La cosa più importante da sapere sul Orto Botanico Universitario di Padova e il fatto che e più antico Orto botanico universitario del mondo ancora esistente. E stato fondato nel 1545 su un terreno dei monaci benedettini di Santa Giustina. Al inizio e stato creato solo per la coltivazione dei pianti medicinali. Medicinali erano composti al 90% dei "semplici", quali provenivano direttamente dalla natura. Per questo i primi Orti botanici vennero denominati Giardini dei Semplici, il nome più officiale era Horti simplicium. Certamente in quei tempi era tanto importante piante usate in terapia pero purtroppo a volte succedevano anche i errori ed anche le frodi, con grave danno per la salute pubblica.
Indirizzo del Orto
La "Palma di Goethe"
Il Platano Orientale
Ginkgo, Gringo Biloba
Roccera Alpina (Alpinum)
La macchia mediterranea
Taxodium distichum
Uno dei posti più importanti ed interresanti del Orto botanico di Padova
Ecco un elenco dei principali piantamenti presenti nell'Orto Botanico di Padova:
1.
Piante medicinali e officinali:
nell'Orto Botanico di Padova è presente una vasta collezione di piante
utilizzate in ambito farmaceutico e fitoterapico, come camomilla, salvia,
menta, echinacea, valeriana, ginseng e molte altre.
2. Piante acquatiche e palustri: lungo i corsi d'acqua e
nelle zone umide dell'Orto si possono trovare numerose specie di piante tipiche
di ambienti acquatici, come ninfee, papiri, giunchi, iris acquatici.
3. Alberi e arbusti ornamentali: l'Orto Botanico ospita una
ricca collezione di specie arboree e arbustive usate a scopo ornamentale, come
pini, cedri, magnolie, glicini, azalee.
4. Piante succulente e grasse: in apposite serre sono
coltivate numerose specie di piante grasse e succulente provenienti da ambienti
aridi e desertici, come cactus, agavi, aloe.
5. Piante rare e a rischio di estinzione: nell'Orto sono
conservate molte specie vegetali a rischio di scomparsa, anche attraverso
progetti di conservazione ex situ per preservare la biodiversità.
6. Piante aromatiche e spezie: sono presenti numerose specie
di piante aromatiche e da spezie, come lavanda, rosmarino, timo, zenzero, pepe.
7.
Piante tropicali e subtropicali: in
serre dedicate vengono coltivate specie provenienti da climi caldi e umidi,
come orchidee, banani, palme.
Alberi famosi
La "Palma di Goethe", anche conosciuta come Chamaorops humilis, è stata piantata nel lontano 1585. Oggi è la pianta più vecchia dell'Orto botanico di Padova ed è custodita in una speciale serra ottagonale vicino alla Porta Nord, nella sezione delle piante medicinali. Questa pianta è diventata famosa in tutto il mondo come "Palma di Goethe" dopo che il famoso poeta tedesco l'ha ammirata nel lontano 1786 e ha scritto del suo sviluppo evolutivo nel suo libro "Saggio sulla metamorfosi delle piante" pubblicato nel 1790. I suoi diversi steli raggiungono un'altezza di 12 metri.
Il Platano Orientale, noto anche come Platanus orientalis, è stato piantato nel lontano 1680 nell'Arboreto, vicino all'ingresso dell'Orto Botanico. Si tratta di una delle piante più antiche presenti in questo orto. Questo albero è veramente imponente e ha la particolarità di avere un tronco cavo, causato dall'azione di un fungo. Nonostante ciò, la pianta continua a crescere, in quanto la parte interna del legno non funziona più e quindi non è più necessaria. La parte esterna invece continua a svolgere la funzione di trasporto delle sostanze nutritive.
Ginkgo, Gringo Biloba
Secondo la tradizione il maestoso ginkgo situato all'interno della Porta Nord venne importato a Padova nel 1750. Si tratta di un esemplare maschile su cui, verso la metà dell'Ottocento, fu innestato a scopo didattico un ramo femminile. La sua caratteristica forma a cono fu persa a causa di un fulmine. Lo stesso Wolfgang Goethe, affascinato dalla maestosa pianta, le dedicò uno scritto.
