GIOCANDO S'IMPARA

Il gioco è una delle migliori metodologie per l’apprendimento, vi proponiamo quindi alcuni oggetti ludici da realizzare con i rifiuti di plastica e una serie di attività ludico-didattiche per affrontare insieme ai vostri studenti il tema della plastica.

INTRODUZIONE AL TEMA

Il tema può essere introdotto in forma molto libera in vari modi.

Il modo più rapido e immediato è un brainstorming intorno alla parola PLASTICA. 

Si può fare corale scrivendo le parole dette dagli studenti alla lavagna; oppure individuale dicendo a ogni studente di scrivere le prime parole che gli vengono in mente in associazione al tema della plastica. Si possono chiedere, ad esempio, le prime 8 o 10 parole, oppure dare come limite il tempo: le prime parole in 1 o 2 minuti di tempo.

Le parole del brainstorming possono essere anche riorganizzate in modo artistico con una nube di parole colorata. 

Questo è un sito per la creazione gratuita di nubi di parole: https://wordart.com/

Il brainstorming è un approccio immediato neutro, con la nube di parole si fa una prima classificazione delle parole assegnando loro grandezza e colore diverso, in base al valore che associamo a quella parola.

Una semplice analisi critica può consistere nell’elencare i pro e i contro. Anche questo elenco può essere fatto in modo corale alla lavagna oppure individualmente. 

Si può proseguire con il tema dando un’immagine da commentare, come vi abbiamo proposto via email, oppure un articoletto o un post sui social.

OGGETTI LUDICI E DIDATTICI CON I RIFIUTI DI PLASTICA

I rifiuti di plastica, insieme ad altri tipi di rifiuti, possono essere facilmente usati per realizzare giocattoli e decorazioni varie. 

É importante, però, riconoscere il valore del percorso che porta a utilizzare i materiali in maniera creativa e garantire che gli oggetti creati possano poi essere riciclati alla fine del loro uso. Si consiglia, quindi, di non dipingere la plastica e di limitare al massimo il taglio delle bottiglie che altrimenti non potranno più essere riciclate come tali.

Su PINTEREST https://www.pinterest.it/  potete trovare tante idee creative, ma dovete sempre valutarle con spirito critico e verificare che rispettino i criteri di sostenibilità che stiamo cercando di promuovere in questo percorso.

I giocattoli sonori possono essere considerati semplici strumenti musicali. La loro costruzione consente da un lato di sperimentare l’aspetto musicale dello strumento andando a riflettere su come si sviluppa il suono e su come possiamo suonarlo, dall’altro di addestrare le mani a costruire con calma e pazienza oggetti creativi.

Coccodè: realizzato con un vasetto dello yogurt, un puntina da disegno e del filo da pesca. 

Si buca il fondo del vasetto di yogurt con una puntina da disegno, vi si fa passare il filo da pesca, si annoda il filo all'estremità che resta all'interno del vasetto con vari nodi, in modo tale che non esca. Tirando e strusciando il filo si produce un suono simile al verso della gallina. Se si inumidiscono le mani con l'acqua si ottiene un suono più forte.

Kazoo: realizzato con un tubo di cartone, tipo quelli della carta stagnola o della carta da forno, un elastico e un pezzo di una busta di plastica 

Si incide il rotolo vicino a una estremità creando un beccuccio. Alla stessa estremità bisogna fissare con un elastico un pezzo della busta di plastica a tappare l’apertura. Si parla nel beccuccio e il suono è fatto!

Bottone sonoro: realizzato con un tappo di latta, un bottone, spago e un elastico.

Si taglia un pezzo di spago e ci si fanno tanti nodi abbastanza ravvicinati, poi si lega lo spago a un buco del bottone, si taglia l’elastico e lo si annoda a un secondo buco del bottone lasciando un po' di spazio perché poi si dovrà avvolgere l’elastico al tappo di latta. Se si scorrono le dita sullo spago il bottone colpisce il tappo di latta producendo il suono.

Si può far costruire a ogni studente uno o più giocattoli sonori e preparare un concertino per Natale o per la fine dell’anno scolastico.

