Interviste al Sanbe

Scritto da Davide Malandrin

INTERVISTA ALLA DIRIGENTE SCOLASTICA

Per festeggiare l’uscita del primo numero del giornalino abbiamo ottenuto un’intervista esclusiva con la nostra dirigente, dott.ssa Emanuela Veronese. Abbiamo scoperto qualcosa in più delle sue passioni, informazioni e sue opinioni sul nostro istituto e sul suo futuro…

Sono riuscito ad intervistare personalmente la Dirigente grazie all’aiuto della prof.ssa Giorio che mi ha aiutato in poco tempo ad ottenere un colloquio con lei in cui ho raccolto tutte le informazioni che leggerete. Curiosi? Andiamo a leggere!

Cara Dirigente, ci dica: com’è iniziata la sua carriera?

Sono diventata insegnante di scuola primaria nel 1983 a seguito di concorso, ho svolto parecchi anni come maestra di scuola primaria, per poi iniziare a lavorare come tutor all’ Università di Padova al corso di Scienze della formazione primaria per la preparazione dei futuri maestri.

Cosa l’ha spinta a diventare Dirigente?

Avevo esaurito il mio potenziale, la mia carica di idee, quello che pensavo di poter dare alla scuola in termine di educazione dei bambini e ho pensato invece di inserirlo nella funzione complessa del Dirigente: non influisce solo sugli alunni ma anche sull’ organizzazione scolastica e il suo rapporto con i docenti.

Quali sono tre punti di forza dell’istituto secondo Lei?

La nostra istituzione ha una storia grandissima che abbiamo l’onore di portare avanti; ha una verticalità che ci consente di far crescere le nuove leve, prendendole da piccole e accompagnandole fino alla maturità; è aperta al territorio e quindi usufruisce di tutte le attività che provengono dalle iniziative culturali delle varie associazioni, dei vari enti locali.

Quali sono invece i tre punti deboli dell’istituto che Lei vorrebbe migliorare?

Vorrei migliorare la disposizione degli spazi fisici: mi piacerebbe che la scuola avesse più laboratori e più aule tematiche; mi piacerebbe che la mensa funzionasse meglio perché abbiamo rilevato alcune difficoltà, anche a causa del numero importante di persone che mangiano nello stesso momento (circa 700 persone in un paio d’ore); la collocazione della scuola nel sud della provincia

di Padova: ci sarebbe da migliorare la viabilità per raggiungere la scuola, anche se purtroppo non è un aspetto che possiamo migliorare noi in prima persona.

Che progetti ci sono nel futuro del nostro istituto?

C’è una ristrutturazione importante che partirà fra qualche mese e un ampliamento dei locali in via Berga per cui ci saranno degli spostamenti delle classi per adeguarci a un piano di rinnovamento della scuola in base alle indicazioni del PNRR. Cercheremo di modernizzare la scuola in modo da poter offrire ai ragazzi degli ambienti confortevoli e stimolanti per il loro apprendimento.

Cosa pensa del ruolo dell’insegnante oggi?

Il ruolo dell’ insegnante è molto difficile, perché l’insegnante di oggi non è più come quello di un tempo, che si faceva ascoltare solo perché era l’insegnante. Adesso l’insegnante deve farsi ascoltare perché ha delle cose interessanti da dire, altrimenti i ragazzi non ascoltano; deve affascinare i ragazzi e ricordarsi sempre che i ragazzi non sono come un dice un detto “dei vasi da riempire” ma dei “fuochi da accendere”. Fuochi che però è spesso difficile accendere. È un lavoro molto impegnativo che dovrebbe avere anche maggior supporto da parte delle famiglie.

Oltre alla scuola quali altre passioni coltiva?

Ho una famiglia, e quindi la mia passione e il mio tempo lo dedico a loro, inoltre canto in un coro perché mi piace la musica e mi piace il canto.

Si è conclusa così la nostra intervista di apertura alla Dirigente. Ringraziamo molto lei e la prof.ssa Giorio per la disponibilità e l'aiuto.

INTERVISTA A SOFIA ONGARO

Cari lettori e care lettrici, per questo numero abbiamo intervistato Sofia Ongaro della classe 2A LCE che da poco ha partecipato ad una competizione World Cup di karate. Un fiore all’occhiello della nostra scuola e un grande talento che abbiamo voluto conoscere meglio! 

Sofia, raccontaci: da quanto tempo fai karate?

Faccio karate da quando ero in terza elementare, quindi ormai sono circa otto anni.

Cosa ti ha spinto a praticare questo sport?

Un giorno è arrivata la mia allenatrice per fare una dimostrazione di karate nella mia scuola elementare: da qui ho iniziato ad andare alle lezioni di prova e poi con il tempo mi sono appassionata sempre di più a questo sport.

Come ti sei sentita a partecipare ad una competizione così importante?

All'inizio ero molto spaventata, rigida e pensavo solo all'obiettivo; poi, prima di entrare nel quadrato di gara, mi sono ricordata che ero lì perché adoravo questo sport e per divertirmi; grazie a questo ho fatto la gara con molta più serenità e concentrazione.

Quali erano i tuoi obiettivi quando hai iniziato? Quali sono ora?

All'inizio non avevo grandi obbiettivi, se non divertirmi, come ogni bambina; col passare degli anni però, ho iniziato ad appassionarmi sempre di più a questo sport, fino a prefissarmi degli obiettivi come migliorare la tecnica, la potenza, ma soprattutto trasmettere qualcosa alle persone che mi guardano. Oggi il mio più grande sogno è riuscire a partecipare ai mondiali.



Ringraziamo di cuore Sofia per la disponibilità .

Chiediamo a voi di segnalarci non solo eventuali interviste, ma dubbi e domande che vorreste porre alla protagonista di questo numero di “Interviste al Sanbe”. Buona lettura!