Domandare è lecito, rispondere è cortesia... e il televoto.

Post date: Jul 12, 2012 3:11:51 PM

Domandare è lecito, rispondere è cortesia... si diceva.

In data 9 luglio 2012 il Sindaco di Arese ha inviato all'ente proponente dell'Accordo di Programma (AdP) una lettera in cui si elencano fondati motivi che renderebbero non valide le procedure fin qui svolte per portare ad approvazione l'AdP. In primo luogo la data massima per la definizione, prevista per il 31/12/2011 e in secondo la variazione di parte dei soggetti privati richiedenti.

Questa lettera segna una svolta nel rapporto del Comune di Arese con il progetto, quindi è da interpretarsi positivamente. Non basta però a lasciare un segno tangibile nella procedura dell'AdP. Infatti se dalla Regione Lombardia dovesse arrivare un chiarimento e una soluzione ai difetti riscontrati, la citata lettera non lascerebbe alcuna traccia nel progetto. Una risposta cortese, sì, ma senza la giusta considerazione di quello che la domanda in realtà rappresentava: il blocco della definizione dell'AdP.

Invece, un segno inequivocabile è la revoca della delibera commissariale n.60 per l'approvazione del protocollo di intesa con Lainate e della delibera commissariale n.96. A causa delle variate condizioni politiche in Arese è lecito per il Sindaco proporre al Consiglio Comunale una mozione per l'annullamento di questo documento: si forma in questo modo un chiaro atto amministrativo, non a firma di un commissario ma di un'ampia rappresentanza eletta portavoce della cittadinanza. Tale votazione può quindi essere portata all'attenzione dell'ente proponente, in Regione Lombardia, forte di un rilevante valore rappresentativo.

A proposito di rappresentatività, spesso vengono menzionate le firme raccolte dal comitato DifendiamoArese a favore della petizione. Sono molte e sono frutto di un grande impegno di molti concittadini che ci hanno aiutato, che ancora oggi ringraziamo. Il voto delle ultime elezioni può essere preso come indicazione della volontà dei cittadini, seppur indiretta, in quanto il programma del candidato di AreseFuturo conteneva altri temi. Uno strumento formidabile è quello del referendum comunale che garantisce una misura tangibile e affidabile della volontà popolare, sebbene non sia adesso applicabile senza una correzione allo statuto comunale. Accade, ripetutamente, che vengano condotti dei sondaggi telefonici diretti agli abitanti di Arese; forse avete avuto la fortuna, o la sfortuna, di essere destinatari delle domande. A quando ci è dato di sapere è in corso ora, nonostante il periodo vacanziero, un sondaggio le cui domande tendono a ricavare una valutazione proprio sul centro commerciale, Grande Struttura di Vendita. Terminano anche con una incauta domanda sulle proprie preferenze politiche. Non occorre sottolineare che quale che sia il risultato, non potrà avere un valore rappresentativo dei desideri degli abitanti.

Concludendo, attendiamo quindi una apposita voce nell'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, con la quale chiudere definitivamente questa vecchia storia e pensare al domani.