il 2010: inverno

L'Accordo di Programma Alfa Romeo è stato bocciato.

E adesso? Parliamone!

Il Comitato Difendiamo Arese e il Coordinamento Area Alfa – Un altro progetto è possibile, invitano i cittadini all'Assemblea del 26 Novembre (Auditorium Aldo Moro, presso il complesso scolastico di via Varzi, alle ore 21). Un'occasione per far sentire la propria voce e per proporre nuove idee in fatto di trasporto pubblico, viabilità, ambiente e riassetto dell'Area Alfa.

La bocciatura da parte del Consiglio Comunale di Rho dell'Accordo di Programma promosso dalla Regione Lombardia per l’ex-Alfa di Arese riapre i giochi sul futuro della vasta area.

Il progetto bocciato prevedeva l’insediamento di un mega centro commerciale e la trasformazione di parte dell'area in quartiere residenziale, prefigurando il definitivo abbandono della vocazione industriale in un comparto di 2 milioni di metri quadrati a pochi chilometri da Milano che nel momento di massima attività impiegava 19mila lavoratori. Regione Lombardia, che pure aveva a lungo vagheggiato l’idea del "Polo della mobilità sostenibile", è passata dall’innovazione industriale alla più prosaica e remunerativa soluzione commerciale-residenziale, contestata da un'accesa opposizione locale, dalla raccolta di 4000 firme tra i cittadini di Arese e di altre 1600 tra quelli di Lainate, e da due partecipate manifestazioni, ad Arese e Rho.

La nostra associazione ha sostenuto un’idea diversa, chiedendo un progetto che puntasse sull’insediamento di attività produttive di eccellenza, nel rispetto dell'ambiente. Questa scommessa ora torna in campo: senza l’ambizione di fornire una soluzione compiuta, proviamo a lanciare la palla agli operatori della green economy, ovvero a chi si occupa di riduzione delle emissioni, di efficienza energetica, di produzione di energia da fonti rinnovabil: un vasto settore di azioni e investimenti che ovunque, nei Paesi a economia industriale, vede già in campo una vivace e crescente competizione tra imprese: pannelli fotovoltaici, materiali e componenti per edilizia ad alte prestazioni, macchine industriali a basso consumo, nuove motorizzazioni... gli esempi non mancano.

Le domande sono: tutto ciò può concretizzarsi nell’area ex-Alfa, oppure stiamo coltivando illusioni? Quali richieste avanzare agli interlocutori istituzionali, Comune, Regione, Stato ma anche Unione europea, per avviare un percorso che coniughi finalmente sfida ambientale e ripresa economica? E ancora: perché l''idea di un trasporto pubblico su rotaia, che colleghi Arese alle ferrovie nord e al metro Rho-Pero è stato abbandonato? Perché non si cogliere l'occasione dell'Expo per dotare Arese di collegamenti a basso impatto ambientale, finalmente all'altezza di un paese ancora poco connesso alla metropoli? Come difendere l'area verde limitrofa all'Alfa Romeo da tentazioni speculative? Per rispondere a queste ed altre domande invitiamo la popolazione a discutere di nuove soluzioni per un'area così importante per il nostro territorio.

Appuntamento il 26 novembre ad Arese.

Arese, 27 novembre 2010.

Auditorium gremito, e atmosfera di grande partecipazione e interesse ieri sera all'Assemblea organizzata dal Comitato Difendiamo Arese, da Legambiente e dal Coordinamento Area Alfa – Un altro progetto è possibile, per parlare del futuro dell'area dopo la bocciatura dell'Accordo di Programma Alfa Romeo del mese scorso. Un'occasione per le tante componenti sociali e i cittadini intervenuti di far sentire la propria voce e lanciare nuove idee in fatto di trasporto pubblico, viabilità, ambiente e riassetto dell'Area Alfa, ma anche per porre alcune domande al sindaco Gianluigi Fornaro, invitato all'assemblea.

La serata è iniziata con l'intervento di Sara Belluzzo, presidente del Comitato Difendiamo Arese, che ha ripercorso le tappe e le tanti azioni del Comitato (vedi la raccolta di 4000 firme, le manifestazioni, la presentazione di osservazioni e documenti tecnici a Regione e Comuni, il dialogo e lo stimolo continuo verso le istituzioni), nato circa un anno fa per battersi contro l'ipotesi di una tangenzialina, del parcheggio Expo in una zona agricola di pregio limitrofa alla villa di Valera, del mega centro commerciale previsto all'interno dell'ex Alfa e del totale abbandono della vocazione industriale dell'area.