Giochi di abilità:

Bilboquette: un tradizionale gioco di abilità realizzato tagliando una bottiglia di plastica e legando al tappo uno spago alla cui estremità deve essere attaccata una pallina realizzata con un foglio di giornale appallottolato e fissato con del nastro carta. L’obiettivo del gioco è prendere in mano la bottiglia e, con un movimento del braccio, fare in modo che la pallina entri dentro.

L Game: un semplice gioco strategico che può essere realizzato con una griglia 4x4 disegnata su un foglio, due bottoni o due tappini e due cannucce pieghevoli di colore diverso. Le istruzioni sono disponibili su https://it.wikipedia.org/wiki/L_game

Giochi da tavolo 

Molti sono costituiti da un tabellone di cartoncino, da carte e da vari pezzi di materiale diverso; questi pezzi possono essere realizzati con i nostri rifiuti di plastica. Ad esempio le semplici pedine della dama, del backgammon e i pedoni degli scacchi possono essere riprodotte con tappi di diversa forma e gli altri pezzi degli scacchi con le parti superiori delle bottiglie e dei flaconi tagliate a varie altezze e sagomate in modo diverso.

Giocattoli

Paracadute: realizzato con la carta delle uova di Pasqua, un peso, del nastro adesivo e dello spago. 

Si taglia la carta a formare un quadrato; si tagliano due pezzi di spago e si fanno passare passare dal buco fatto nel peso; si annoda la parte centrale dei due pezzi di spago intorno al peso e si fissano le quattro estremità con un pezzo di nastro adesivo ai vertici del quadrato. Se si lascia cadere per terra si apre come un paracadute.

Girandola: realizzato con una bottiglia di plastica, un tappo di sughero, un bastoncino di legno e un chiodo.

Si taglia la bottiglia per due terzi e si usa la parte più corta con il tappo, questa parte si taglia a spicchi e si apre come un fiore;  poi si taglia il tappo di sughero in modo da inserirlo nella parte del tappo della bottiglia senza incastrarlo e infine si blocca con il chiodo il tappo di sughero sul pezzo di legno. In questo modo la parte di plastica gira se sollecitata con il dito o se esposta al vento.

Decorazioni:

I colorati oggetti di plastica possono essere usati per decorare e addobbare. I tappini di plastica possono essere usati per l’albero di Natale oppure per fare ghirlande colorate; i vasetti di yogurt ribaltati sono essere usati come campanelle per fare ghirlande…  

A scuola:

Figure geometriche: qualsiasi tipo di bastoncino di plastica, ad esempio un pezzetto di cannuccia, può essere usato per comporre figure geometriche...

Modelli atomici: qualsiasi tipo di bastoncino di plastica può essere anche usato per costruire modelli atomici in cui i bastoncini rappresentano i legami e le palline di pongo o di altro materiale malleabile, gli atomi.

Collage creativi: i rifiuti di plastica possono essere assemblati in vario modo creando delle vere e proprie opere d’arte. Date, ad esempio, un’occhiata alle opere di Jane Perkins https://www.jamesmagazine.it/art/jane-perkins-la-ri-forma-dellarte/

Il metro cubo: è un’unità di misura fondamentale difficile da comprendere soprattutto per i più piccoli. Si potrebbe realizzare un contenitore da un metro cubo, come quelli allestiti nella mostra “La plastica e Noi” e farlo riempire agli studenti di volta in volta con rifiuti diversi.

ATTIVITA’ LUDICO-DIDATTICHE SUL TEMA DELLA PLASTICA “concetti e non oggetti”

Il tema della plastica può essere affrontato in tanti modi ludico-didattici, a seconda del tempo a disposizione, dell’età degli studenti e degli obiettivi che si intendono raggiungere. Un approccio interessante potrebbe essere quello di individuare un problema e poi trovarne la soluzione attraverso metodologie ludiche. Potreste proporre ai vostri studenti di fare la raccolta settimanale della plastica in famiglia e di analizzare i rifiuti raccolti come avete fatto voi all’inizio del corso, rispondendo a un questionario e/o facendo dei grafici relativi alle tipologie di rifiuti.

I risultati dei questionari e dei grafici dovrebbero mettere in evidenza delle criticità su cui lavorare.

I problemi su cui si sceglie di lavorare possono essere affrontati e risolti attraverso varie tipologie di gioco.

