<<L<<Altro>> metafisicamente desiderato non è <<altro>> come il pane che mangio, come il paese che abito, come il paesaggio che contemplo, come, a volte, io stesso posso apparire ai miei occhi: questo <<io>> questo <<altro>> . Con questa realtà posso <<nutrirmi>> e, in larghissima misura, soddisfarmi, come se mi fossero semplicemente mancate. E per questo motivo la loro alterità si riassorbe nella mia identità di pensante o di possidente. Il desiderio metafisico tende verso una cosa totalmente altra, verso l’assolutamente altro>>.(23)