Raccontare la Scuola Estiva

Data pubblicazione: Jan 25, 2018 2:24:32 PM

(articolo pubblicato nel Blog del Museo).

Si è svolta, nei giorni dall’11 al 13 settembre, la terza Scuola Estiva di formazione per insegnanti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado “Le Scienze, il Museo e la Scuola”.

Si è consolidata l’organizzazione del lavoro sperimentata nelle precedenti edizioni: per ogni giornata della scuola si affronta in modo approfondito e interattivo un diverso argomento relativo a piante, animali e “sassi”.

Perché il Museo organizza con continuità attività formative per insegnanti? La formazione, come la didattica e la ricerca, è uno dei doveri istituzionali di un museo universitario, e il nostro museo ha al suo attivo una collaborazione pluridecennale con le scuole del territorio. Da questa collaborazione è partito nel 2014 il primo impulso per un lavoro più stabile e strutturato, in collaborazione con Naturalmente Scienza. Per affrontare un compito così impegnativo, il museo si è avvalso della collaborazione di Paolo Guidoni e Silvia Caravita, che hanno impostato le linee di lavoro e continuato a seguire le varie attività in itinere. Questa attività formativa viene condotta da personale del museo con competenze scientifiche e didattiche, e anche da ricercatori del CNR, dell’INGV e dell’università che si mettono gratuitamente a disposizione.

Le giornate della scuola prevedono una breve introduzione dell’argomento, fornendo le informazioni di base necessarie per affrontare la successiva attività di carattere pratico-laboratoriale. Il lavoro pratico si svolge in piccoli gruppi di insegnanti di diversa provenienza e diverso ordine di scuola, seguiti da tutor. Le attività sono guidate da schede di lavoro; alla fine, si svolge una discussione generale, in cui vengono confrontate e condivise sia le conclusioni dei gruppi sia le idee per un successivo adattamento alle necessità didattiche delle singole realtà scolastiche.

I temi della 3° edizione sono stati: “Fiori spontanei: dalla natura al giardino della scuola”; “Le rocce: le pagine di un libro chiamato Terra”; “Lo scheletro umano: dall’anatomia alla paleopatologia”.

Come esempio della metodologia di lavoro adottata, nella prima giornata le/gli insegnanti hanno raccolto – con criteri uniformi – semi e piante nel grande parco della Certosa; con l’aiuto di Francesca Bretzel (CNR Pisa) tali materiali sono poi stati esaminati, separati, in molti casi identificati e visti al microscopio. Alla fine della fase di osservazione, è risultata evidente l’estrema variabilità delle forme, delle dimensioni, dei colori, delle strategie di disseminazione in un campione – seppur piccolo – di specie diverse. Tali conclusioni sono poi state approfondite e generalizzate nella presentazione di Stefano Benvenuti (Università di Pisa). Troppa teoria? Arriva il momento di zappare. Nel pomeriggio, con la guida di Sabrina Zupicic (ilgiardinovivace), è stato preparato il letto di semina nel giardino della cella di un monaco ed è stata effettuata la semina di fiori spontanei, mentre in aula un secondo gruppo imparava a seminare in piccoli contenitori per realizzare un “orto da tavolo”.

Questa modalità di lavoro (osservazione diretta dell’ambiente in ogni suo aspetto, manipolazione dei materiali, discussione tra pari, ricorso a documentazioni e guida di esperti) dovrebbe essere quella seguita nelle scuole per l’insegnamento e l’apprendimento delle Scienze Naturali. Troppo spesso, invece, le scienze vengono insegnate in maniera astratta senza alcun contatto con i fenomeni e gli ambienti naturali. Anche se non sarà possibile per problemi di tempo applicare questo metodo ad ogni argomento affrontato in classe, pensiamo che impadronirsi di questa metodologia ed applicarla almeno ad alcuni percorsi selezionati, possa aiutare i bambini e i ragazzi a sentirsi protagonisti della propria formazione, imparando ad utilizzare anche in maniera autonoma gli strumenti a loro disposizione.

Purtroppo, il numero di docenti che il museo può ospitare e seguire per questa esperienza formativa è limitato a 40. Quest’anno oltre dieci insegnanti sono rimasti esclusi. Sarà invece possibile anche per loro partecipare ai successivi incontri programmati nel 2017, che saranno relativi a: “Il clima e i cambiamenti climatici” (Gianni Zanchetta), “I terremoti” (Carlo Meletti, Spina Cianetti), “La matematica nei pavimenti della Certosa” (Ornella Sebellin Pallottino e Rosellina Bausani).

Il passo ulteriore che vorremmo intraprendere sarà quello di coinvolgere almeno alcuni insegnanti nella fase di progettazione e organizzazione della prossima Scuola Estiva, che si svolgerà nel settembre 2018, grazie, come sempre, ai Servizi Educativi del Museo, in particolare ad Angela Dini, Silvia Sorbi. e Rosa Baviello.

E .B. & V. T.