Primo giorno: I semi

Introduzione di Stefano Benvenuti (Università di Pisa)

Presentazione 

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Domande e risposte dopo la presentazione 

Domande e risposte

D1) Nella presentazione hai parlato dei semi della ginestra selvatica che germinano dopo un incendio, quindi con un aumento di temperatura. Questo meccanismo o altri si possono anche ricreare artificialmente?

R1) Sì, si può ricreare una situazione di quel tipo. Se prendiamo dei semi che hanno una dormienza fisica, tipo la malva o tipo appunto la ginestra selvatica si vede che il seme è impermeabile all'esterno. Il fuoco, per esempio, rompe il tegumento semplicemente perché l'aria contenuta all'interno espandendosi lo fa esplodere. Quindi, per farlo germinare basta scalfire la continuità. L'esempio più semplice è quello dei semi di una leguminosa ornamentale, il glicine, che sono molto grandi, appiattiti come una grossa lenticchia. Se ne mettete a germinare 3 o 4 in una capsula Petri, non si gonfiano nemmeno. Se invece li scalfite appena con un temperino, il giorno dopo sono già il triplo come volume.

Questa è una cosa semplice e rapida da verificare. A scuola si tratta di scegliere degli esempi adatti e anche "appariscenti" per non deludere i bambini. Anche per fare un'aiuola fiorita occorre scegliere specie che non siano macroterme, perché almeno fiorirà quando siamo a scuola. Può essere simpatico dire ai bambini: guardate che quando fiorisce il fiordaliso si va in vacanza! Scommettete che non si dimenticheranno mai di annaffiarlo, e anzi verranno a scuola volentieri per annaffiarlo?

D2) (....) audio troppo basso, non si capisce la domanda

R2) L'esperienza del prato fiorito che attrae gli impollinatori è molto interessante. I più appariscenti sono le farfalle (anche perché se si osservano gli Apoidei ci potrebbero essere problemi nel caso in cui un ape - per esempio - punga un bambino). Per esempio la Coreopsis Victoria o i Cosmos sono dei bellissimi fiori che attraggono le farfalle. Io mischierei per esempio specie annuali e perenni erbacee con degli arbusti tipo la Buddleja davidii che attrae anch'essa molte farfalle. Nelle giornate di aprile-maggio si potrebbero organizzare delle osservazioni per verificare quante specie di farfalle sono state a visitare questi fiori. Ci potrebbe essere anche un ulteriore spunto di studio: vedere cioè un ben preciso meccanismo evolutivo per cui ogni tipo di farfalla può fare le uova o su una famiglia botanica o un genere o solo una specie. Quindi capire quale è il tipo di lepidottero e dire: se vogliamo tenerlo in vita dobbiamo fare un'altra aiuola in cui mettiamo queste specie

D3)

R3) Quelli che a volte consiglio sono anche i "giardini rialzati": si costruiscono delle recinzioni riempite di terra in continuità con il substrato. Il vantaggio è che il giardino è più fruibile, ad altezza dei bambini che possono lavorare più facilmente con le mani, soprattutto se la terra è di riporto.

D4) Noi abbiamo a scuola uno spazio all'aperto su cui negli anni scorsi avevamo fatto un orto con l'aiuto dei genitori. Ora vorremmo fare un prato fiorito, ma a terra (non rialzato come hai detto adesso). E' più difficile? Che cosa ci si potrebbe mettere?

R4) Di solito per ridurre l'insuccesso di questi orti, è necessario programmarli per tempo. Si fanno quelle che vengono chiamate "false semine". Il terreno viene ripulito dalle erbacce, la terra viene lavorata con la vanga e viene preparato il letto di semina come se si dovesse seminare davvero. Ma non viene seminato niente: nel giro di venti giorni, gran parte dei semi delle infestanti sono germinati e vengono distrutti con una ulteriore vangatura e zappatura. A quel punto, si seminano le nostre piante; la carica di "nemici" infestanti è stata ridotta e diventa una battaglia più alla pari. Altrimenti vincono sempre le erbacce. Se si studia il terreno per contare quante infestanti ci sono, si scopre che ce ne sono normalmente qualcosa come 50-100mila a metro quadro, una quantità enorme. Occorre quindi difendere le nostre piantine di Wildflowers in qualche modo.