Gianluigi Forloni, della direzione di Legambiente Lombardia, ha quindi provato a immaginare nuove soluzioni per il futuro dell'area Alfa, capaci di coniugare sviluppo e rispetto dell'ambiente, sollecitando progetti che puntino all’insediamento di attività produttive di eccellenza ma anche sostenibili, e lanciando la sfida agli operatori della green economy, ovvero a chi si occupa di riduzione delle emissioni, di efficienza energetica, di produzione di energia da fonti rinnovabili. Hanno poi preso la parola due sindacalisti dell'Alfa, Pierluigi Sostaro della Cub, e Corrado Delle Donne dello Slai Cobas, quindi Giovanni Marzorati, della presidenza delle Acli provinciali, Andrea Savi, del Comitato No Expo, e Maurizio Borghi, del WWF Groane. Infine sono state rivolte al Sindaco le domande del Comitato e dei cittadini, riassumibili in poche battute: il Sindaco terrà finalmente conto delle richieste dei 4000 cittadini che hanno firmato la petizione contro l'AdP poi bocciato? In quale direzione sta lavorando l'Amministrazione Comunale per il futuro dell'Area, dato il silenzio delle istituzioni in questo mese e mezzo successivo alla bocciatura dell'Adp? L'ipotesi della Tangenzialina e del megaparcheggio è tuttora in campo? L''idea di un trasporto pubblico su rotaia, che colleghi Arese alle ferrovie nord e al metro Rho-Pero è stato abbandonato?

Interlocutorie e prive di certezze le risposte del primo cittadino, che ha ricordato che è la Regione Lombardia a proporre l'Accordo di Programma, e che non è escluso che Formigoni possa ripresentare più o meno lo stesso progetto, inserendolo però nel Piano Expo (con tutta la mancanza di controlli e d'intervento da parte delle istituzioni locali che questo comporterebbe). E che l'Amministrazione Comunale, per non perdere il treno dello sviluppo e dell'occupazione e non farsi escludere dall'Accordo, può solo cercare di migliorare la situazione (come ha tentato di fare con il precedente AdP, chiedendo per esempio che la Tangenzialina fosse parzialmente interrata e circondata da piante. In conclusione, commenta Gianluigi Forloni “ ancora una volta dalle istituzioni non arrivano segnali confortanti e tocca ai cittadini provare ad organizzare un’ipotesi diversa di riutilizzo dell’area che parta finalmente dalle esigenza del territorio. Non sarà facile, ma alla terza bocciatura restare a guardare cosa farà la Regione è la cosa meno utile quindi ci stiamo organizzando per trovare degli interlocutori interessati a concretizzare le nostre idee”. E Sara Belluzzo aggiunge “le azioni e le proposte portate avanti sino ad ora dal Comitato e dal Coordinamento hanno contribuito alla bocciatura del precedente Accordo di Programma, il cui impatto sul territorio e sul lavoro sarebbe stato estremamente negativo. Ora noi cittadini stiamo lavorando per portare proposte concrete di reindustrializzazione dell’area e lavoro qualificato, trasporto pubblico su rotaia e aree verdi pubbliche che siano davvero migliorative della qualità della vita di chi abita ad Arese e nei comuni intorno all’Area Alfa, con un progetto che guardi non solo all’oggi ma anche al futuro delle giovani generazioni che qui vivono e vorrebbero lavorare!”

Arese, 22 dicembre 2010.

Tempo di bilanci (tutti positivi), ma soprattutto di riflessioni e proposte per il futuro dell'Area Alfa Romeo, per il Comitato Difendiamo Arese e il Coordinamento Area Alfa – Un altro progetto è possibile e Legambiente, dopo la bocciatura dell'Accordo di Programma dell'ottobre scorso da parte del Consiglio Comunale di Rho, che ha saputo ascoltare le proteste di migliaia di cittadini, commercianti, lavoratori. Nel silenzio e nel vuoto di nuove proposte da parte di Regione Lombardia e amministratori locali, il nuovo anno sarà l'occasione per Comitati e cittadini, di far sentire la propria voce e lanciare nuove idee per il riassetto di un'area di oltre 2 milioni di metri quadri, nel rispetto dell'ambiente, dell'occupazione, di una qualità di vita migliore.

