CAPITOLO 6
ATLANTICO 2
TRAVERSATA DALLE CANARIE-EL HIERRO A CAPOVERDE
29 dicembre
Mancano 770 miglia.
Dopo giorni in attesa di vento favorevole, finalmente si parte per le Isole di Capoverde, non era in programma ma unica rotta possibile.
Quando riprendo a navigare sto sempre bene e anche stavolta accade che molti malesseri passano.......che io soffra davvero di mal di terra? Dovro' indagare!
Devo ringraziare mia cugina Monica per la sua attenta e paziente consulenza a distanza che mi ha aiutato a risolvere i problemi alle mie budella.
Alle ore 6:00 lasciamo il porto dellaEestaca, mare inizialmente calmo.
Poi mare in ottime condizioni, poca onda perfetto per iniziare a prendere piede marino, buon vento traverso variabile tra 10/15 knt. Umore alto siamo contenti di prendere il largo. Durante tutta la giornata non abbiamo proprio incontrato nessun umano!! Avvistati da Gigi 2 delfini, 1 rondine di mare che pare accompagnarci, qualche veletta (piccoli esseri che assomigliano a barchette a vela, un salvagente che ospitava quattro granchietti saliti a bordo e una boa bianca)
Provo a raccontarvi dalla notte, che in oceano mi piace molto, è un bel momento di tranquillità e di solitudine.
Prima notte 29/30 dicembre
mancano 701 miglia (le miglia vengono rilevato al mio turno notturno)
posizione N 26° 30' 37''
W 17° 47' 02''
rotta 170°
velocità 4/5 – 5,50 knt
Bella luna piena, pare giorno è il mio turno dalle 9:00 a mezzanotte, freschetta ma sono ben coperta; speciali sono le notti in oceano.
io e elisa sotto la stessa luna piena
Durante il giorno navighiamo a motore non c'è vento mannaggia. Per ben due volte issiamo lo spinnaker cercando di sfruttare il poco vento al meglio, ma fatiche inutili.
Pranziamo con un buon risotto con patate, carote, zucchine e erbe coste.
Avvistati delfini sia al mattino che al pomeriggio 1 tartaruga e 2 rondini marine (penso io).
C'è un po' di nausea nei paraggi. Gigi è quello che soffre di più, ha vomitato, ma penso sia normale; noi abbiamo molte miglia alle spalle.
A volte penso ai tanti posti che abbiamo visto e vissuto: tanti!! penso alle persone che abbiamo incontrato e conosciuto: tante!! Gli incontri sono uno dei aspetti importanti e più affascinanti del viaggio. Alla Gomera eravamo molto concentrati sull'Atlantic Challenge, ma al Hierro abbiamo conosciuto Benjamin con moglie e le loro due bellissime bimbe, conosciamo Greg e family, tutti in attesa della traversata, è bello conoscersi e chiacchierare, condividere esperienze e confrontarsi, scambiarsi pareri e contatti. Penso anche a questi bimbi, alle esperienze che vivono già da piccoli, tanti ne abbiamo incontrati, famigliole organizzate con home school.
Seconda notte 30/31 dicembre
mancano 593 miglia
posizione N 26° 30' 37''
W 17° 47' 02''
rotta 230°
velocità 4,6/5 knt
Issiamo di nuovo lo spi verso le 18:00/19:00 e questa volta riusciamo a navigare per ben 6 ore.
Il mio turno da mezzanotte alle 3:00 le due rondinelle ci seguono sempre.
Ammainiamo lo spi e issiamo il fiocco tangonato, ma dopo un'oretta Davide deve ammainarlo. di nuovo.
Verso le due si alza un bel vento e navighiamo a 4,6/5 knt.
Auguri al nostro amico Silvestro!!! e buon anno a tutti!!!!
Giornata con buon vento.
Il 2020 parte e se ne va, ma anche una parte del nostro anno sabbatico, ben 5 mesi.
Anno che passerà alla storia, che ha cambiato le nostre abitudini, che ci ha privato di tanta libertà e che anche ci ha tolto una parte di generazione portatrice di memoria in poco tempo.
Pranziamo con un risotto con patate carote e zucchine e il cenone del nostromo Gigi prevede tortillas di mais con zucchine grigliate formaggio e prosciutto e un mio misero dolce.
unico tramonto completo
Terza notte 31/1 genn
mancano 468 miglia
posizione N 22° 11'
W 18° 65' 76''
Non siamo che un piccolo punto nel nulla, incontro tra un parallelo e un meridiano.
rotta 230°
velocità 4,5/5,5 knt
E' il mio turno dalle 3:00 alle 6:00
Il vento rinforza navighiamo con genoa tangonato e randa ridotta di una mano dalle due circa.
