DERMATITE DA PANNOLINO
La dermatite da pannolino o eritema da pannolino è un problema frequente nei bambini al di sotto dei due anni di età e consiste in un arrossamento di varia entità che colpisce le zone a contatto con il pannolino (natiche, inguine e genitali).
Le cause
I fattori, spesso concomitanti, che favoriscono la comparsa dell'eritema da pannolino sono:
sfregamento del pannolino sulla pelle estremamente delicata, sottile e sensibile dei bambini;
la macerazione della cute favorita dall'umidità, dal calore e dalla scarsa traspirazione dovuti alla presenza del pannolino;
prolungato contatto con urina e feci (ancora più problematico in caso di diarrea o infezioni urinarie).
Come si manifesta
Il più delle volte l'arrossamento è l'unica manifestazione della dermatite da pannolino. Si può presentare con una forma a W (quando sono arrossati l'interno coscia, le natiche e i genitali) o con una forma a Y (sono colpite la zona anale, vulvare e l'inguine).
In rari casi si ha un peggioramento e compaiono placche rosse e secche a volte lucide, oppure la pelle diventa umida per la presenza di essudato, o compaiono piccole pustole che possono rompersi, sanguinare e infettarsi. In questi casi il bambino può avere dolore e/o prurito e in alcuni casi febbre, in genere in concomitanza di infezioni.
Cosa fare
Ecco alcuni consigli per prevenire l'insorgenza della dermatite. Quando la dermatite è già presente questi stessi provvedimenti possono contribuire ad accelerare la guarigione.
cambiare il bambino frequentemente, almeno 5-6 volte in una giornata;
lasciare il bambino senza pannolino il più possibile usando protezioni per la carrozzina o il lettino, mettendo solo cotone a contatto con la pelle (ad es asciugamano);
utilizzare pannolini molto assorbenti, in modo che la pelle rimanga il più possibile asciutta;
evitare di stringere troppo la chiusura del pannolino;
ad ogni cambio lavare il bambino con acqua tiepida, procedendo da davanti a dietro nelle bambine (per non portare batteri dall'ano alla vagina) e nei maschietti limitare la retrazione del prepuzio per non compromettere la sua efficacia protettiva;
usare il sapone, neutro e senza profumi, al massimo un paio di volte al giorno e asciugare la parte tamponando senza mai sfregare utilizzando un telo di cotone;
per la detersione, le salviettine umidificate vanno utilizzate solo quando non ci sono alternative, come ad esempio se si è fuori casa, in quanto contengono generalmente profumi e conservanti che possono risultare sensibilizzanti;
è bene non idratare troppo la pelle per cui si consiglia di limitare il più possibile il tempo del bagnetto;
il borotalco può causare irritazione e il suo uso è quindi da evitare;
non usare l'acido borico (viene assorbito dalla pelle lesa e può essere tossico se usato a lungo). Creme contenenti farmaci vanno usate solo dietro prescrizione medica o consiglio del farmacista: un loro uso inappropriato, soprattutto se prolungato nel tempo, può favorire l'irritazione o lo sviluppo di infezione.
Paste e creme all'ossido di zinco
Esistono prodotti, in pasta o crema, a base di ossido di zinco che proteggono la pelle dal contatto con feci e urine, e possiedono un'azione cicatrizzante e lenitiva. Le creme sono più morbide delle paste ma ungono di più. A seconda della formulazione sono più o meno facilmente asportabili con l'acqua. È preferibile utilizzare i prodotti a più alta concentrazione di ossido di zinco (normalmente dichiarato in etichetta) e che non contengano profumo. Questi prodotti sono molto utili in caso di arrossamento, anche se non è necessario applicarli ad ogni cambio. In caso di semplice arrossamento i prodotti a base di ossido di zinco utilizzati regolarmente insieme agli altri accorgimenti, risolvono la situazione in pochi giorni.
Quando rivolgersi al medico
Se in 3-4 giorni di trattamento la situazione non tende a migliorare nonostante l'adozione delle misure sopra ricordate, ma anzi la pelle si arrossa di più e si formano croste e vesciche, è consigliabile rivolgersi al pediatra. In alcuni casi infatti si possono verificare delle sovrainfezioni da parte di batteri o miceti (come la candida). Queste sono da trattare con farmaci che solo il medico può prescrivere come antibiotici o antimicotici in crema, oppure, trattamenti antibiotici sistemici in casi gravi di infezione con la presenza di ulcere e/o febbre.