Paolo II, nato Pietro Barbo, è stato il 211º papa della Chiesa cattolica dal 1464 alla morte.
Pietro Barbo nacque a Venezia il 23 febbraio 1417, un periodo in cui la Chiesa vive forse un non più ripetuto dualismo tra gerarchia, impegnata in lotte fratricide, e il popolo di Dio, coinvolto in movimenti di preghiera e di penitenza talora esasperata.
Paolo II riassume efficacemente queste contraddizioni: riafferma il primato del papa contro il conciliatorismo, che liquida definitivamente ribellandosi alle condizioni di elezione e tenta con commovente anacronismo di riesumare l’ideale della Crociata per sublimare le tensioni interne e indirizzarle contro il nemico esterno.
Pio II era stato dominato dall’idea fissa della crociata ed era morto ad Ancona il 14 agosto 1464 mentre aspettava impaziente l’arrivo della flotta cristiana che non giunse mai al completo, secondo le promesse degli altri governi.
La sua elezione fu determinata dalle contingenze politiche sia interne, sia con gli Stati italiani per arginare il pericolo turco.
Subito dopo l’elezione e per ingraziarsi il popolo romano, il nuovo papa elargì l’enorme somma di 1200 ducati. La ricerca del favore del popolo fu un tratto costante della politica interna di Paolo II.
La riforma della Curia fu imposta anche da una ragione molto particolare e sotto taluni aspetti curiosa: Paolo II si trovò infatti al lottare contro un movimento apparentemente culturale, il movimento umanistico che aveva avuto la sua consacrazione nell’elezione al pontificato di Enea Silvio Piccolomini, Pio II (23 agosto 1495).
Durante l’infuriare del Gran Scisma d’Occidente le tendenze classicheggianti e paganeggianti della cancelleria papale avevano avuto modo di svilupparsi fuori ogni controllo.
Paolo II pose molta attenzione nel riorganizzare lo Stato della Chiesa, del quale difese con forza l’adeguata collocazione nel contesto della politica italiana.
Paolo II non esitò a mettersi in aspro contrasto con la Repubblica, con la quale furono rasentati veri e propri atti di guerra, evitata soltanto a seguito della tragica caduta di Negroponte, espugnata dai Turchi (12 luglio 1470) dopo un terribile assedio.
S’applicò anche per continuare i disegni del suo predecessore per la guerra contro il Turco, con poco successo, nondimeno, andando a finire tutte le promesse dei Principi in belle parole e pochi fatti.
In conclusione, Paolo II fu più politico che sacerdote, in un’epoca in cui per la Chiesa ufficiale valeva indubbiamente più la politica che la pastorale.
Chiesa della Bragora, dove è stato battezzato Paolo II
Il duomo di Padova dove Paolo fu Vescovo
Marco B. , 2C (a.s. 23/24), Francesco Miotto (PCTO, a.s. 23-24)