LE CARTE-GIOCO 

La carta è un oggetto classico di tanti tipi di gioco, è semplice da realizzare e si presta a vari usi. 

“Memory con o senza plastica” 40 carte 20 con oggetti di uso comune in plastica e 20 con gli stessi oggetti realizzati con materiale diverso dalla plastica. Si mettono tutte coperte su un tavolo, a turno ogni giocatore ne scopre due e deve cercare di abbinare le coppie di oggetti dello stesso tipo. Vince chi fa più abbinamenti corretti. Vi proponiamo un esempio di 20 oggetti che può essere usato anche con i bambini più piccoli per fargli capire che un oggetto può essere realizzato anche con materiali diversi dalla plastica.

“Memory problem solving” 40 carte 20 con elencati dei problemi e 20 con elencate delle soluzioni possibili. Si mettono tutte coperte su un tavolo, a turno ogni giocatore ne scopre due e deve cercare di abbinare il problema con la sua soluzione. Vince chi fa più abbinamenti corretti. Questo mazzo di carte può essere fatto realizzare direttamente dagli studenti, facendo scegliere loro dei problemi relativi al consumo di plastica, magari proprio quelli venuti fuori dall’analisi dei loro rifiuti, e facendo proporre a loro delle possibili soluzioni. Vi proponiamo solo alcuni esempi: 

“Gli spiaggiati” mazzo di carte-gioco ispirato all’uscita effettuata sulla spiaggia di San Rossore. 40 carte raffiguranti oggetti che si possono trovare sulle nostre spiagge con indicate le proprietà. Si può giocare in 2 o anche in più persone, dividendosi le carte in modo uniforme e cercando di prendere le carte degli avversari dicendo a ogni turno di gioco la proprietà migliore della carta che si ha in mano, chi ha il valore migliore si prende le altre carte e conquista il turno di gioco. Vince chi prende tutte le carte.

Le proprietà da considerare potrebbero essere: densità, temperatura di fusione, tempo di utilizzo dell’oggetto, tempo di degradazione dell’oggetto, % di riciclo dell’oggetto…

Potete fornire agli studenti i dati per realizzare le carte, oppure invitarli a fare delle ricerche su alcuni oggetti, in modo tale che siano loro a recuperare i dati necessari. Vi proponiamo una selezione di alcuni oggetti: 

“LA SFIDA: accetti o rifiuti?” un mazzo di carte ideato direttamente dagli studenti con delle sfide da portare avanti per un tempo limitato, ad esempio una settimana. Le sfide sono legate a buone pratiche per ridurre il consumo di plastica e anche per migliorare il proprio stile di vita. A turno alcuni studenti dovranno pescare una carta e accettare o meno la sfida da portare avanti. Al termine della sfida potrebbero scrivere un breve tema (in modo da coinvolgere anche il docente di italiano) sull’esperienza fatta, su come si sono sentiti, su quali alternative hanno trovato per superare la sfida, se si sono sentiti in difficoltà o a disagio. Il tema potrebbe anche essere letto in pubblico e ed essere oggetto di una discussione.

Ecco alcuni esempi di sfide possibili:

- Non usare prodotti acquistati dai distributori automatici.

- Portare a scuola la merenda senza usare imballaggi monouso.

- Non bere bibite gassate.

- Non bere acqua confezionata.

- Non fumare.

- Non usare cannucce.

“Once upon a time…” è un gioco di narrazione in cui si distribuiscono alcune carte ai giocatori e a turno devono iniziare a raccontare una storia citando i soggetti rappresentati nelle loro carte, gli altri giocatori possono prendere la parola proseguendo la storia agganciando alla narrazione i soggetti delle loro carte. Vince chi riesce a giocare tutte le carte fino all’ultima che è la carta finale (una per ogni partecipante).

Questo tipo di narrazione nasce tipicamente per il fantasy, ma può essere applicata a qualsiasi tema e quindi anche alla plastica. Gli studenti potrebbero creare un mazzo di carte con personaggi, oggetti, caratteristiche, luoghi e carte finali relativi al tema della plastica.

