Libertà e liberazione

A DISTANZA DI QUASI 80 ANNI DALLA LIBERAZIONE DEL NOSTRO PAESE DAL FASCISMO E DALLA INSTAURAZIONE DELLA REPUBBICA, È SEMPRE IMPORTANTE RIFLETTERE SULL’IMPORTANZA DELLA LIBERTÀ E DELLA DEMOCRAZIA

Siamo liberi?

25 Aprile 1945

Un annuncio via radio del CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia) alle 8.00 del mattino: sciopero generale per sconfiggere le forze fasciste e tedesche. Un solo motto unisce gli italiani contro il nemico: “Arrendersi o Perire”.

Da lì, l’Italia diventa libera e si ricostruisce pian piano nella speranza di un’eterna vittoria a discapito dei soprusi. La Festa della Liberazione, quindi, è simbolo della capacità avuta da persone comuni di redimersi rispetto alle privazioni imposte dal regime totalitario di Mussolini e dalle limitazioni dettate dal governo di Hitler, ma soprattutto della fondamentale importanza che ha la lotta per la libertà.

Eppure, ad oggi, con tutte le opportunità che deteniamo e i diritti a noi riconosciuti, siamo davvero liberi? Abbiamo la possibilità di essere noi stessi? Possiamo essere umani? Forse no: viviamo in una società dai meccanismi contorti, in un costante scontro tra “va bene” e “fa proprio schifo”.



Sappiamo cosa e come fare, conosciamo i limiti di un'etica magari troppo marcata e abbiamo l’abilità di etichettare qualsiasi situazione, persona e prodotto, riuscendo quasi a farne un bilancio tra pro e contro. Però, ci ostiniamo a non poter essere fragili, a far trapelare solo l’apprezzabile e condannare la parte più difficile da comprendere e accettare, come se ciò che è privo di vantaggi sia semplicemente da buttare. Continuiamo a rendere il dolore, gli sbagli, le “scelte contro corrente” un fallo irreversibile e per forza condannabile, quasi a snaturare l’essere umano stesso. Così, accumuliamo colpe non veritiere e destiniamo noi stessi e chi verrà dopo a rinchiudersi nella prigione del “politically correct” sempre più smisurato. Quindi, se essere liberi significa anche non autocensurarsi e non essere colpevoli per quello che si ha di imperfetto, ricordandoci di quel 25 aprile, dovremmo promettere di continuare a combattere per essere persone libere anche tra noi.

Scritto da Sofia Montato