E' stata una cittadinanza matura, consapevole del fatto che più ambiente vuol dire più salute, ma anche occupazione di qualità, che con la pressione dei suoi Comitati e l'azione continua sul territorio ha portato a respingere quell’Accordo di Programma (coraggiosamente bocciato dal Consiglio Comunale di Rho) che ci auguriamo fosse l’ultimo tentativo di svendita del territorio alla lobby del cemento.

Tra le tante azioni del Comitato Difendiamo Arese (nato nell'autunno del 2009 per battersi contro l'ipotesi della tangenzialina, del parcheggio Expo in una zona agricola di pregio limitrofa alla villa di Valera, del mega centro commerciale previsto all'interno dell'ex Alfa e del totale abbandono della vocazione industriale dell'area) ricordiamo la raccolta di 4000 firme, le manifestazioni di giugno e di ottobre - a pochi giorni dal voto dei Consigli Comunali - la presentazione di osservazioni e documenti tecnici a Regione e Comuni, il dialogo e lo stimolo continuo verso le istituzioni.

Ma ora veniamo ai programmi per l'immediato futuro, che il Comitato intende sviluppare col contributo dei tanti cittadini desiderosi di ricominciare a fare politica dal basso.

Il primo è quello di sollecitare nuove soluzioni per il futuro dell'ex Alfa, sostenendo il ritorno alla vocazione industriale dell'area (e la vociferata trattativa con Volkswagen), ma lanciando anche la sfida agli imprenditori della green economy, ovvero a chi si occupa di riduzione delle emissioni, di efficienza energetica, di produzione di energia da fonti rinnovabili, per l’insediamento di attività produttive che coniughino eccellenza e sostenibilità. Quindi quello di sostenere il progetto di un Polo culturale, che avvicini ad Arese il mondo dell'Università e della ricerca, ma anche di un centro di produzione Rai (tutte ipotesi emerse negli incontri del Comitato con il Sindaco di Arese).

Infine quello di continuare a sollecitare istituzioni, giunta comunale, primo cittadino, ma anche le opposizioni, che purtroppo nel nostro paese non sono riuscite a rispondere alle richieste dei cittadini con la bocciatura dell'Adp (approvato dal Consiglio Comunale di Arese il 12 ottobre scorso anche se inutilmente, dato il voto contrario di Rho che di fatto a annullato l'accordo con la Regione).

Per questo il Comitato Difendiamo Arese, del tutto apartitico e lontano dalle logiche di palazzo, continuerà a sollecitare, provocare e stimolare tutte le forze politiche, dialogando e collaborando con chi meglio saprà rappresentare la nostra contrarietà allo scempio del territorio, alla lobby del cemento e dei centri commerciali, la nostra voglia di difendere l'ambiente, l'occupazione, il futuro dei giovani.

Il Comitato Difendiamo Arese

http://www.difendiamoarese.it

Il Comitato Difesa Territorio Area Alfa “Un altro progetto è possibile”

http://sites.google.com/site/coordinamentocittadiniadpalfa/

Arese, 28 dicembre 2010.

Il Comitato Difendiamo Arese e il Coordinamento Alfa un altro accordo è possibile esprimono profonda preoccupazione per il ricorso presentato in sede amministrativa dai proprietari di parte dell’area Alfa - le società AGLAR e Zaffiro - nei confronti del Consiglio Comunale di Rho e della Elettro Europa di Giulio Tizzoni in seguito alla non-ratifica dell’Accordo di Programma per la reindustralizzazione dell’area Alfa Romeo di Arese.

Ovviamente il comitato e il coordinamento non mettono in discussione la legittimità di un ricorso che mira a difendere gli interessi delle proprietà. ma ritengono che la richiesta di risarcimento costituisca un elemento di grave disturbo del dibattito politico e appaia come un'azione intimidatoria nei confronti della libera espressione della dialettica democratica fra istituzioni. Da quello che si può evincere da una prima lettura del ricorso e dal comunicato dell’Amministrazione Comunale, AGLAR e Zaffiro indicano tra le ragioni del ricorso la mancanza di coerenza delle scelte amministrative fatte dal Comune di Rho e un attentato alla libera concorrenza a danno dei consumatori. Ma la prima motivazione negherebbe al Consiglio Comunale la possibilità di scelta (poiché nei passaggi istituzionali precedenti era stato espresso da parte dei rappresentanti comunali un primo assenso, secondo la proprietà la definitiva approvazione avrebbe dovuto essere sostanzialmente inevitabile). L’inconsistenza di queste considerazioni attengono al diritto/dovere di un’assemblea elettiva come il Consiglio Comunale di esprimere il proprio parere come richiesto dalla normativa (e anche di cambiare liberamente idea rispetto ai passaggi iniziali).