VIDEO BUON ANNO
Il primo giorno dell'anno si annuncia a Davide con un gruppo di 40 delfini che navigano con lui per circa mezz'ora mentre io e Gigi dormiamo.
Giornata con tanto vento e tanta onda, Davide e Gigi ne risentono un po', io per ora sto bene.
Davide deve riposare di più e anche farsi aiutare di più. Nei turni notturni noi possiamo riposare tranquilli, lui è sempre vigile e attento sonnecchia ascoltando il mare, la barca, il vento. Noi per ora non siamo in grado di gestire autonomamente nulla, ci proviamo, ma non abbiamo esperienza, quindi Davide deve intervenire ad ogni significativo cambiamento.
Per due volte quando tutto era tranquillo l'abbiamo lasciato dormire di più.
Oggi mangiamo risotto con zucca e tortillas con formaggio e prosciutto. Al risotto poi integriamo patate e tonno pescato fresco.
Quarta notte 1/2 gennaio
mancano 356 miglia
posizione N 20°46' 60''
W 20°15' 75''
rotta 216°
velocità 5/5,5 knt
Il mio turno 9:00 mezzanotte. Il mare luccica di plancton che è un incanto e sulla scia di poppa sono enormi strie fluorescenti. Bella stellata e poi vedo sorgere la luna e le stelle pian piano spariscono, quanta fatica il piccolo principe per spegnerle quasi tutte.
Alcune onde che ci raggiungono arrivano da lontano, tanto lontano.
Menù del giorno: frittata di riso e lenticchie con verdure, le solite patate e carote, zucca e zucchine finite. Per cena panpitta con avocado e boquerones pescato fresco.
Davide sta molto meglio, Gigi è un po stanco, ma meglio anche lui. Il vento inizia a calare come da previsioni e anche l'onda e tutto diviene più facile. Verso sera issiamo lo spinnaker, Davide e Gigi al timone tutto il turno.
una delle poche albe. Spesso sole e luna compaiono tra le nubi già alte in cielo
Quinta notte 2/3 gennaio
mancano 210 miglia
posizione N 19°02' 00''
W 22°05' 72''
rotta 236°
velocità 3 knt
Il mio turno da mezzanotte alle 3:00
Il mare è calmo e c'è poco vento, anche la luna sta calando.
Riusciamo a navigare con spi. Questa Contessa è davvero una signora dell'oceano. Pare sospesa sull'acqua quando naviga sotto spi, dolce, leggera, elegante. Quando appoggi l'orecchio sul cuscino lo sciabordio dell'acqua è una vera sinfonia, meravigliosa e rilassante.
Lo è anche quando il mare è nervoso, cavalca l'onda in modo energico, sicura di se' determinata; piccoletta ma davvero tosta la Contessa , si capisce proprio che ha origini nobili.
Per pranzo finalmente una bella pastasciutta tricolore con carote e sarde fresche appena pescate origano e rosmarino. Monotonia della sera che piace tanto: piadine di kamut con prosciutto, formaggio e cappuccio.
Oggi i delfini ci accompagnano spesso. Nel pomeriggio una decina a poppa ed uno ci sorprende con un salto acrobatico che nessuno aveva mai visto prima, ma in serata lo spettacolo è come sempre esaltante. Curiosi e generosi ci accompagnano al tramonto, non ho più parole per esprimere quanto meravigliosi sono questi esseri.
Sesta notte 3/4 gennaio
mancano 101 miglia
posizione N 17°52' 19''
W 23°33' 07''
rotta 247°
velocità 3 knt a motore
Il mio turno dalle 3:00 alle 6:00
Le notti sono diventate molto umide e il giorno è molto più caldo.
Stanotte sono arrivati altri delfini si sentiva il loro respiro e si intravedevano appena nel buio. Visita anche di un pesce volante che ha lasciato una scia fluorescente.
Al mattino issiamo lo spi
Alle 14:50 avvistata terra e anche una bella balenottera da lontano, ma ben visibili i suoi spruzzi e due volte anche la grande coda.
Pranzato con wurstel crauti e patate e carote, per cena tortino di amaranto con verdure (patate e carote) e formaggio.
Settima notte 3/4 gennaio
mancano 33 miglia
posizione N 17°10'
W 24°30'
rotta 240°
velocità 2 knt solo randa
Il mio turno è dalle 9:00 a mezzanotte.
