La Psicoterapia della Gestalt P.G. e la Gestalt Disability Therapy G.D.T. si trasmettono prevalentemente attraverso l’esperienza. L’esperienza personale è un aspetto insostituibile della formazione in gestalt. I libri sono altrettanto fondamentali, soprattutto per chi desidera crescere fino al ruolo di supervisore Gestalt Disability Therapy. L’esperienza però rimane un aspetto insostituibile. La visione esperienziale dell G.D.T. pone dei quesiti sulla piena trasmissibilità della capacità terapeutica attraverso i libri. Ogni scritto (anche questo) riguardante la Psicoterapia della Gestalt e la GDT si confronta con il limite dell’insegnamento della Gestalt attraverso i libri. Socrate ed altri autori hanno preferito tramandare i propri insegnamenti solo oralmente. Gli scritti di GDT sono delle tracce. Delle tracce per sviluppare le nostre esperienze terapeutiche, per renderci più terapeutici. Per intravedere ciò che può emergere. Per aiutarci a ritrovare l’energia che aiuta a far emergere l’identità) nostra e della Persona di cui ci prendiamo cura). Noi spesso perdiamo le tracce. Le tracce del nostro percorso. Proprio nei momenti in cui perdiamo le tracce. Momenti di confusione o persino di angoscia, abbiamo l’occasione di inventare nuove possibilità (o di perderci) per realizzare il nostro potenziale. Questo sito e tutti gli altri scritti GDT Sono spunto ed occasione per ritrovare le tracce proprio nei momenti di trattamento in cui abbiamo perso l’orientamento. Fare terapia secondo la GDT significa imparare insieme alla Persona di cui ci prendiamo cura. Imparare ad orientarci. Imparare giornalmente a produrre significati. Produrre i significati che ci servono in quello specifico momento. Significati che sono diversi per ognuno di noi. Significati che solo noi possiamo trovare. Nessuno può suggerire ma anche se siamo noi a scoprire i nostri percorsi abbiamo bisogno degli Altri. Non dei suggeritori ma dei compagni di viaggio. Compagni di viaggio con cui siamo in contatto pieno. Il compito più difficile per un terapeuta della GDT è impare a essere in contatto pieno con se stesso e con la Persona autistica di cui si prende cura. Essere terapeuta GDT con una Persona autistica significa attivarsi nella propria ricerca di fronte all’Altro. Contemporaneamente si stimola l’Altro (la Persona autistica) a far emergere alla coscienza la nuova Personalità. La Persona autistica trovando, insieme al terapeuta, i propri bisogni profondi, sperimenta ed impara che vale la pena impegnarsi e stare in luoghi nuovi. Stare nel mondo con gli altri, rinunciando al proprio ritiro. Nasce quindi l’intenzionalità (la voglia), l’interesse di parlare e di essere con.