Il secondo aspetto, il presunto attentato alla libera concorrenza, è più insidioso, ma si poggia anch’esso su motivazioni piuttosto labili: il lavoro dei comitati come il nostro e la stessa discussione in Consiglio Comunale hanno dimostrato che le motivazioni “commerciali” erano solo una parte dei motivi di contrarietà all’AdP, dato che le ricadute ambientali, sociali e occupazionali avevano altrettanto peso.

«Ma al di là del merito del ricorso, su cui ci riserviamo di fare un’analisi più approfondita», dice Sara Belluzzo, Presidente del Comitato Difendiamo Arese, «è la carta della richiesta di risarcimento che le proprietà hanno deciso di giocare che inquieta di più. L’obiettivo è di far pesare il loro punto di vista sui singoli Consiglieri comunali e in generale sulle istituzioni che eventualmente si troveranno a discutere di un nuovo progetto con questa spada di Damocle sulla testa».

E Gianluigi Forloni di Legambiente aggiunge: «Questo ricorso va annoverato tra le “entrate a gamba tesa” che le società coinvolte hanno già tentato prima del voto in Consiglio Comunale. Tra gli altri ricordiamo la lettera con improbabili calcoli sui potenziali posti di lavoro associabili al Centro commerciale inviata ai Consiglieri comunali prima del voto, e i manifesti che tappezzavano i comuni della zona offrendo posti di lavoro anch’essi associabili al futuro centro commerciale. Questi interventi hanno in comune con il ricorso una relazione con il territorio di tipo padronale: quando mancano elementi sostanziali si ricorre a specchietti per le allodole. Se il Comune di Rho, attraverso il voto del suo Consiglio ha saputo dimostrare libertà e indipendenza di giudizio», conclude Forloni, «i cittadini non possono che essere grati».

30 dicembre 2010

Il comitato per l'accordo di programma composto da

Regione Lombardia

Provincia di Milano

Comune di Arese

Comune di Lainate

ABP srl

AGLAR spa

Zaffiro2000 srl

promuove

il nuovo accordo di programma per la riqualificazione dell'area ex-Alfa

che si definirà entro il 31 dicembre 2011

si prevede la partecipazione di associazioni, organizzazioni e gruppi presenti sul territorio

deliberazione IX/001156 seduta del 29 dicembre 2010

12 gennaio 2011

Blitz vacanziero sul nuovo Accordo di Programma

per l'Alfa Romeo: Rho non ci sta? Fuori!

Solo i sindaci di Arese e Lainate aderiscono

Come nelle più becere abitudini della cattiva politica, quando la cittadinanza è distratta dalle vacanze si prendono le decisioni più antipatiche. E' successo infatti che la Giunta Regionale Lombarda ha deliberato le indicazioni per un nuovo Accordo di Programma per l’area Alfa Romeo il 29 dicembre scorso, dopo un incontro con le parti, tra cui i sindaci di Arese e Lainate. Se la parola chiave nell’accordo precedente non ratificato dal Consiglio Comunale di Rho e quindi annullato, era “multifunzionalità” (dato che una porzione significativa dell’area industriale veniva impegnata per il Centro Commerciale e per costruzioni residenziali), quella di questo quarto tentativo è “riperimetrazione”, con la chiara finalità di escludere il territorio di Rho. Da quello che si evince dalla delibera regionale, infatti, non c’è alcuna intenzione di cambiare rotta rispetto al passato accordo: le considerazioni ambientali, sociali e occupazionali che hanno motivato migliaia di persone a sottoscrivere petizioni contro il Centro Commerciale, sembrano contare zero rispetto agli interessi delle proprietà.

Anche dal punto di vista formale questo gioco a eliminazione prima del comune di Garbagnate (che si è auto-escluso dall'accordo), poi di Rho (eliminato per troppa indipendenza di giudizio dopo il no del suo Consiglio Comunale), appare poco consono a un corretto rapporto istituzionale ma perfettamente adeguato alle esigenze di un regime affaristico: chi ci sta ci sta, l’importante è concludere.