4)Il settore che rappresenta l'ambiente della Roccera Alpina (Alpinum) si trova di fronte alla serra tropicale, nota come serra delle orchidee, all'interno dell'Orto Botanico. In questa area si possono ammirare molte specie con fioriture prolungate, tra cui le sassifraghe (Saxifraga), la stella alpina (Leontopodium alpinum), varie campanule e molte altre. Accanto alla roccera alpina è stata creata una piccola zona di torbiera, un ambiente caratterizzato da suoli acidi e umidi, tipico delle regioni temperate fredde e artiche. La vegetazione è dominata da muschi particolari come gli sfagni (Sphagnum), noti come "mossi delle torbe". Questi muschi, insieme ai detriti vegetali e ai resti di animali, si accumulano formando la torba. In questo ambiente si possono osservare diverse specie, tra cui piante carnivore come la drosera (Drosera rotundifolia) e la pinguicola (Pinguicula vulgaris), eriofori (Eriophorum spp.), giunchi (Juncus spp.), il trifoglio fibrino (Menyanthes trifoliata) e alcuni salici (Salix spp.).
5)La macchia mediterranea è la vegetazione più diffusa lungo le coste del Mediterraneo, caratterizzata da estati calde e secche e da precipitazioni concentrate nei mesi invernali. Si presenta come un fitto insieme di cespugli, arbusti e alberi sempreverdi. All'interno dell'Orto Botanico è stata ricreata una parte di questo ecosistema in prossimità dell'ingresso, al di fuori del muro circolare e protetta dagli edifici circostanti dai venti freddi. In questa zona si possono trovare piante come l'oleastro (Olea europaea), il lentisco (Pistacia lentiscus), la palma nana (Chamaerops humilis), il leccio (Quercus ilex), il corbezzolo (Arbutus unedo), nonché arbusti aromatici come il mirto (Myrtus communis) e la lavanda (Lavandula stoechas).
Altre piante interessante
Introduzione alle Piante Taxodium distichum e Metasequoia glyptostroboides
Le piante Taxodium distichum e Metasequoia glyptostroboides sono due tipi di alberi molto interessanti che appartengono alla stessa famiglia, chiamata Cupressaceae. Anche se sembrano simili, hanno delle differenze importanti.
Taxodium distichum
Descrizione
Il Taxodium distichum, conosciuto anche come cipresso calvo, è un albero che può crescere fino a 35-40 metri di altezza. Ha un tronco spesso alla base e spesso sviluppa radici speciali chiamate "pneumatofori" che spuntano fuori dal terreno, soprattutto nelle zone molto umide. Le foglie sono sottili e disposte a spirale sui rami.
Questo albero cresce nel sud-est degli Stati Uniti, principalmente in zone paludose e lungo i fiumi. Ama i terreni molto bagnati e può sopravvivere bene anche se è sommerso dall'acqua.
Uso
Il Taxodium distichum è importante perché aiuta a prevenire le inondazioni e fornisce un habitat per molti animali. Il suo legno è resistente e viene usato per costruire case e mobili.
Metasequoia glyptostroboides
Descrizione
La Metasequoia glyptostroboides, o metasequoia, è un altro albero che può raggiungere i 35-50 metri di altezza. Le sue foglie sono simili a quelle del cipresso calvo, ma sono disposte in modo più uniforme. La corteccia è rosso-brunastra e si sfalda in strisce.
Questo albero è originario della Cina, dove cresce nelle valli montuose e vicino ai fiumi. Non ha bisogno di terreni molto bagnati come il cipresso calvo.
Uso
La metasequoia è stata scoperta nel 1941 e prima si pensava fosse estinta. Ora è coltivata in tutto il mondo come pianta ornamentale perché è bella e cresce rapidamente. In autunno le sue foglie diventano dorate.
Differenze Principali
Dove Crescono: Il cipresso calvo vive negli Stati Uniti sud-orientali, mentre la metasequoia è originaria della Cina.
Habitat: Il cipresso calvo ama i terreni molto bagnati, mentre la metasequoia cresce in zone montuose e lungo i fiumi, ma non ha bisogno di essere sommersa.
Uso: Il legno del cipresso calvo è usato per costruzioni e mobili, mentre la metasequoia è usata principalmente come pianta ornamentale.
Conclusione
Il Taxodium distichum e la Metasequoia glyptostroboides sono due alberi affascinanti che crescono in posti diversi e hanno usi diversi.
Patrimonio dell’Unesco
L'Orto Botanico dell'Università di Padova è davvero importante in tutto il mondo! È stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO nel 1997. Questo significa che è stato riconosciuto come un luogo speciale che ha avuto un grande impatto sulla ricerca scientifica e gli scambi di idee, piante e materiali scientifici.
L'orto botanico è stato il primo di tutti gli orti botanici in tutto il mondo e ha contribuito allo sviluppo di molte discipline scientifiche come la botanica, la medicina, la chimica, l'ecologia e la farmacia. È un posto dove si può imparare molto sulla natura e sulle relazioni tra natura e cultura.