Se il vostro terreno è già stato sfruttato come orto, può darsi che abbia una minore quantità di infestanti. Il consiglio comunque è quello di preparare il terreno per tempo. Quindi, falsa semina subito appena comincia la scuola e poi, tra un mese, semina dei Wildflowers. Oppure, se si vuole fare la semina a febbraio, lavorare solo la terra stimolando alla germinazione le piante infestanti che ci sono, che poi muoiono se si interrano lavorando il terreno.

D5) Si trovano in commercio dei semi che possono essere utilizzati per una attività di questo genere?

R5) E' proprio lo scopo di un nostro progetto, che si chiama "erba volant", cioè quello di produrre delle erbe destinata a finire in tavola, ma produrre anche i semi in modo che chiunque possa piantarli. Per ora non si trovano tutte... Per esempio, quelli del papavero si trovano (del papavero si mangia la "rosettina"). Poi si trovano i semi degli strigoli, che sarebbero la Silene vulgaris. Verso Forlì ci sono le sagre degli strigoli, e anche del raperonzolo. Si può fare una sorta di giro d'Italia delle erbe... c'è la sagra del finocchio selvatico in Sicilia, c'è la sagra del ???? a Bologna, Può essere interessante raccogliere i semi di queste specie molto comuni, anche qui intorno. La malva stessa è un'erba alimentare, oltre che medicinale (per le infiammazioni). Oggi della malva si mangiano anche i fiori. C'è una antichissima ricetta di Apicio, cuoco dei romani in epoca subito dopo Cesare, in cui si utilizzano già i fiori di malva.

Non ho parlato dei fiori edibili e nemmeno dei frutti selvatici, perché mi metto nei panni degli insegnanti con la prospettiva che magari un bambino si senta male. Sicuramente si sentirà male per qualcosa d'altro, ma comunque può essere un problema fare in classe queste esperienze sul sapore di queste erbe.

Domande e risposte al termine della presentazione

D1) Nella presentazione hai parlato dei semi della ginestra selvatica che germinano dopo un incendio, quindi con un aumento di temperatura. Questo meccanismo o altri si possono anche ricreare artificialmente?

R1) Sì, si può ricreare una situazione di quel tipo. Se prendiamo dei semi che hanno una dormienza fisica, tipo la malva o tipo appunto la ginestra selvatica si vede che il seme è impermeabile all'esterno. Il fuoco, per esempio, rompe il tegumento semplicemente perché l'aria contenuta all'interno espandendosi lo fa esplodere. Quindi, per farlo germinare basta scalfire la continuità. L'esempio più semplice è quello dei semi di una leguminosa ornamentale, il glicine, che sono molto grandi, appiattiti come una grossa lenticchia. Se ne mettete a germinare 3 o 4 in una capsula Petri, non si gonfiano nemmeno. Se invece li scalfite appena con un temperino, il giorno dopo sono già il triplo come volume.

Questa è una cosa semplice e rapida da verificare. A scuola si tratta di scegliere degli esempi adatti e anche "appariscenti" per non deludere i bambini. Anche per fare un'aiuola fiorita occorre scegliere specie che non siano macroterme, perché almeno fiorirà quando siamo a scuola. Può essere simpatico dire ai bambini: guardate che quando fiorisce il fiordaliso si va in vacanza! Scommettete che non si dimenticheranno mai di annaffiarlo, e anzi verranno a scuola volentieri per annaffiarlo?

