Intervista al Sanbe

INTERVISTA PROF. ALFANO

-Perché ha scelto di fare l’insegnante? E perché proprio di matematica?


“La scelta di intraprendere questo percorso lavorativo deriva dalla volontà di stare con i ragazzi, instaurando con loro dei legami e condividendo insieme la mia passione per la matematica, che ho scelto di studiare perché era la mia materia preferita”.



-Cosa le piace dello stare con i ragazzi e cosa, invece, non ama di questo lavoro?


“Del contatto con gli studenti mi piace, tra le altre cose, vedere nei loro occhi che stanno comprendendo un nuovo argomento e, in tal senso, ricevere da loro dei feedback positivi sulla buona riuscita di una spiegazione. 

Una cosa che non mi piace molto è, invece, l’aspetto burocratico, che risulta lungo e, talvolta, limitante”.



-Che consiglio darebbe a tutti gli studenti?


“Il mio consiglio per tutti gli studenti è: studiate per voi stessi, perché siete le uniche persone a cui dovete qualcosa!”.



INTERVISTA RAPPRESENTANTI ITAFM

Dando seguito all’intervista dei rappresentanti d’istituto del liceo delle scienze umane ed economico sociale e del liceo classico europeo, ho avuto modo di confrontarmi con Leonardo Bellini e WenxuValerio Luo, rappresentanti d’istituto per l’istituto tecnico amministrazione finanza e marketing.

Ho posto ai rappresentanti le seguenti domande: Com’è essere rappresentanti? Lo consigliereste come incarico all’ultimo anno delle scuole superiori? Riuscite a conciliare i vostri impegni con l’essere rappresentanti? Come vedreste un ipotetico cambio sede per l’istituto tecnico?

Qui potete trovare un riassunto delle loro risposte:

“Per noi essere rappresentanti d'istituto rappresenta svolgere ruolo importante in modo responsabile, per soddisfare le richieste e i bisogni degli studenti del proprio istituto.

Questo incarico lo consigliamo ad ogni studente delle future classi quinte perchè sebbene serva serietà , costanza e dedizione, è soddisfacente ricoprire questa carica. Per riguarda l'organizzazione tra i nostri impegni personali e quelli istituzionali e scolastici serve impegno per gestire il tutto nel miglior modo possibile.

Questo è lo scopo di ogni rappresentante: fare del proprio meglio per tutti gli studenti per garantire loro un luogo sereno e che li rappresenti.

Per quanto riguarda il probabile cambio di sede dell'ITAFM, pensiamo che gli studenti siano sereni e che la vedano come un’opportunità di socializzazione con gli altri indirizzi durante le pause ricreative.”



INTERVISTA EDU. FERRACIN 

-Perché ha deciso di fare l’educatrice? Cosa l’ha spinta?

“Ho iniziato a fare l’educatrice al San Benedetto un po’ per caso: subito dopo essermi laureata in Scienze della Formazione, ho lavorato presso un asilo nido; quando ho terminato il mio incarico mi sono iscritta alla specialistica e ho provato ad inserirmi nelle graduatorie per le supplenze al San Benedetto, per provare una nuova esperienza durante gli studi. La prima chiamata è stata un po’ traumatica: era una classe della SSIG ed ero stata contattata per una supplenza di un solo giorno. Ricevevo chiamate saltuarie e per lo più giornaliere, finché non è arrivata la prima proposta di supplenza annuale, in cui ho deciso di “buttarmi” nonostante la difficoltà di entrare in relazione con i ragazzi e la mia giovane età; ho deciso peró di farne il mio lavoro perché mi soddisfa e mi permette di mettermi in gioco”.


-Cosa del suo lavoro le piace di più? 

“La cosa che mi piace di più nel mio lavoro di educatrice è la possibilità di aiutare bambini e ragazzi nel loro cammino di crescita, in particolare essere, nel mio piccolo, una figura che dà loro supporto nel percorso verso la maturità”.


-Lei ha vissuto la nostra stessa esperienza in questa scuola, qual è stata la sua avventura qui al LCE e che cosa consiglia agli studenti che decidono di intraprendere questo percorso? 

“Ho frequentato il Liceo Classico Europeo dal 2003 al 2008, erano sicuramente tempi diversi rispetto ad adesso, le giornate e le settimane erano organizzate in maniera diversa, anche io ero sempre stanca come vedo stanchi voi; peró questa scuola mi ha davvero abituata a lavorare molto e ad aprire la mente, per cui fare l’università, almeno per quanto mi riguarda, è stato più semplice! A chi intraprende questo tipo di percorso mi sento di dire che bisogna essere consapevoli di aver cominciato una strada impegnativa, ma se presa con il giusto senso di responsabilità può offrire tantissimi sbocchi e far maturare una grande consapevolezza su ciò che si vuole fare nella vita.                                                  Buon percorso di vita a tutti!”.


Ringraziamo il prof. Alfano Aniello e l’educatrice Ferracin per aver condiviso con noi alcune dei loro pensieri e delle loro esperienze e per averci prodigato i loro preziosi consigli. Ci auguriamo che questa intervista possa servire a voi lettori per riflettere, ma soprattutto aiutarvi e ispirarvi per esperienze future!

Scritto da Gioia Arnesano e Emma Gallana