La Relazione
Levinas afferma che una buona relazione, essendo piena di potere, emana energia vitale; ma essa è assolutamente libera, non violenta, non invasiva. Una relazione, quanto più è intima tanto più diventa terapeutica; allo stesso tempo, mantenendo essa la totale esteriorità, fa sì che le persone diversamente dotate, sentendosi libere e avvertendo la forza della libertà, possano credere in se stesse più che nei terapeuti.
Levinas afferma che una buona relazione, essendo piena di potere, emana energia vitale; ma essa è assolutamente libera, non violenta, non invasiva. Una relazione, quanto più è intima tanto più diventa terapeutica; allo stesso tempo, mantenendo essa la totale esteriorità, fa sì che le persone diversamente dotate, sentendosi libere e avvertendo la forza della libertà, possano credere in se stesse più che nei terapeuti.
<<La nozione cartesiana dell’idea dell’Infinito designa una relazione con un essere che mantiene la sua esteriorità totale rispetto a chi lo pensa>>.(1)
<<La nozione cartesiana dell’idea dell’Infinito designa una relazione con un essere che mantiene la sua esteriorità totale rispetto a chi lo pensa>>.(1)
Alcune affermazioni di Levinas, contenute nei passi seguenti, descrivono dei processi chiave fondamentali per la Gestalt Disability Therapy.
Alcune affermazioni di Levinas, contenute nei passi seguenti, descrivono dei processi chiave fondamentali per la Gestalt Disability Therapy.
<<Designa il contatto con l’intangibile, contatto che non compromette l’integrità di chi è toccato>>.(2)
<<Designa il contatto con l’intangibile, contatto che non compromette l’integrità di chi è toccato>>.(2)
Gestalt Disability Therapy permette il contatto pieno tra diversabili e terapeuti senza compromettere le rispettive integrità, quindi consente di usare la relazione come atto terapeutico.
Gestalt Disability Therapy permette il contatto pieno tra diversabili e terapeuti senza compromettere le rispettive integrità, quindi consente di usare la relazione come atto terapeutico.
Il terapeuta della gestalt, diventando esperto nelle relazioni, cerca, trova e sta con la propria paura. Egli si specializza nella conoscenza dei processi che si accompagnano alla paura e nel riconoscere quando questi diventano terrore: ecco quindi che riesce a toccare la paura, sua e del diversabile. Il gruppo terapeutico, ad ogni modo, dà un sostegno specifico per contenere paura e dolore, che si accompagnano al riconoscimento dell’autenticità. Succede spesso che terapeuta e diversabile vivano tra paura e dolore; ed è proprio attraverso questi tre differenti sentimenti - paura, dolore e paura del dolore – che troviamo una nuova strada.
Il terapeuta della gestalt, diventando esperto nelle relazioni, cerca, trova e sta con la propria paura. Egli si specializza nella conoscenza dei processi che si accompagnano alla paura e nel riconoscere quando questi diventano terrore: ecco quindi che riesce a toccare la paura, sua e del diversabile. Il gruppo terapeutico, ad ogni modo, dà un sostegno specifico per contenere paura e dolore, che si accompagnano al riconoscimento dell’autenticità. Succede spesso che terapeuta e diversabile vivano tra paura e dolore; ed è proprio attraverso questi tre differenti sentimenti - paura, dolore e paura del dolore – che troviamo una nuova strada.
Si ribadisce il concetto che tutto ciò è molto utile sia per diversabile sia per terapeuta.
Si ribadisce il concetto che tutto ciò è molto utile sia per diversabile sia per terapeuta.
Il terapeuta che pratica Gestalt Disability Therapy può usare la “Via” appena descritta solo se conosce i suoi dolori. La conoscenza dei propri dolori presuppone il fatto di essersi fidati di qualcuno tanto da avergli chiesto di condividerli intimamente. I diversabili percepiscono se chi gli sta vicino conosce il loro dolore e se è capace di condividerlo. Gestalt Disability Therapy delinea i processi che si attivano tra due persone nel contatto pieno: l’orizzonte dell’infinito guida e dimensiona l’aprirsi dei processi e fa in modo di farci sentire a casa, nonostante il senso di sradicatezza che accompagna la consapevolezza dell’autentico.
Il terapeuta che pratica Gestalt Disability Therapy può usare la “Via” appena descritta solo se conosce i suoi dolori. La conoscenza dei propri dolori presuppone il fatto di essersi fidati di qualcuno tanto da avergli chiesto di condividerli intimamente. I diversabili percepiscono se chi gli sta vicino conosce il loro dolore e se è capace di condividerlo. Gestalt Disability Therapy delinea i processi che si attivano tra due persone nel contatto pieno: l’orizzonte dell’infinito guida e dimensiona l’aprirsi dei processi e fa in modo di farci sentire a casa, nonostante il senso di sradicatezza che accompagna la consapevolezza dell’autentico.
<<Ma la distanza infinita dello Straniero, malgrado la prossimità attuata dall’idea dell’infinito, la struttura complessa della relazione im-pari delineata da questa idea dell’infinito, deve essere descritta>>.(3)
<<Ma la distanza infinita dello Straniero, malgrado la prossimità attuata dall’idea dell’infinito, la struttura complessa della relazione im-pari delineata da questa idea dell’infinito, deve essere descritta>>.(3)
Il terapeuta – in quanto “non infinito” - ha poco potere e vede poche cose, ma può lo stesso prendersi cura del diversabile. Tra terapeuta e diversabile - che è “infinito” - accade tuttavia qualcosa di grande, qualcosa di infinito, appunto: insieme, essi sperimentano una nuova vita.
Il terapeuta – in quanto “non infinito” - ha poco potere e vede poche cose, ma può lo stesso prendersi cura del diversabile. Tra terapeuta e diversabile - che è “infinito” - accade tuttavia qualcosa di grande, qualcosa di infinito, appunto: insieme, essi sperimentano una nuova vita.
<<L’infinito nel finito, il più nel meno che si attua attraverso l’idea dell’Infinito si produce come Desiderio>>.(3)
<<L’infinito nel finito, il più nel meno che si attua attraverso l’idea dell’Infinito si produce come Desiderio>>.(3)
Il terapeuta che usa la Gestalt Disability Therapy deve inseguire il suo Desiderio. Allo stesso modo anche il diversabile, per diventare sano, deve individuare il suo.
Il terapeuta che usa la Gestalt Disability Therapy deve inseguire il suo Desiderio. Allo stesso modo anche il diversabile, per diventare sano, deve individuare il suo.
<<Non come Desiderio che è appagato dal possesso del Desiderabile, ma come il Desiderio dell’Infinito che è suscitato dal Desiderabile invece di essere soddisfatto. Desiderio perfettamente disinteressato-bontà>>.(4)
<<Non come Desiderio che è appagato dal possesso del Desiderabile, ma come il Desiderio dell’Infinito che è suscitato dal Desiderabile invece di essere soddisfatto. Desiderio perfettamente disinteressato-bontà>>.(4)
Levinas Emmanuel, Totalita` e Infinito. Saggio sull'Esteriorita`, Milano, Jaka Book, 1986.
Levinas, Totalità e Infinito.
Giuseppe Rotolo
Giuseppe Rotolo
Editor Patrizia Caruso
Editor Patrizia Caruso