Ancora una volta i sindaci di Arese e Lainate, da fedeli osservanti della politica formigoniana, si adeguano prontamente senza farlo sapere ai propri cittadini: non a caso i siti dei rispettivi Comuni non fanno menzione della nuova convergenza, evidentemente non c’è nulla di cui andare fieri. «L’occasione fornita dalla mancata ratifica di Rho non è stata colta per ripartire, dopo tanti fallimenti, dai bisogno veri del territorio», commenta Gianluigi Forloni di Legambiente: «Il voto del Consiglio Comunale rhodense viene prima sanzionato con il ricorso al TAR da parte delle proprietà con la richiesta di 58 milioni di risarcimento, poi punito con l’esclusione dal nuovo AdP. Le istituzioni invece di riflettere e cercare soluzioni alternative che meglio accolgano le esigenze e le istanze dei cittadini, si adeguano per un modesto tornaconto». E Sara Belluzzo, presidente del Comitato Difendiamo Arese, aggiunge: «Toccherà ancora ai cittadini farsi carico della protesta e della proposta per un riutilizzo sensato dell’area. Per noi nonostante tutto un accordo con diversi contenuti rimane possibile. Fra l’altro con l’esclusione di Rho è probabile che il nuovo progetto - se avrà gli stessi contenuti - sia peggiorativo per i cittadini di Arese. E che la tangenzialina, bocciata dalle 4000 firme dei cittadini aresini, rischi di rientrare dalla finestra dei lavori straordinari per Expo».

Nel progetto EXPO2015 appare la tangenzialina, che non ne è peraltro inclusa!

Arese dovrà cedere per EXPO2015 lo spazio per un parcheggio remoto da 1000 posti auto e 4000 posti bus. (fonte AdP/VAS EXPO2015)

IL COMITATO DIFENDIAMO ARESE DAL SINDACO: ALFA, VOLKSWAGEN, TANGENZIALINA, ADP, CHE SUCCEDE ORA?

Quale futuro per l'Area Alfa e il nostro territorio?

Il Comitato Difendiamo Arese dal Sindaco

Arese, 9 febbraio - «E adesso cosa dobbiamo aspettarci per il futuro dell'area Alfa e per il nostro territorio?». E' questa la domanda che il Comitato Difendiamo Arese, insieme a Legambiente, ha girato al sindaco di Arese Gianluigi Fornaro nel corso di un incontro avvenuto ieri mattina in municipio. Dopo la bocciatura del vecchio Adp (grazie al voto contrario del Consiglio Comunale di Rho, il 13 ottobre scorso), ricordiamo infatti che il 29 dicembre, con un blitz vacanziero, la Giunta regionale ha deliberato le indicazioni per un nuovo Accordo di Programma “per la riperimetrazione, riqualificazione e la reindustrializzazione dell'area ex Fiat-Alfa Romeo” firmato da un nuovo comitato di cui fanno parte, insieme a Regione Lombardia, Provincia di Milano e ai proprietari delle aree coinvolte (ABP, Aglar, Zaffiro2000), i soli Comuni di Arese e Lainate, mentre non compaiono più quelli “non allineati” di Rho e Garbagnate.

«Perché avete accettato di ripresentare un AdP che riconferma le linee guida del vecchio, già bocciato dai cittadini (vedi le nostre 4000 firme contro Tangenzialina, Centro Commerciale e parcheggio Expo) oltre che dal Consiglio Comunale di Rho, e per di più escludendo i due Comuni troppo indipendenti?», ha chiesto quindi Sara Belluzzo, presidente del Comitato Difendiamo Arese. E Gianluigi Forloni di Legambiente ha aggiunto: «Perché non cogliere invece questa occasione per ripartire dai bisogni veri del territorio, coinvolgendo tutte le parti interessate, comuni ma anche gruppi di cittadini e movimenti, dopo tanti fallimenti?».

