Traumi

TRAUMI DEL CAPO


E’ l’effetto di un colpo al capo, per lo più conseguente ad una caduta (tipica quella del lattante dal fasciatoio o dal lettone!).

Nella maggior parte dei casi le conseguenze si limitano ad una lesione del cuoio capelluto (la parte di pelle coperta dai capelli). Si tratta di una zona molto ricca di vasi sanguigni, per cui traumi anche piccoli provocano facilmente grossi bernoccoli o lividi, o, in caso di tagli, sanguinamenti abbondanti, che richiedono spesso punti di sutura.

La frattura del cranio si verifica solo nell’1-2 % dei casi di trauma cranico e, a meno che si tratti di una frattura scomposta (le ossa fratturate si spostano rispetto alla loro sede originaria), non è indice di maggiore gravità nè motivo per tenere un comportamento particolare; pertanto, l’abitudine di eseguire una radiografia al capo ad ogni bambino con trauma cranico è per lo più di scarsa utilità.

Ancora più rare, ma possibili, le complicazioni interne, che vanno dalla commozione cerebrale (contusione del cervello), all’ematoma (raccolta di sangue in genere tra il cranio e il cervello), all’emorragia cerebrale (emorragia all’interno del cervello).

Non vi è corrispondenza tra gravità delle lesioni esterne e presenza o meno di danni al cervello. Molto più indicativa di conseguenze più serie la presenza invece di determinati sintomi subito dopo il trauma o nelle 48 ore successive.

Di qui l’importanza che i genitori sappiano cosa osservare nel bambino che ha subito un trauma cranico, e in quali casi consultare il medico o il Pronto Soccorso.

Sintomi

Di solito la dinamica è evidente, o perchè i genitori erano presenti, o perchè il bambino stesso lo riferisce, o perchè si trova in terra in lacrime un lattante lasciato sul fasciatoio o comunque su un piano più alto. Il cuoio capelluto presenta inoltre le conseguenze del trauma: tagli, abrasioni, lividi, bernoccoli; se il trauma è alla fronte, è frequente il fenomeno degli “occhi neri” a 2-3 gg dal trauma: la pelle intorno agli occhi diventa bluastra per la propagazione verso il basso del livido inizialmente limitato alla fronte. Il bambino accusa inoltre dolore al capo.

Raramente vi è perdita di coscienza, confusione o amnesia (perdita della memoria, in genere relativa al periodo del trauma o immediatamente precedente o successivo); in questo caso si parla di “commozione cerebrale”.

Cosa fare:

1. Chiamate immediatamente il 118 se il bambino

  • ha perso conoscenza

  • fa fatica a respirare

  • ha subito un trauma al collo

2. Chiamate il medico immediatamente se il bambino

  • ha meno di 1 anno di vita

  • ha un’ampia lacerazione alla pelle o al cuoio capelluto, che continua a sanguinare

  • ha subito un trauma particolarmente violento

  • dopo il trauma piange continuamente per più di 10 minuti

  • presenta convulsioni, perdita di coscienza o confusione mentale

  • non riesce a ricordare il momento del trauma

  • è molto sonnolento e viene risvegliato con difficoltà

  • parla in modo strascicato o comunque ha difficoltà di parola

  • ha vomito ripetuto

  • ha un mal di testa che peggiora

  • vede doppio o è strabico

  • non usa un arto o cammina in modo insicuro

  • perde sangue o liquido acquoso dal naso o dall’orecchio

3. Cosa fare negli altri casi

  • Medicate la ferita: lavate le escoriazioni con acqua e sapone, poi comprimete la parte con una garza sterile o un panno pulito per 10 minuti per bloccare il sanguinamento. Applicate ghiaccio in caso di gonfiore.

  • Osservate attentamente il comportamento del bambino nelle 24 ore successive al trauma. Particolarmente importanti le prime 8 ore. Dopo le 24 ore trascorse senza problemi il bambino può ritornare a svolgere una vita normale. Per controllare che anche di notte tutto vada bene, controllate il bambino 2 volte, la prima quando andate a letto voi, la seconda 4 ore più tardi: svegliatelo al punto che sia possibile capire se sta bene. Dormite nella stessa camera del bambino, in modo da accorgervi se qualcosa non va.

