lineare e ordinata, evitando l'uso eccessivo di elementi visivi che possano distogliere l'attenzione dal contenuto principale.
Uso di immagini esplicative: l'uso di illustrazioni, pittogrammi e fotografie aiuta a chiarire il contenuto scritto e fornisce un supporto visivo che rende più facile l’interpretazione e la memorizzazione delle informazioni.
Ridondanza e chiarezza dei concetti: i concetti complessi vengono scomposti in parti più semplici e spiegati più volte, se necessario, per assicurare una comprensione completa.
Focus sui contenuti essenziali: l’informazione viene selezionata e organizzata per evitare dettagli superflui, focalizzandosi solo sugli elementi indispensabili per l’utente.
L’Easy to Read è ormai riconosciuto come uno strumento essenziale per promuovere l'inclusione sociale e l'accesso equo all'informazione, garantendo che nessuno venga escluso dalla possibilità di comprendere testi di carattere pubblico o di interesse sociale. Questo approccio, applicato a documenti pubblici, materiali educativi, informazioni sanitarie e anche testi legislativi, è un diritto umano fondamentale che risponde al principio di accessibilità universale e favorisce l'empowerment di tutte le persone. Inclusion Europe è una grande associazione europea, composta da membri di vari Paesi, tra cui l’Italia, e ha lo scopo è di progettare politiche di copertura europea e internazionale mirate all’inclusione sociale delle persone con differenti disabilità. Essa ha individuato delle linee guida da seguire per rendere un’informazione facile da leggere e da capire.
Insieme di comportamenti, atteggiamenti e pensieri comuni di una società, trasmissibili attraverso l'esempio pratico e l'espressione orale ai bambini e a persone suscettibili di cambiamento. Organi istituzionali dedicati all'educazione dell'individuo sono in genere le scuole; la prima agenzia educativa è la famiglia.
Prove con finalità formativa e sommativa, che vanno ad accertare conoscenze e competenze degli studenti; determinano la chiusura di un percorso ed un eventuale passaggio ad un altro ordine e grado.
Esame finalizzato a valutare le competenze acquisite dagli studenti a conclusione del primo e del secondo ciclo di istruzione. Per quanto riguarda la secondaria di secondo grado sono previste prove con valore di equipollenza, che garantiscono all'alunno con disabilità la possibilità di sostenere l'esame di stato.
Obiettivi/risultati che ci si aspetta vengano raggiunti al termine di un percorso di apprendimento. Questi esiti, affinché possano essere raggiunti, richiedono un’azione congiunta da parte di famiglia, specialisti di riferimento, docenti e alunno.
Persone che hanno una preparazione specifica in un determinato ambito/materia. Sono coloro ai quali ci rivolgiamo ai fini inclusivi (esperti in ambito clinico-pedagogico) o se necessitiamo di aggiornamento professionale; l'esperto offre un servizio di supporto e orientamento alla comunità scolastica.
L'eye-tracking, o tracciamento oculare, è una tecnologia avanzata che consente di registrare e analizzare i movimenti degli occhi e i punti di fissazione visiva di una persona, fornendo dati preziosi su ciò che l’individuo osserva e su come il suo sguardo si muove nello spazio visivo. Tale tecnologia è particolarmente utile per comprendere i processi cognitivi e percettivi legati alla visione e all'attenzione, offrendo una prospettiva diretta e oggettiva sull'interazione tra il soggetto e lo stimolo visivo. L'eye-tracking si basa sull'uso di dispositivi specializzati che, tramite raggi infrarossi o altre tecniche di imaging, catturano e misurano la posizione, la direzione e la durata dei movimenti oculari, come le fissazioni e le saccadi.
L’empowerment (autopotenziamento) è un processo mediante il quale si promuove il potenziamento della consapevolezza dei propri diritti, permettendo agli individui di esigerli autonomamente. La società, attraverso pratiche che non rispettano i diritti civili, barriere, ostacoli e discriminazioni, impedisce alle persone con disabilità di partecipare in condizioni di equità con gli altri cittadini. Riguardo agli alunni con disabilità, si tratta, dunque, di intervenire per favorire lo sviluppo della loro consapevolezza e conoscenza di sé, con l’obiettivo di esaltare le loro potenzialità e permettere loro di fare scelte autonome.
Principio secondo cui tutte le persone dovrebbero avere accesso a opportunità e risorse in modo giusto, tenendo conto delle loro differenti esigenze e circostanze, per raggiungere un'uguaglianza di risultati. Fonte: Commissione Europea - Relazione sulla giustizia sociale