Essere un sito UNESCO significa essere parte di un gruppo di 1121 luoghi speciali in 167 Paesi di tutto il mondo. In Italia, la Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO e l'Ufficio Patrimonio Mondiale dell'UNESCO si occupano di coordinare le attività legate a questa importante Convenzione.
È davvero un grande onore per l'Orto Botanico di Padova essere parte di questo patrimonio mondiale!
Le modifiche avvenute in futuro
Il progetto, finanziato su fondi PNRR, è finalizzato a intervenire sui principali fenomeni di degrado che le caratterizzano riducendo, quanto più possibile, i fattori che ne determinano il deterioramento, migliorandone la conservazione e al contempo recuperando l’estetica visibilmente compromessa. L’intervento è costituito da molteplici fasi operative e la metodologia utilizzata predilige un approccio attento all’ambiente e alla salute del personale: i prodotti impiegati per il restauro sono formulati ecosostenibili a base di oli essenziali e supportanti di origine vegetale, classificati come non tossici per gli esseri umani ed ecocompatibili.
Le statue oggetto del restauro, collocate in due diverse aree dell'Orto, occupano l'area esterna al muro circolare dell'Hortus cinctus e sono state realizzate nei primi anni del Settecento come opere di rinnovamento.
Nei pressi di Porta Est è situata la statua di Salomone, in pietra tenera. Realizzata da Giovanni Bonazza, come conferma la scritta “I. BONAZZA F." ancora visibile sul basamento, rappresenta la saggezza e la sapienza e reca in mano un libro aperto con un’iscrizione tratta dalla Bibbia, riferita alle sue conoscenze botaniche: . Intorno alla statua di Salomone sono stati collocati nel 1820 i busti delle Quattro stagioni, sculture in marmo che segnano una novità per il tempo, un’occasione per inserire qualche nota di fantasia nell’ordine di un giardino.
Presso Porta sud, in una posizione di particolare rilievo all'interno dell'Orto, è collocata la statua in pietra tenera realizzata da Giovanni Bonazza che raffigura Teofrasto, uno dei più grandi botanici dell'antichità e autore di due trattati sulle piante: Historia plantarum e De Plantarum causis).
Al termine degli interventi saranno messe in atto azioni di monitoraggio delle opere per valutare lo stato conservativo e rallentare il manifestarsi di fenomeni degene
rativi.
Inoltre è stata rinnovata per il semplice fatto che stava andando in pezzi e in alcuni momenti si pensava che non si potesse più restaurare.
LE SERRE
Sono circa 1.300 le specie che fanno parte del progetto espositivo del Giardino della biodiversità.
Vivono in ambienti omogenei per umidità e temperature, che simulano le condizioni climatiche dei biomi del pianeta: dalle aree tropicali alle zone subumide, dalle zone temperate a quelle aride.
La posizione delle piante all’interno di ciascun ambiente e del laghetto delle piante acquatiche rispecchia una suddivisione fitogeografica: quello de Le piante e l'ambiente è un viaggio attraverso la vegetazione della Terra (in America come in Africa e Madagascar, in Asia, nell’Europa temperata, in Oceania), e il visitatore ha l’immediata rappresentazione della ricchezza (o povertà) di biodiversità presente in ciascuna fascia climatica. Il Giardino non racconta il pianeta dal punto di vista dell’uomo, o a partire dal mondo animale, sposta invece l’attenzione sulle forme di vita vegetali.
Nel percorso Le piante e l’uomo pannelli informativi, filmati, exhibit interattivi, reperti raccontano il loro millenario rapporto con l’uomo: usate per nutrire, per curare o per costruire gli oggetti che fanno la nostra storia.
All’esterno delle serre le aiuole vengono dedicate a temi specifici e prevedono la coltivazione di specie compatibili con il clima locale, quali le piante alimurgiche (commestibili), i giardini fioriti, le piante aromatiche. I giardini tematici sono infatti uno spazio aperto all’implementazione in nome dell’interesse scientifico dell’Orto e della divulgazione al pubblico.
Metasequoia glyptostroboides
Bellissime foto delle serre(purtroppo sono chiuse per tutto 2024)
(fonti usate: libri, link)
Matviy Tatiyenko., Vittorio Cappellari., Alex Nicoletti., 2D (a.s. 23/24), Francesco Miotto (PCTO, a.s. 23-24)
Le "serre moderne" ultima modificazione del Orto Botanico di Padova.