Pietro Vito Ottoboni nacque a Venezia il ventidue aprile 1610 da Marco Ottoboni, patrizio veneto e cancelliere repubblicano, e Vittoria Tornielli; fu l’ultimo di nove figli. Il casato Ottoboni apparteneva al ceto dei cittadini, ovvero l’alta borghesia, tradizionalmente impiegata nel sistema burocratico. Il giovane Pietro Vito studiò legge all’università di Padova e si laureò all’età di diciassette anni IN UTROQUE IURE (1627). Nel 1630 si trasferì a Roma, dove si pensa che prese gli ordini sacri. Durante il pontificato di Urbano VIII fu referendario del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica, poi governatore di Terni, Rieti e Spoleto. Dal 1642 fu uditore della Sacra Rota. Su richiesta veneziana, nel 1652 fu creato cardinale da Innocenzo X.
Alessandro VIII fu eletto pontefice il 6 ottobre 1689 nel Palazzo Vaticano e fu incoronato il 16 ottobre dello stesso anno dal cardinale Francesco Maidalchini. Diventò papa alla tarda età di 79 anni. Prima di lui, solo il suo predecessore Clemente X fu eletto ad una maggiore età (79 anni e 9 mesi). Il conclave iniziò il 23 agosto; presero parte alla fase finale 51 cardinali. Per la prima volta, sia l’Impero sia la Francia inviarono a Roma ambasciatori straordinari per seguire appositamente le assise. Il nuovo pontefice indisse un giubileo per invocare l’ aiuto divino.
Durante il suo breve pontificato, Alessandro VIII:
risistema la famosa fontana dell'Acqua Paola e abbellì la basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio, facendo aggiungere la maestosa vasca di marmo bianco realizzata da Carlo Fontana;
conferì alla Biblioteca apostolica vaticana la raccolta dei manoscritti della regina Cristina di Svezia (1690);
fu patrono dell'artista Francesco Bianchini.
Sassoferrato, cardinale Pietro Ottoboni, futuro papa Alessandro VIII.
Nell’immagine possiamo osservare la tomba di Alessandro VIII.
Papa Alessandro VIII si dimostrò determinato per quanto riguarda le dispute sui diritti di regalia e di asilo, cioè i diritti pertinenti al sovrano o per sua concessione ad altre autorità. Per prima cosa scrisse a Luigi XIV invitandolo a non guardare l’editto del marzo del 1682 noto come i “quattro articoli”. Dopo un primo diniego, Luigi XIV accettò. Così nel 1690, la riconciliazione tra Chiesa e Corona di Francia poté considerarsi fatta.
A questo punto il re procedette alla restaurazione di Avignone e del Contado Venassino. A questo punto il pontefice nominò un cardinale di fiducia del re, Toussaint de Forbin-Janson, e conferì a Luigi XIV il diritto a nominare nuovi vescovi.L'elevazione al cardinalato del francese de Forbin-Janson irritò Leopoldo I d'Asburgo; quando il papa creò altri due cardinali francesi (nel 1690), Leopoldo I decise di ritirare il proprio ambasciatore dalla Chiesa. Alessandro VIII, da parte sua, combatteva la politica imperiale: Leopoldo aveva dimenticato la difesa della cristianità contro i Turchi per fare la guerra alla Francia; la sua condotta si era accentuata, dal punto di vista del pontefice, dall'alleanza tra il Sacro romano impero e il protestante Regno d'Inghilterra in funzione anti-francese.
Alessandro VIII sostenne la campagna militare della Repubblica di Venezia contro l'Impero ottomano nella sesta guerra per il controllo della Morea (Peloponneso) e del Mar Egeo. Successivamente inviò viveri e duemila fanti per la campagna in Albania.
Nel 1689 donò lo stocco pontificio e il berrettone al doge Francesco Morosini.
Alessandro VIII morì il 1º febbraio 1691 per un'infezione acuta alla gamba. Regnò 1 anno, 3 mesi e 26 giorni: dopo di lui nessun altro pontificato fu altrettanto breve (con l'unica eccezione di Giovanni Paolo I nel 1978). È sepolto nella Basilica Vaticana.
Qui sotto vi proponiamo il luogo di sepoltura di papa Alessandro VIII
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Roberto M. F., Edoardo B., 2X (a.s. 23/24), Francesco Miotto (PCTO, a.s. 23-24)