Pomeriggi con l’autore: Angela Biscaldi incontra studenti e docenti del Manin
“Un esperimento che oggi percepiamo come fuori dal tempo, in condizioni radicalmente distinte a quelle del presente, in cui aneliamo a un recupero della dimensione più fisica della relazione”, questo è il primo pensiero di Angela Biscaldi, docente di Antropologia dell’Università degli Studi di Milano, nel presentare il suo libro, Una settimana senza social, alla platea di oltre ottanta studenti e docenti del Liceo Manin. Introdotta dalla Dirigente Scolastica dell’Istituto, Maria Grazia Nolli e dalla professoressa Ilaria Spotti, responsabile della biblioteca d’istituto, la professoressa Biscaldi ha ripercorso l’esperienza vissuta nell’anno scolastico 2016/2017 con gli studenti del Liceo Artistico Munari di Crema. Un percorso di riflessione sul rapporto tra adolescenti e social della durata di un anno, ma che ha visto il proprio momento clou in quella settimana di fine gennaio 2017, durante la quale quarantasei studenti sono stati invitati a fare a meno di tutti i canali social più usati: Instagram, Whatsapp, Facebook, ma anche Youtube e Snapchat. Solo tre di essi sarebbero giunti con successo alla fine del percorso, mentre ben 10 avrebbero scelto, fin da subito, di non prendere parte all’esperimento. “Ciò che è fondamentale capire”, dice Biscaldi, “è che questa proposta non voleva avere un carattere coercitivo; i ragazzi erano liberi di aderire o meno, così come di abbandonare il percorso qualora questo diventasse troppo gravoso”.
Le parole chiave del progetto –responsabilità, riflessività e agentività – dicono molto delle caratteristiche di questo esperimento: un percorso improntato alla fiducia reciproca e alla libertà di scelta, nel quale riflettere su uno strumento, lo smartphone, che sempre più è percepito come vera e propria protesi digitale dell’individuo, recuperando al contempo la capacità di raccontarsi in prima persona. L’incontro è stato arricchito dalla visione delle videotestimonianze raccolte dai ragazzi durante l’esperienza e dalle riflessioni del Dottor Cerri, un genitore, nonché medico radiologo, particolarmente stimolato dalla lettura del libro, del quale ha sottolineato gli aspetti multidisciplinari , il linguaggio accattivante e la significatività dei contenuti per gli adulti.
Tra le numerose domande di una platea attenta a cogliere quanti più spunti di riflessione possibile, è emersa un’importante distinzione tra le relazioni di amicizia, autentiche e spontanee, e le connessioni di amicizia, più virtuali e legate alla soddisfazione di un bisogno, che necessitano di una costante presenza, ancorché virtuale, per potersi mantenere attive. Gli studenti intervenuti hanno inoltre riconosciuto con preoccupazione quel vuoto raccontato da altri loro coetanei durante l’esperimento indicando, insieme con Biscaldi, nell’educazione famigliare e in una dimensione educativa costruttiva, la via maestra per poter crescere al riparo dai pericoli dell’oversharing, del vamping e del ghosting.
L’evento, che si inquadra in una serie di incontri con l’autore organizzati dal Progetto Biblioteca del Manin, collima con un modo di essere scuola che promuove il confronto, stimola la riflessione sugli individui e sulla società, ed arricchisce culturalmente, suggerendo nuove strade e comportamenti consapevoli".
Prof. Alberto Maffini
A questo link, il sito di Daniel Miller Why We Post, utilizzato dall'autrice come strumento di approfondimento: