International Classification of Functioning
L’International Classification of Functioning (ICF), Disability and Health (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) è stata elaborata dall’OMS nel 2001 e ha permesso che si verificasse un importante cambio di paradigma nell’approccio alla disabilità. Il nuovo punto di vista non è più soltanto centrato sulla malattia e la persona viene descritta in termini positivi, di salute e di funzionamento nei diversi contesti (familiare, sociale, lavorativo) aprendo la strada a un intervento migliorativo sul contesto stesso, attraverso l’inserimento di facilitatori e la rimozione di eventuali barriere. La disabilità viene, in sostanza, considerata come il risultato negativo dell’interazione tra la persona e l’ambiente. Anche nella Scuola, l’ICF rappresenta lo strumento che permette di delineare la visione globale dello studente, in qualsiasi ordine e grado. E’, quindi, una classificazione che mira a descrivere la disabilità in relazione al contesto ambientale, delineandone barriere e facilitatori, per sostenere il progresso dell'individuo in base alle sue potenzialità espresse in quattro dimensioni: affettivo-relazionale, della comunicazione e del linguaggio, dell’autonomia e cognitiva-esperienziale.
L'inclusione è un insieme complesso di processi di trasformazione che richiedono una profonda revisione dei principi e delle norme tecniche, politiche e sociali, al fine di garantire il pieno rispetto dei diritti di tutte le persone (comprese le persone con disabilità). Questo percorso di cambiamento comporta l'adeguamento delle pratiche esistenti per assicurare una partecipazione attiva ed equa degli individui in tutti gli ambiti della società. L'inclusione diventa tangibile quando gli individui (comprese le persone con disabilità), insieme ai loro rappresentanti, sono direttamente coinvolte nelle decisioni che li riguardano, permettendo che i loro bisogni e diritti siano pienamente integrati nelle politiche e nelle prassi sociali, promuovendo così una reale equità e partecipazione.
Individuare nelle dimensioni
Prassi necessaria per ricondurre le osservazioni pedagogico-didattiche all’interno di quattro dimensioni principali, formalizzate nel PEI, da considerare ai fini dell'inclusione e della progettazione didattica ed educativa:
dimensione della relazione, dell’interazione e della socializzazione;
dimensione della comunicazione e del linguaggio;
dimensione dell’autonomia e dell’orientamento;
dimensione cognitiva, neuropsicologica e dell’apprendimento.
Il percorso di lavoro realistico, per il quale il docente sceglie delle linee metodologiche che realizza servendosi di vari modelli operativi, materiali e mediatori didattici (è la didassi).
Interventi di aiuto allo sviluppo della personalità, o di sue componenti, in relazione al processo evolutivo dell'individuo e delle sue esigenze, volti a facilitare la realizzazione e l'espressione delle sue potenzialità, in considerazione delle sue risorse e bisogni, favorendo la realizzazione personale nel riconoscimento delle differenze individuali.
Gli interventi metodologici sono tutte le procedure, i modelli di intervento, gli assunti operativi utilizzati dal docente, mediatore dei processi di apprendimento, a seconda del contesto, per affrontare il percorso, incrementare efficacia ed efficienza degli interventi, garantire il successo dell'azione didattica. Gli interventi devono essere supportati da attività, strategie, strumenti che concorrono al raggiungimento degli obiettivi prefissati e a migliorare la qualità delle proprie iniziative.
L'insegnamento è l'azione e l'effetto di insegnare (istruire e formare con regole e concetti). Rappresenta il sistema e il metodo di dare istruzione, che consiste in conoscenze, principi e idee che si insegnano a qualcuno. L'insegnamento implica l'interazione di tre elementi: l'insegnante, docente o maestro, l'allievo o studente e l'oggetto della conoscenza.
L’Interculturalità è un concetto che denota l’interazione dinamica e reciprocamente arricchente tra diverse culture, caratterizzata dal dialogo e dal confronto rispettoso tra gruppi culturali distinti. Essa implica un processo continuo di scambio e integrazione culturale, volto a superare le barriere di incomprensione e pregiudizio attraverso la valorizzazione e l'accettazione delle diversità culturali. In un contesto interculturale, si promuove l'inclusione e la partecipazione equa di individui provenienti da background socio-culturali differenti, favorendo la co-creazione di nuove significazioni e pratiche condivise. Questo approccio non solo riconosce e celebra le differenze tra le culture, ma mira anche a costruire ponti di comunicazione e cooperazione attraverso la comprensione e il rispetto reciproco. La presenza crescente nelle scuole di bambini e ragazzi che hanno una storia, diretta o familiare, di migrazione è un dato ormai strutturale del nostro sistema scolastico. Gli studenti imparano così a vivere in una pluralità diffusa e a conoscere le diversità culturali e religiose, superare le reciproche diffidenze, sentirsi responsabili di un futuro comune.
Il termine istruzione indica sia la trasmissione del sapere che il sistema istituzionale dell'insegnamento. In particolare l'istruzione è quel processo di trasmissione e acquisizione di nozioni disciplinari svolto da un adulto/insegnante. L'istruzione istituzionalizzata è affidata alla scuola con il compito di trasmettere e sistematizzare le conoscenze.