I GIOCHI DI INTERAZIONE 

L’uso dei fili colorati è un sistema molto semplice e di impatto immediato per far capire la connessione tra gli elementi. Si possono scrivere degli elementi su dei semplici foglietti, ogni studente ne prende uno e poi si mette in connessione con un filo con gli altri elementi a cui è legato (ad esempio la bottiglia di aranciata sarà legata alla fabbrica di produzione, al supermercato e al bar…). Una volta creata la rete di interazioni si possono ipotizzare dei cambiamenti nel sistema, vedere come varia la rete (ad esempio se tolgo il bar, le persone andranno a comprare tutte l’aranciata solo al supermercato) e fare delle considerazioni in merito.

Potrebbe essere interessante anche ricostruire i percorsi della plastica e vedere come possono essere ridotti; oppure simulare un ecosistema inquinato da vari tipi di plastica e vedere come può migliorare se riusciamo a togliere alcune tipologie di plastiche.

Il GIOCO DELL’OCA

Si può creare un percorso relativo al tema della plastica con sviluppo simile al gioco dell’oca e mettere delle caselle speciali in cui ad esempio è necessario rispondere a delle domande per poter avanzare e raggiungere l’obiettivo finale. Oppure si può creare un percorso più complicato con vari bivi a cui si deve scegliere una direzione rispondendo a una domanda. 

RACCONTAMI UNA STORIA…

Gli studenti potrebbero scrivere, disegnare o anche rappresentare in altre forme artistiche, delle storie sulla tematica della plastica. Rispettando alcune regole: 

CHI scelta dei personaggi.

COSA scelta della trama principale.

QUANDO scelta del tempo, che può essere definito o meno.

DOVE scelta del luogo, che può essere reale o immaginario.

PERCHÉ scelta del motivo per cui si è scelto questo tema, magari includendo un insegnamento, una morale finale.

La narrazione può essere condotta individualmente o a gruppi facendo anche delle ricerche; oppure si può svolgere in modo libero e creativo in cerchio con un passaparola più o meno rapido. In quest’ultimo caso non è detto che si riesca ad avere una struttura regolare della storia, ma può essere un modo divertente per tirare fuori nuovi spunti.

I GIOCHI DI RUOLO

Sono un efficace strumento per l’apprendimento. La leggerezza e il divertimento che li contraddistinguono sono l’elemento chiave che stimola i partecipanti a entrare nel processo di apprendimento mettendo in gioco la propria persona anche se non mancheranno le fatiche del confronto, della discussione, della ricerca e dell’approfondimento.

Alibi è un gioco dove due persone sono responsabili di un crimine (per esempio lo smaltimento abusivo di materiali inquinanti) e accusati devono accordarsi su un alibi che li scagioni. Saranno scritte a loro insaputa dieci domande alle quali dovranno rispondere separatamente per verificare l’attendibilità dell’alibi. 

Si può creare anche una semplice situazione relativa all’uso quotidiano della plastica come ad esempio il fatto che sono stati ritrovati tanti rifiuti al parco dopo un picnic e i due accusati devono trovarsi un alibi descrivendo cosa hanno mangiato e in che tipo di contenitori. Quindi ci saranno domande del tipo “Sono stati trovati 6 piatti di plastica, cosa ci avete mangiato?” e loro posso rispondere dicendo “non li abbiamo usati noi, abbiamo mangiato in contenitori di plastica che ci siamo riportati a casa” oppure “noi abbiamo mangiato solo panini senza usare i piatti”. Ma se i due danno una risposta diversa a questa domanda, si capisce che stanno mentendo!

Leonia è un gioco dove gli studenti divisi in gruppi interpretano enti pubblici e privati che, pur perseguendo dei singoli obiettivi specifici, devono collaborare per arrivare a costruire una discarica per riciclare i rifiuti plastici che stanno “sommergendo” l’isola. 

Il titolo del gioco prende spunto da “Le Città invisibili” di Italo Calvino dove Leonia è una città dove i cittadini consumano cibi e oggetti in quantità industriali rinnovando ogni giorno abiti, soprammobili, arredamenti, producendo una montagna di rifiuti che vengono accatastati alla periferia della città e che nessuno sa smaltire. Qui potete scaricare la descrizione completa del gioco.

Questo gioco propone già le possibili soluzioni al problema, ma si possono creare anche giochi di ruolo più semplici partendo da problemi relativi all’uso della plastica in famiglia o a scuola e lasciando che siano gli studenti a fare delle proposte per delle soluzioni