4. Chiamate subito il medico, in questa fase di osservazione dopo il trauma, se il bambino:

  • presenta un mal di testa sempre più forte

  • vomita ripetutamente

  • diventa particolarmente sonnolento o confuso o risvegliabile dal sonno con difficoltà

  • parla con difficoltà

  • non usa un arto o cammina in modo insicuro

Cosa non fare:

  • Non date subito da mangiare al bambino: è facile che lo vomiti

  • Non somministrate farmaci antidolorifici: se il dolore è tale da richiedere un farmaco, è bene chiamare il medico; altrimenti, il farmaco potrebbe mascherare sintomi che invece dovete tenere d’occhio

  • Non svegliate il bambino ad ogni ora della notte: è superfluo e, probabilmente, impossibile

  • Non è necessario controllare le pupille del bambino per verificare, come suggerito da qualcuno, se sono di uguale diametro: oltre ad essere una valutazione difficile (soprattutto se il bambino ha gli occhi scuri o è piccolo), è del tutto inutile (in quanto l’anormalità delle pupille è preceduta da altri sintomi meglio identificabili, come confusione mentale e difficoltà a camminare).



TRAUMI DEGLI ARTI


I traumi agli arti possono concretizzarsi in:

    • una contusione;

    • una ferita profonda;

    • una contusione del muscolo o dell'osso (ematoma);

    • una contrattura, uno stiramento, uno strappo muscolare, che sono tutte e tre lesioni del muscolo, qui indicate in ordine di gravità;

    • una distorsione quando le ossa di un'articolazione pur non uscendo vengono storte, distorte provocando uno stiramento o addirittura lo strappo dei legamenti;

    • una lussazione (quando l'osso esce dall'articolazione es: lussazione del gomito, lussazione della spalla);

    • una frattura (composta se le due parti di rosso rimangono nella posizione iniziale, scomposta che si muovono perdendo la posizione iniziale; esposta quando l'osso fratturandosi provoca una ferita più o meno estesa della pelle).

Sintomi

Sono segni di lesione importante (frattura, lussazione, distorsione) il gonfiore, l'impossibilità di muovere l'arto, il dolore molto forte, l'impossibilità di muovere l'articolazione vicina la parte colpita.

Cosa fare:

Chiamate subito il medico se sospettate una lesione importante oppure se il bambino ha meno di sei mesi.

Impedite al bambino di esercitare pressione o comunque di porre peso sull'arto colpito, immobilizzate la parte colpita. Chiamate il 118 per l'invio di un'ambulanza e applicate una borsa del ghiaccio per 20 minuti ogni ora.

Immobilizzare la parte colpita dal trauma:

- se il trauma riguarda la spalla oppure un braccio fate una sorta di steccatura casalinga: prendete un pezzo di stoffa a forma di triangolo, come può essere un foulard, giratelo intorno all'avambraccio due volte, fate passare le estremità una dietro e una davanti al torace del bambino, legandole sulla spalla sana in modo che l'avambraccio risulti immobilizzato con un angolo di circa 80° - 90° rispetto al braccio;

- se la lesione invece ad una gamba, mettete un asciugamano tra le gambe del bambino e utilizzate la gamba sana come se fosse una stecca per immobilizzare la gamba danneggiata, legate insieme le cosce e le gambe con due foulard;

- se una lesione al collo dovete impedire che il collo venga flesso oppure girato, avete bisogno in tal senso di un collare o di un supporto rigido e non dovete assolutamente muovere il bambino fino a che il collo non sarà stato immobilizzato.

Nel caso di contusione al muscolo o all'osso, dovete applicare del ghiaccio per 20-30 minuti 3/4 volte al giorno per il primo giorno. Date al bambino paracetamolo contro il dolore ogni 6/8 ore. L'arto deve essere tenuto il più possibile a riposo. Se si tiene l'arto alzato, si riduce l'afflusso di sangue e quindi anche il dolore. E' opportuno continuare a fare il ghiaccio anche nei giorni successivi. Solitamente il dolore diminuisce dopo due giorni ma può comunque rimanere qualche fastidio anche per tre settimane.

Nel caso di contrattura muscolare massaggiate i muscoli che fanno male con ghiaccio per 20-30 minuti 3/4 volte al giorno per il primo giorno, date del paracetamolo contro il dolore, ogni 6/8 ore. Se rimane rigidità dopo due giorni, fate immergere la parte colpita in un bagno caldo e massaggiate dolcemente i muscoli dolenti. Se il dolore è localizzato potete usare una borsa dell'acqua calda o panni imbevuti di acqua calda, ripetere l'operazione più volte al giorno fino a che non si ha un miglioramento. successivamente insegnate al bambino qualche esercizio di un lungo allungamento del muscolo, il cosiddetto stretching. gradualmente è bene ritornare alla normale attività fisica.

Fondamentale è non dimenticare la riabilitazione motoria, bastano pochi esercizi semplici, da ripetere con costanza, per riprendere progressivamente le funzionalità.