Del tutto interlocutorie le risposte del sindaco, che non ha voluto sbilanciarsi né ha potuto garantire certezze sul futuro dell'area: «I giochi sono ancora tutti da fare, per noi era importante restare comunque seduti a quel tavolo di trattativa, non perdere l'occasione per dire la nostra, soprattutto ora che si profila all'orizzonte il concreto interesse di Volkswagen nei confronti del marchio Alfa ma anche dei suoi stabilimenti. Finché questa trattativa (tra due privati, lo ricordo!) non sarà conclusa non si potrà dire nulla di più. Le nostre intenzioni? Dare più spazio all'area industriale, rilanciando la vocazione produttiva dell'area, ridimensionare quella destinata al commerciale, mantenere quella residenziale di qualità. Ma tutto dipende dalla reale volontà di Fiat di cedere il Marchio Alfa». Quanto sarebbe concreta, questa possibilità? A sentire il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung di metà gennaio la chiusura della trattativa con Fiat sarebbe questione di settimane, e la successiva visita di giornalisti della rivista tedesca Auto Bild ne sarebbe la conferma: «Dai giornalisti tedeschi, ma anche da incontri con dirigenti Volkswagen, ho potuto capire che dell'acquisto di Alfa Romeo si parla molto di più in Germania che in Italia», ha continuato Fornaro. «E non c'è da stupirsi: per Volkswagen l'operazione sarebbe d'importanza strategica, perché con Alfa potrebbe coprire il segmento delle auto sportive che a loro manca». Secondo quanto riferito dal sindaco, i vertici Volkswagen sarebbero interessati sia al marchio che al sito produttivo e al centro-stile. Più difficile una completa ripresa della produzione di automobili, se non forse le vetture sportive, top di gamma. «Con l'Accordo di Programma abbiamo voluto dare anche ai possibili interlocuitori tedeschi qualche certezza in più sulla destinazione dell'Area», ha concluso il primo cittadino.

«Questo significherebbe anche il ritorno in auge della famigerata Tangenzialina, di un nuova viabilità per servire l'area?», hanno chiesto di nuovo i membri del Comitato difendiano Arese. «Se arrivasse Volkswagen trasporti e viabilità probabilmente andrebbero rivisti», ha risposto Fornaro. «Ma per ora di Tangenzialina non si parla, anche perché Rho (è sui suoi territori che si sviluppava la maggior parte del tracciato) attualmente è fuori dall'Accordo».

Un altro esponente del Comitato Difendiamo Arese, Nello Nelli, ha voluto nuove assicurazioni sui necessari interventi di mitigazione ambientale (in particolare le barriere antirumore) in vista dell'allargamento dell'A8 Milano-Laghi recentemente deliberata, sottolineando che anche su questo tema il Comitato non mancherà di vigilare.

Infine nella delibera Regionale del 29 dicembre si legge che nel nuovo AdP per la riqualificazione dell'area ex-Alfa, che si definirà entro il 31 dicembre 2011, “si prevede la partecipazione di associazioni, organizzazioni e gruppi presenti sul territorio”. «I cittadini che formano il nostro Comitato sono stati i primi a preoccuparsi e mobilitarsi in difesa dell'ambiente e del lavoro nell'area ex Alfa», ha sottolineato Sara Belluzzo: «Ci candidiamo come interlocutori. Anzi, mi chiedo come mai non siamo già stati contattati...».

Rho, 21 febbraio 2011

All'attenzione del commissario straordinario del Comune di Rho Francesco Russo.

Egregio Commissario, in occasione dei nuovi importanti appuntamenti in tema

di nuovi assetti per l'area ex Alfa che vedono coinvolti tutti i Comuni della

zona, vogliamo farle conoscere l'opinione di 4000 cittadini aresini.

Dopo l'AdP presentato il 9 febbraio 2010 dalla Regione Lombardia, che prevedeva la

realizzazione di un mega centro commerciale, un’ampia area residenziale, una viabilità

dall'impatto estremamente negativo sul territorio (con un'inutile tangenzialina che lambisce

il centro abitato di Arese), un mega parcheggio in zona agricola, ma soprattutto la

cancellazione della vocazione industriale da gran parte dell'area, circa 4000 cittadini di Arese

hanno firmato una petizione a suo tempo presentata al Sindaco di Arese (e per conoscenza a

quelli di Rho, Lainate e Garbagnate), che vogliamo farle conoscere.

Questo perché nonostante le 4000 firme contro la tangenzialina e a favore di un trasporto pubblico

su rotaia, nonostante le Osservazioni fatte dal Comitato difendiamo Arese e Legambiente alla

Valutazione Ambientale strategica (VAS) dell’Adp, e alla Valutazione di impatto ambientale del

Centro commerciale proposto da Aglar Spa, nonostante le Osservazioni al Rapporto di impatto di

compatibilità commerciale, temiamo (come accaduto in passato) che il progetto ancora una

volta riparta e prosegua senza tener minimamente conto delle tante e motivate obiezioni

degli abitanti della zona. Per questo il Comitato difendiamo Arese e Legambiente chiedono che

ai nuovi tavoli di discussione venga tenuta in considerazione la voce dei cittadini, e vengano

convocati i loro rappresentati.

QUI IL DOCUMENTO