Video di fenomenologia

La Gestalt Disability Therapy GDT ha le sue radici teoriche nella Psicoterapia della Gestalt e nella Fenomenologia. La GDT oltre ad usare una metodologia scientifica quantitativa si giova di una metodologia scientifica qualitativa.

In questa pagina mostriamo alcuni video di fenomenologi.


...ogni equilibrio, è viziato. Ma proprio per questo andrebbe cercato.

Aver cura - delle vite umane. Acquisire i processi del prendersi cura per alcuni e' terapeutico. Non basta solo offrirsi all'altro, farsi prossimo. Bisogna essere consapevoli dei processi. La Weil ci mostra una possibile strada. L'Altro mi aiuta a conoscermi. L'Altro mi aiuta a definirmi. Con l'altro sperimento chi sono all'interno della relazione. Il prendersi cura e' un'occasione preziosa per diventare consapevole dei miei processi, e degli aspetti funzionale e disfunzionali

L'attenzione per simone Weil è un punto importante. La vita è dovere, obbligo per l'altro. L'attenzione ci porta alla realtà, ci porta ad una strada da percorrere. L'Attenzione ci fa percepire cosa è importante per noi. L'Attenzione è ascolto interiore. Questi concetti sono applicabili in molte psicoterapie. Senza forzare il paziente verso percorsi preconfezionati, si possono scorgere strade nuove. Il paziente nel setting terapeutico, in relazione con il terapeuta scorge il suo percorso.

Figlia di una maestra ebrea, il padre naturale mori suicida nel 1943. Elsa Morante iniziò giovanissima a scrivere filastrocche e favole per bambini. Nel 1941 sposo' Alberto Moravia. Per comprendere a fondo il rapporto tra Elsa Morante e Simone Weil e' utile fare riferimento alla biblioteca nazionale di Roma, dove sono depositate le carte di Elsa Morate. Tra le carte reperibili ci sono le copie dell'opera della Weil con le annotazioni di Elsa Morante. La visione di questi appunti fa comprendere i passaggi evolutivi che la Morante ha fatto grazie a Simone Weil. Elsa Morante inizia a studiare la Weil a circa 50 anni. In questo periodo la ricerca della verità per la Morante diventa pressante. Come per tanti pazienti che soffrono e chiedono l'intervento del terapeuta. La ricerca della verità e' indispensabile per vivere. Il dolore, la sofferenza, il disorientamento non si placa se non inizia la ricerca. La sofferenza, spesso, non si placa se non si instaurano relazioni autentiche per procedere insieme. Il terapeuta può essere il compagno di viaggio per trovare la via. Michel Foucault afferma che bisogna andare per la Via per scoprire la Verità. Verità che non si possiede ma bisogna che diventi vita. Via verità e vita. Questo e' il Elsa Morante ha affrontato la vita dopo l'incontro con gli scritti di Simone Weil.

In questa quinta lezione parleremo di Martin Heidegger. Il filosofo o uno dei filosofi piu' importanti del ventesimo secolo. In quanto fenomenologo puo' aiutarci verso un possibile setting terapeutico della gestalt. La sua vicinanza al Nazismo ha oscurato le sue idee. Diversi pazienti giungono alla psicoterapia per il fallimento, a loro dire, della propria visione del mondo. Non mi riferisco a pazienti con una formazione filosofica. Tutti abbiamo una visione del mondo. Aristotele diceva non si puo' non filosofare. Heidegger puo' offrire al setting terapeutico domande utili, stimoli appoggi. Cosa parla allo nostra essenza quando soffriamo? La meditazione puo' aiutare a risolvere i sintomi, anzi a trasformare i sintomi in atto creativo, in occasione di crescita? L'abbandono puo' offrire una alternativa ad un atteggiamento ossessivo?

Siamo indirizzati su una via che ci porta davanti a "ciò che è degno di essere domandato" solo ciò che è degno di essere domandato ci concede un chiaro stimolo e un libero appoggio.

