NOME DELLA CITTA’: di origine latina vuol dire “da ammirare” come la realtà immaginaria di questa città
Camminando per le vie di Mirea ci si trova intrappolati in un fitto labirinto di edifici tutti uguali, con le stesse dimensioni, tutti disposti nello stesso ordine. Infatti Mirea ricorda un grosso alveare e gli edifici grandi abbastanza per ospitare una sola persona ricordano le celle in cui vivono le api. A Mirea vivono gli uomini più felici al mondo, e lo sono diventati proprio trasferendosi a Mirea.
Infatti essi una volta erano persone normali che facevano lavori differenti, che non appagati dalla loro vita hanno deciso di trasferirsi qui. Infatti in questa città ogni uomo vede realizzarsi i propri sogni, riesce a vivere nel posto che desidera nel modo che sogna. Ogni abitante di Mirea nella propria cella grazie a delle sofisticate tecnologie vede proiettato la realtà che vorrebbe e la vive isolandosi dagli altri uomini.Essi infatti sono sigillati nelle proprie celle e per guadagnarsi il proprio “nettare” che viene proiettato intorno a loro devono solo pedalare su delle cyclette che servono a ricaricare i sistemi della città.
In effetti non si sa chi abbia costruito e chi gestisca Mirea ma si ipotizza che sia opera del filosofo Novalis il quale non riuscendo a vivere nel mondo reale abbia costruito una città in cui poter vivere e sentirsi a casa, appagati e realizzati e poter vivere felici e si sia lui stesso sigillato in una cella dell’alveare di Mirea, nel desiderio di ritrovarsi dappertutto come a casa propria.