COME FARE PER... il bagnetto

Il rito del bagnetto

Mentre viene lavato, il piccolo può gradire molto che gli parliate o gli offriate giochini in modo da rendergli questo momento particolarmente piacevole. Se il bambino si diverte a contatto con l’acqua, è giusto prolungare questo momento ludico. Se invece protesta, piange, si irrigidisce non vuol dire che non ama l’acqua, ma che avverte qualche elemento di disagio (temperatura, schizzi, insicurezza da parte di chi lo sostiene, ecc.).

In questo caso sarà opportuno cercare di comprendere le ragioni di questo disagio e provare a rifare il bagnetto dopo qualche giorno.

Se d’estate fa molto caldo, si può dare sollievo al piccolo utilizzando delle spugnature fresche oppure offrendogli più volte l’immersione in acqua tiepida.

La pratica del bagnetto, dopo i primi giorni del rientro a casa, può essere seguita da un leggero massaggio, che, se gradito dal piccolo, induce rilassamento e predispone al sonno.

L’esperienza, comunque, insegna che se il bambino dimostra gradimento per il bagnetto, che rappresenta un momento felice, quasi un gioco, non vi è alcuna controindicazione nel lavarlo nella vaschetta da bagno anche quotidianamente.

Consigli pratici

Anche se ogni bambino può reagire diversamente all’esperienza del bagnetto, si possono tuttavia dare alcuni utili suggerimenti:

  • In genere il primo bagno si effettua dopo la caduta del moncone ombelicale, ma può essere eseguito anche nei primi giorni dopo la nascita;

  • il bagno non deve comunque rappresentare momenti di tensione o di disagio: in tal caso è meglio diradarne la frequenza detergendo il piccolo in altro modo;

  • la temperatura ideale dell’acqua oscilla tra i 32°C e i 35°C, a seconda della percezione del piccolo e, perciò, del suo gradimento: il controllo della temperatura può essere fatto con termometri a lettura istantanea o, più tradizionalmente col contatto del gomito della madre o del padre con l’acqua;

  • il bagno può essere eseguito direttamente nella vasca di casa o, ancora meglio, in una vaschetta per bambini, mettendo sul fondo un tappetino di gomma per ridurre il rischio di scivolamento;

  • se si usa la vaschetta per bambini, bisogna accertarsi ogni volta che questa venga sistemata su un piano molto stabile e grande, adeguato a contenere tutto quanto occorre, evitando così di doversi allontanare anche solo un istante dal piccolo (non lasciatelo mai solo nell’acqua, neanche per un secondo!);

  • in caso venga utilizzata la vasca grande, opportunamente detersa e predisposta per le esigenze del piccolo, è opportuno

  • che si ponga maggiore attenzione vista la grande massa d’acqua e lo spazio molto più ampio; l’opzione del bagno in vasca grande offre l’opportunità, in molte famiglie, d’immergersi accanto al figlio;

  • la stanza dove viene effettuato il bagno dovrà essere sufficientemente riscaldata, evitando però l’eccessivo surriscaldamento e la relativa umidità;

  • i prodotti in commercio per il bagnetto del bambino offrono un’ampia possibilità di scelta di pH, di detergenza, di comfort adeguati alle caratteristiche della cute a quest’età, ma ciò non esclude l’uso del tradizionale sapone cosiddetto neutro.

Ricordate: non si deve abbandonare mai, nemmeno per un attimo, il bambino da solo nella vaschetta, infatti, a parte il rischio di annegamento che può verificarsi anche in condizioni di ridotto volume di acqua, il piccolo può inalare acqua schizzata o riversata sul volto giocando con contenitori cavi, ecc. oppure, scivolando, può spaventarsi e procurarsi piccoli traumi. Infine non deve essere posto in prossimità di erogatori di acqua (rubinetti, miscelatori, ecc.) per il rischio di ustioni di acqua ad alta temperatura.