Nel setting terapeutico il pensiero, ragione ed esperienza delimitano spesso lo spazio del prendersi cura. Proprio in questo periodo i quaderni neri di Heidegger stanno gettando nuova luce sulle idee di Heidegger. Secondo diversi autori come Donatella Di Cesare, i quaderni neri non sono un'opera minore, anzi sono indispensabili per comprendere a fondo Heidegger. I quaderni neri, consistono in piu' di mille pagine ordinate e ricopiate personalmente da Heidegger. L'attenzione di Heidegger nella stesura dei quaderni neri testimonia l'importanza che Heidegger dava ai quaderni.

Heidegger come fenomenologo può suggerire pensieri utili al setting della psicoterapia in genere e della gestalt in particolare. La psicoterapia della gestalt si arricchisce della fenomenologia. In questa quarta lezione continuiamo ad accennare al camminare alla meditazione come esplorazione delle proprie risorse. La meditazione come possibilità di ricevere. Mentre siamo in cammino, l'ascolto diventa atteggiamento che guida verso ciò che sopraggiunge prima che diventi problema. Imparare ad ascoltare, imparare a rispettare le domande più che cercare risposte. Acquisire un nuovo atteggiamento, diminuire il possesso, porta ad avere meno sintomi, porta ad usare risorse grazie ad intuizioni non rappresentabili.

Nato nel 1005, morto nel 1995. Filosofo di lingua francese di famiglia ebraica. La cultura ebraica e' fondamentale nella sua filosofia. La filosofia di Levinas puo' essere riassunta in 2 punti 1) il volto dell'altro 2) l'infinito -----Nel semplice incontro di un uomo con l’altro si gioca l’essenziale------- -----scopro che il mondo è mio nella misura in cui lo posso condividere con l’altro--------- -----l’assoluto si gioca nella prossimità, alla portata del mio sguardo------ L’incontro con il volto dell’altro provoca inizialmente in noi il desiderio di eliminarlo, di ucciderlo, perchè è diverso dal nostro. ----La relazione è responsabilità e condivisione-------- L'etica – come filosofia prima Totalità e infinito è un saggio pubblicato nel 1961 da Emmanuel Lévinas, sottotitolo « saggio sull'esteriorità ». Quest'opera è l'espressione della prima forma del pensiero di Levinas, ancora fortemente influenzato dalla fenomenologia. "Tutt'Altro", non assimilabile alla Totalità l'Altro che si presenta a Me, ritiene che lui stesso oltrepassi sempre l'idea che io mi posso fare, anche facendo ricorso a tutto il sapere del mondo. Il rapporto tra esseri umani non è mai una pura relazione, né il risultato di un sapere razionale, ma una prossimità spontanea, asimmetrica, insormontabile in cui Levinas colloca il fondamento della sua Etica.

Levinas parla del bene. Del bene che e' stato posto dentro di noi, senza il nostro permesso. In alcuni casi in psicoterapia si possono usare i concetti offerti dalla fenomenologia. In particolare la fenomenologia di Levinas. Nel setting terapeutico, per i pazienti che sono interessati ad un orizzonte etico, possono essere usati i riferimenti di Levinas.

Il dovere ci guida. Ci guida alla responsabilità per gli altri. Questo è un dovere preso per noi, prima che nascessimo. Aderire a questo dovere significa vivere la filosofia, come filosofia prima. Quest'impegno morale finisce per essere la traccia dei momenti in cui abbiamo perso la direzione. La responsabilità per altri, è un comandamento. La libertà si tramuta in obbligo per l'Altro.

Il bisogno per Levinas è aver bisogno dell'Altro. Il bisogno dell'altro è il vero bisogno. L'esserci è consapevolezza del bisogno dell'Altro, cioè comprendere l'importanza del tempo. Il tempo indispensabile per andare verso l'Altro, per imparare ad entrare in contatto. L'Altro mi guida a perfezionare i miei processi di contatto, di contatto pieno. Bisogno, godimento, eros, desiderio, carezza, sofferenza, costellano il nostro percorso di crescita, di crescita nella consapevolezza.