Nati per brillare
La cremonese Maria Vittoria Strozzi incontra gli alunni del Liceo Manin
Maria Vittoria Strozzi, ex alunna del liceo classico Daniele Manin, ora studentessa di filosofia presso l’Università Vita San Raffaele di Milano, il 25 febbraio scorso ha presentato il suo saggio, in modalità online, agli studenti coinvolti nel percorso PCTO della Biblioteca del Liceo. Dopo i saluti della prof.ssa Francesca di Vita, che ha ricordato con emozione gli anni da liceale della nostra ospite, l’autrice ha dialogato con la prof.ssa Ilaria Spotti, referente del progetto Biblioteca, toccando i punti salienti del saggio, dal titolo “Tu sei una lucciola - Come trovare la luce dentro di te e illuminare la tua vita” (Gangemi Editore, 2021).
Il saggio, impreziosito dai disegni realizzati dall’autrice, che si scopre - pur non avendo una formazione artistica - essere anche una talentuosa illustratrice, non è dedicato ai soli ragazzi, che più di tutti hanno sofferto le conseguenze dei due anni di pandemia, ma anche agli adulti: l’insidia “familiare” dei bias cognitivi, che diventano schemi con cui interpretiamo il mondo, riguarda tutti. Questi schemi, è vero, facilitano le operazioni della vita quotidiana, ma impediscono una visione critica della realtà e alla lunga finiscono per rafforzare quella comfort zone che purtroppo nasconde l’autentica strada per la realizzazione. Si è giunti infine, dopo i numerosi interventi degli alunni, anche stimolati dalla giovane età della nostra ospite, a riconoscere l’urgenza di raggiungere una stabile autoconsapevolezza - riedizione in termini moderni del motto “conosci te stesso”, che costituisce uno dei pilastri filosofici della nostra cultura. L’autoconsapevolezza è un concetto che ha a che vedere con le filosofie orientali: ecco un altro punto di forza del saggio, che si propone di far incontrare la cultura occidentale con quella orientale, anche in questo caso andando a recuperare un dialogo già presente nell’antichità, dialogo che l’autrice ben conosce, grazie alla sua formazione classica.
La nostra ospite ci invita dunque a fare come le lucciole: illuminare la nostra vita e, se possibile, anche la vita degli altri. Un messaggio di speranza, un messaggio di forza, di coraggio, un invito al perdono e al dialogo, preziosissimo in questo periodo in cui si sta perdendo di vista l’ascolto dell’altro, un ascolto che crea relazioni significative e legami “politici”, di fatto cedendo terreno allo scontro.