Si vedono le luci di Mindelo, la capitale dell'isola di Sao Vicente, nostra meta, il faro e le luci di un'altra isola.
Siamo in arrivo.
Bella l'alba che ci accoglie, cambiano i colori e l'Europa è distante. Qui è Africa e si vede e si sente.
Atterriamo alle ore 9:00 dopo aver percorso miglia 770 in sette giorni e e tre ore. (da controllare col capitano)
Anche questo, seppur imprevisto e non programmato, è un bel traguardo del nostro viaggio, un'ottima navigazione e come sempre grazie a Davide per la competenza, l'attenzione e le sue fatiche anche per noi.
alba all'arrivo a capoverde
ingresso alla baia del porto
pescatori all'arrivo
P.S.: Ad onor del vero, il pescato fresco era in scatola!
Tra i mille lavori svolti da Davide, non so se ricordate, c'era quello dell'istallazione della radio HF
(hight frequency). E' stato un lavoro lungo e faticoso svolto in più fasi che ha richiesto tanta concentrazione e impegno, credo di poter dire che, grazie al supporto iniziale di Antonio collega di Davide, di Tonino in questi mesi dalle Azzorre, la fase di collegamento sia molto buona. In porto i primi tentativi non erano molto soddisfacenti, in quanto vi è poca propagazione, aspettavamo di poter testare in oceano il suo funzionamento. E si che funziona!
Angelo da Roma offre un servizio eccezionale. Abbiamo fissato un appuntamento giornaliero alle 15.30 UTC, la sua spassosa risata è il nostro contatto col mondo, insieme a Danilo e Tonino ci aggiornano sulle condizioni meteo, finora perfette. Abbiamo un appuntamento giornaliero alle 15:30, speriamo di poterli incontrare personalmente un giorno e poter dare un volto a queste voci che ci accompagnano nella nostra navigazione oceanica. La loro voce arriva a noi per propagazione ed è più autentica e romantica rispetto a una normale telefonata. Che mondo quello dei radioamatori! Credo che ci voglia molta passione e generosità in quello che fanno!! Un grazie di cuore a tutti loro.
VIDEO ANGELO
L'altro appuntamento giornaliero è con Benjamine che ha navigato con noi Dal Hierro, dove ci siamo conosciuti, a Capo Verde. Ci sentiamo giornalmente sul satellitare alle sei per aggiornarci sulla reciproca posizione, rotta, meteo e condizioni di viaggio, seppur non ci siamo mai avvistati. Lui naviga con moglie e due bimbe piccole. Spesso trascorriamo piacevoli momenti insieme. Probabilmente partiremo ancora insieme per la traversata.
VIDEO BENJAMIN
6/7/8 gennaio
Ormeggiamo alla Marina de Mindelo, carina accogliente, buoni servizi.
Come sempre per prima cosa sistemiamo la barca, ce n'è bisogno, dopo sette giorni in oceano, in tre
l'odore è “bestiale” al limite della sopportazione.
Qui siamo davvero un po' in Africa ed è difficile capire bene cosa fare, come, quando e perchè, ma sta di fatto che dobbiamo fare un tampone Covid e attendere l'esito prima di scendere dalla barca e ne approfittiamo per riposare un po', anche di quello abbiamo davvero bisogno.
Vi risparmio le trafile per arrivare all'esito, ma alla fine siamo negativi e finalmente liberi.
Ci tuffiamo nella città di Mindelo che appare vivace, coi suoi mercati, pare che lavorino solo le donne.....ma gli uomini cosa fanno, saranno tutti a pescare?
La povertà picchia sempre forte e qui se ne vede.
Conosciamo persone, vicini di barca, curiosiamo per la città, ci rilassiamo e iniziamo anche i preparativi per la traversata, quella vera. Rifornimenti vari (gas, gasolio, acqua) e cambusa, perennemente in aggiornamento
Il mito di Cesaria Evora
la nostra hostess della marina
alcuni immagini di donne
laboratori artistici
murales di uno dei centri dell'amico Silvino Frate cappucino di cui vi racconterò
Mindelo è una città portuale circondata da montagne (oggetto di deforestizzazione intensiva negli anni passati), dell'isola di Sao Vicente conta circa 70.000 abitanti. Una città turistica, commerciale e porto importante per l'attività di pesca e commercio. Prospera rispetto agli standards di Capoverde. Gli abitanti sono molto cordiali Il costo della vita è molto basso i prezzi sono buoni, seppure si percepisce un adeguamento agli standards europei; mangiamo con poco, dai 3 a massimo 13 euro nei posti migliori. Ce la godiamo proprio questa accogliente città, ricca anche di contraddizioni, unico spostamento che ci permettiamo domani, andremo a vivitare l'isola si Sao Antao.
