CELIACHIA
Il morbo celiaco (chiamata anche celiachia, sprue celiaca, intolleranza al glutine o enteropatia glutine-sensibile) è una malattia caratterizzata da una reazione cronica verso alcune proteine (GLIADINA), contenute nel glutine, una sostanza lipoproteica presente in alcuni cereali. Questa reazione, che causa la distruzione dei villi del piccolo intestino, provoca un grave malassorbimento di molti fattori nutritivi. Non è molto corretto parlare di intolleranza perchè con questo termine si definiscono spesso disturbi transitori, incostanti quali l'intolleranza al lattosio, mentre la celiachia è una disfunzione autoimmunitaria che dura tutta la vita e non regredisce più.
Il morbo celiaco è ereditario e quando si manifesta?
Il rischio di ammalarsi di celiachia è del 5-10% nei parenti di primo grado (genitori, figli, fratelli, sorelle) di ammalati di intolleranza al glutine. La malattia colpisce entrambi i sessi e può iniziare ad ogni età, dall’infanzia (appena vengono introdotti i cereali nell’alimentazione) all’età adulta (anche se l’individuo ha consumato cereali per lungo tempo). I soggetti predisposti alla celiachia hanno un aspetto genetico caratteristico, per la presenza di due specifici marcatori, chiamati sub-fattori HLA, presenti in oltre il 90% : gli aplotipi DQ2 e DQ8 . Questi aplotipi sono presenti nel 30 % della popolazione, ma la celiachia di manifesta nell’1-2% dei casi. Quindi esistono dei fattori “ambientali” o legati al soggetto, scatenanti. Fra questi sono state indicate la gravidanze o operazioni chirurgiche, un’infezione virale o particolari situazioni, come stress emotivi. In passato si pensava che fosse una malattia dell’infanzia che sarebbe scomparsa con la crescita. Può succedere che i sintomi del morbo celiaco sembrano scomparire nella tarda infanzia o nell'adolescenza, ma in realtà permangono durante queste fasi dello sviluppo e provocano danni al piccolo intestino e comportano un mancato assorbimento.
Glutine: dove si trova?
I cereali da evitare nella celiachia sono: frumento, segale, avena, orzo. Esistono diverse varietà di questi cereali conosciuti sotto altro nome. Ad esempio, grano duro e semolino sono altri nomi per indicare alcuni tipi di frumento coltivati per usi specifici. Sia il farro, o “grano vestito”, che il kamut sono varietà di frumento. Altri nomi sono: spelta, grano polacco e piccolo grano vestito. Un altro cereale è il bulghur, un ibrido ottenuto dall’incrocio del frumento con la segale, da evitare. Esistono in commercio alimenti speciali privi di glutine, che si riconoscono tramite il simbolo di una spiga di frumento sbarrata.
Quali cereali tollera chi soffe di intolleranza al glutine?
Il granturco (mais) è uno di quei cereali che si pensa non danneggi i villi intestinali. E’ tollerato da molti celiaci. Uno dei cereali più comuni, il riso, è quello maggiormente preferito poiché raramente causa problemi. A parte granturco e riso, c’è una ampia varietà di altri cereali che vengono usati per la preparazione di cibi senza glutine. I seguenti prodotti possono essere macinati e usati come farine: amaranto, grano saraceno, ceci, l’hato mugi, lenticchie, miglio, piselli, sorgo, soia, manioca e riso selvatico. La composizione degli alimenti senza glutine può essere migliorata con l’aggiunta di uno o più dei seguenti prodotti: gomma xantano, gomma guar (anche se qualche volta ha un effetto lassativo) o metilcellulosa.
Gli oli maggiormente usati in cucina sono: olio di mais, di arachidi, d’oliva, di colza (olio di canola), di cartamo, di soia, di girasole.
Esistono farmaci che curano la celiachia?
Non vi sono farmaci che consentono di curare il morbo celiaco. Pur non essendoci una cura, c’è la possibilità che la celiachia, a condizione che si segua una specifica dieta alimentare che escluda il glutine, consenta di condurre una vita sana e normale. Questo significa che bisogna evitare tutti i prodotti che derivano dal frumento, segale, avena, orzo ed altri cereali meno conosciuti.
Se necessario, può essere assunta una quantità maggiore di vitamine, ma il solo modo per evitare che la celiachia danneggi i villi intestinali è di seguire una dieta alimentare senza glutine.
Quali sono i sintomi più frequenti della celiachia?
Non vi sono dei sintomi caratteristici della celiachia. Gli individui a volte possono manifestare i sintomi, a volte no (è il caso delle forme latenti o asintomatiche della malattia).
Nei bambini i sintomi della celiachia possono essere:
Problemi nello sviluppo
Pallore
Irritabilità
Incapacità alla concentrazione
Gonfiore addominale con o senza dolore
Feci pallide, maleodoranti e spesse
Diarrea
Altri sintomi sono:
Stitichezza
Steatorrea (feci grasse)
Dolori addominali
Flatulenza
Carenza vitaminica
Deficienza di ferro (anemia)
Stanchezza cronica
Debolezza
Perdita di peso
Dolori alle ossa
Facili fratture delle ossa
Anormale o ridotta sensibilità cutanea (parestesia),
Bruciore, formicolio, prurito
Edema
Mal di testa
Neuropatia periferica (formicolio alle dita delle mani e piedi)
In aggiunta a questi sintomi si può manifestare una dermatite erpetiforme, una malattia che provoca la comparsa di lesioni bollose della pelle (spesso sulla testa, gomiti, ginocchia e glutei). La reazione all’ingestione di glutine può essere immediata o comparire dopo settimane o addirittura mesi. Ogni celiaco presenta sintomi o reazioni differenti l’uno dall’altro; vi sono perfino casi in cui compaiono stati di obesità.
Diagnosi di celiachia
Vi sono degli esami, per uno screening iniziale, basati sulla ricerca nel sangue degli anticorpi IgA e IgG contro la Gliadina (AGA), gli anticorpi Anti-emdomisio (EMA) e Anti-Transglutaminasi (TGA).
L’esame più importante per confermare la malattia celiaca è però la biopsia della mucosa intestinale (duodeno-digiunale), in corso di gastroduodeno-scopia. L’esame istologico indica il livello di infiammazione della malattia, soprattutto il danno dei villi.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
Associazione Italiana Celiachia (https://www.celiachia.it/)