D2) (....) audio troppo basso, non si capisce la domanda

R2) L'esperienza del prato fiorito che attrae gli impollinatori è molto interessante. I più appariscenti sono le farfalle (anche perché se si osservano gli Apoidei ci potrebbero essere problemi nel caso in cui un ape - per esempio - punga un bambino). Per esempio la Coreopsis Victoria o i Cosmos sono dei bellissimi fiori che attraggono le farfalle. Io mischierei per esempio specie annuali e perenni erbacee con degli arbusti tipo la Buddleja davidii che attrae anch'essa molte farfalle. Nelle giornate di aprile-maggio si potrebbero organizzare delle osservazioni per verificare quante specie di farfalle sono state a visitare questi fiori. Ci potrebbe essere anche un ulteriore spunto di studio: vedere cioè un ben preciso meccanismo evolutivo per cui ogni tipo di farfalla può fare le uova o su una famiglia botanica o un genere o solo una specie. Quindi capire quale è il tipo di lepidottero e dire: se vogliamo tenerlo in vita dobbiamo fare un'altra aiuola in cui mettiamo queste specie






D3)

R3) Quelli che a volte consiglio sono anche i "giardini rialzati": si costruiscono delle recinzioni riempite di terra in continuità con il substrato. Il vantaggio è che il giardino è più fruibile, ad altezza dei bambini che possono lavorare più facilmente con le mani, soprattutto se la terra è di riporto.

D4) Noi abbiamo a scuola uno spazio all'aperto su cui negli anni scorsi avevamo fatto un orto con l'aiuto dei genitori. Ora vorremmo fare un prato fiorito, ma a terra (non rialzato come hai detto adesso). E' più difficile? Che cosa ci si potrebbe mettere?

R4) Di solito per ridurre l'insuccesso di questi orti, è necessario programmarli per tempo. Si fanno quelle che vengono chiamate "false semine". Il terreno viene ripulito dalle erbacce, la terra viene lavorata con la vanga e viene preparato il letto di semina come se si dovesse seminare davvero. Ma non viene seminato niente: nel giro di venti giorni, gran parte dei semi delle infestanti sono germinati e vengono distrutti con una ulteriore vangatura e zappatura. A quel punto, si seminano le nostre piante; la carica di "nemici" infestanti è stata ridotta e diventa una battaglia più alla pari. Altrimenti vincono sempre le erbacce. Se si studia il terreno per contare quante infestanti ci sono, si scopre che ce ne sono normalmente qualcosa come 50-100mila a metro quadro, una quantità enorme. Occorre quindi difendere le nostre piantine di Wildflowers in qualche modo.

Se il vostro terreno è già stato sfruttato come orto, può darsi che abbia una minore quantità di infestanti. Il consiglio comunque è quello di preparare il terreno per tempo. Quindi, falsa semina subito appena comincia la scuola e poi, tra un mese, semina dei Wildflowers. Oppure, se si vuole fare la semina a febbraio, lavorare solo la terra stimolando alla germinazione le piante infestanti che ci sono, che poi muoiono se si interrano lavorando il terreno.

D5) Si trovano in commercio dei semi che possono essere utilizzati per una attività di questo genere?

R5) E' proprio lo scopo di un nostro progetto, che si chiama "erba volant", cioè quello di produrre delle erbe destinata a finire in tavola, ma produrre anche i semi in modo che chiunque possa piantarli. Per ora non si trovano tutte... Per esempio, quelli del papavero si trovano (del papavero si mangia la "rosettina"). Poi si trovano i semi degli strigoli, che sarebbero la Silene vulgaris. Verso Forlì ci sono le sagre degli strigoli, e anche del raperonzolo. Si può fare una sorta di giro d'Italia delle erbe... c'è la sagra del finocchio selvatico in Sicilia, c'è la sagra del ???? a Bologna, Può essere interessante raccogliere i semi di queste specie molto comuni, anche qui intorno. La malva stessa è un'erba alimentare, oltre che medicinale (per le infiammazioni). Oggi della malva si mangiano anche i fiori. C'è una antichissima ricetta di Apicio, cuoco dei romani in epoca subito dopo Cesare, in cui si utilizzano già i fiori di malva.

Non ho parlato dei fiori edibili e nemmeno dei frutti selvatici, perché mi metto nei panni degli insegnanti con la prospettiva che magari un bambino si senta male. Sicuramente si sentirà male per qualcosa d'altro, ma comunque può essere un problema fare in classe queste esperienze sul sapore di queste erbe.


Attività pratiche