Attualità

LA GIORNATA DELLA DONNA

L’8 marzo si festeggia la “giornata della donna”, nata per ricordare la strage avvenuta a New York nel 1911, dove persero la vita moltissime donne. Abbiamo deciso di scrivere e di raccontarvi attraverso le risposte di alcuni di voi, l’opinione dell’Educandato.


Abbiamo posto agli intervistati, uomini e donne di diversa età e ruolo sociale, le domande più frequenti ai nostri giorni.

Con voi, vogliamo condividere alcune di queste riflessioni.

“...non dovrebbe essere considerata una festa, ma una commemorazione della donna…”; nonostante cambi solo una parola, il significato alla base ci fornisce una visione più profonda e meno commerciale per ritornare al vero significato di questo giorno.

“...è diventato un giorno commerciale…” questo giorno infatti non è destinato a mimose e cioccolatini (anche se ad una donna fa sempre piacere riceverli) ma per far riecheggiare il grido di milioni di donne.

“...alcune donne sono zittite, vengono addirittura uccise…” e nella società attuale purtroppo succede ancora, bisognerebbe lavorare dalle fondamenta ed è qui che il ruolo della scuola è fondamentale

“...cominciamo ad insegnare il rispetto reciproco nelle scuole fin dall’infanzia…”. Noi pensiamo che dei cioccolatini o dei fiori non siano abbastanza per questo giorno, questi dovrebbero essere fatti di valore e rispetto per valorizzare davvero una donna; ricordiamo anche che il raggiungimento di un obiettivo in ambito personale/lavorativo non dovrebbe essere oggetto di disparità (cosa che purtroppo oggi succede ancora). Quindi “...basta parlare, iniziamo ad agire…” cominciamo a prenderci per mano uomini, donne, bambini, bambine, noi ragazzi e ragazze e ricordiamoci: la donna non deve essere rispettata solo l’8 marzo, ma tutti i giorni dell’anno. 

SOLO UN NOME...O FORSE NO?

Irene? No, Martina?”

“Edoardo, ah no, era forse Marco?”

Quante volte vi sono state dirette queste parole? Come vi siete sentiti a non essere riconosciuti, a essere confusi con un fratello, una cugina o un amico?

Immaginate se questa fosse la vostra normalità, se nessuno vi chiamasse correttamente, se i vostri compagni di classe e insegnanti continuassero a chiamarvi con un nome non vostro e doveste ogni anno spiegare qual è il vostro vero nome e chi siete (ricevendo anche grandi opposizioni).

Non sarebbe strano? Non sarebbe fonte di sofferenza?

Possiamo alleviare questo peso per chi ne ha bisogno con la Carriera Alias. Questa semplice procedura dà la possibilità agli studenti trans di questa scuola (ma perché no, anche ai docenti) di cambiare nei documenti scolastici il nome di nascita con quello scelto solo con una facile richiesta alla segreteria.

Questo, come ribadito prima, darebbe la possibilità agli studenti e alle studentesse, e/o ai docenti, di vivere una vita scolastica più

Scritto da Dante

tranquilla, nonché assicurare un ambiente meno ostile sia qui al San Benedetto che successivamente nella continuazione degli studi.

Con questa iniziativa potremmo dare inizio anche ad altre riforme per assicurare un ambiente sereno, libero e davvero inclusivo per tutti.

La Carriera Alias inoltre non costituirebbe un peso o un ostacolo per il resto degli studenti che non subirebbero nessuna conseguenza negativa continuando a vivere la propria vita scolastica normalmente, ma assicurando serenità, libertà e sollievo per chi lo desidera.

Per cui, perché opporsi? Dite di alla Carriera Alias!