9 gennaio
Ci svegliamo presto, precisamente alle 6:10, alle sette prendiamo un traghetto che ci porta all'isola di Sao Antao, consigliata da molte persone incontrate nei giorni precedenti. Appartiene alle isole di barlovento, è la più settentrionale e occidentale delle isole di Capo verde.
Ci affidiamo alle cure di Enrique che con il suo aluguer, ci fà da guida per visitare una parte dell'isola. E' nostra intenzione fare una bella camminata, ma purtroppo quando arriviamo all'inizio del sentiero pioggia, vento e freddo ci accolgono; decidiamo di proseguire verso la capitale.
La panoramica sull'isola risulta davvero interessante seppur per nulla curata e abbastanza sporca. Le strade sono per lo più lastricate, solo quelle più recenti sono asfaltate, quindi il paesaggio pare davvero quello d'altri tempi. Molto più arretrato rispetto all'isola di Sao Vicente. Attività principale è il turismo e l'agricoltura,(è l'isola più fertile dell'arcipelago) il territorio è coltivato principalmente a canna di zucchero (da cui distillano il rum chiamato grogue e ponche) e banane, ma anche avocadi, manghi e papaie, cocchi e ortaggi locali tipo legumi simili ai piselli, tuberi yam, manioca e patate. Il paesaggio è molto particolare pare di stare nelle ande su Machu Piciu. Molto selvaggia con tanti barranchi. La giornata risulta piacevole e abbiamo dato uno sguardo a un'isola ancora autentica e selvaggia che meriterebbe un po' di tempo che purtroppo non abbiamo, ma una bella idea ce la siamo fatta: ci piacerebbe tanto addentrarci in montagna. Bella e carinosa questa isla.
all'arrivo tutti si offrono come guida noi troviamo Enrique
sguardo sul paesaggio pieno di piccoli barranchi
le strade sono tutte lastricate e ben tenute
qualche scatto on the road
Facciamo una piacevole passeggiata sotto una pioggerella tropicale tra canne di zucchero, banane, papaie e piccoli tuberi nel graziozo villaggio della valle di ribeira da torre.
inizio del cammino
giovani agricoltori che si scaldano con grogue, ne acquistiamo un po'
coltivazioni di canna da zucchero
abbiamo visitato anche il villaggio di pescatori di Ponta do sol
giocando a dadi
piccoli villagi nella valle di sao paùl
antiche presse per canna da zucchero
locale per scaldare e distillare la canna da zucchero
nuova pressa per canna da zucchero
ribeira grande capoluogo do sao antao
sao antao dal traghetto alla partenza
mindelo all'arrivo
Con Silvino frate cappuccino, che vive qui da 20 anni, ed hac creato con molto sacrificio una associazione spazio giovanile, organizzazione non governativa, senza fine di lucro; ci accordiamo per una visita ai suoi centri giovanili. Siamo in partenza e il tempo è poco e le cose da fare molte, ma riesco per fortuna ad incontrarlo. Il lavoro, l'impegno sociale, la buona volontà di queste persone meritano gratitudine e rispetto. Non ci sono parole approppriate per definire l'importanza e il valore, per i bambini e i ragazzi, di questi luoghi di aggregazione sociale. Silvino ha davvero creato spazi dove la cultura può germogliare. Classi di recupero, teatro, pittura, scultura, sport e una vera orchestra che mi ricorda tantissimo l'orchestra Bequadro della mia scuola di Sovere. Bella esperienza per me stamani, un incontro davvero speciale e autentico in questa città.
quartiere isla de madeira dove c'è un centro di Silvino
ed ecco un po' di immagini dell'immenso lavoro svolto da Silvino e i suoi ragazzi
ingresso del centro juvenil
classe di recupero
sala di scrittura
biblioteca
eccolo Silvino grande uomo!!
sala di registrazione
vista sul porto dal centro
palestra
murales dipinto da una ragazza italiana
murales sul secondo centro juvenil
ingresso del centro
interno di una sala per connesioni internet del centro
sala bigliardo e bigliardino
ping pong
laboratori di pittura
classe di recupero
Dopo un bel pranzetto con i nostri amici francesi Benjamin, Minjou e le piccole Alice e Elise, le ultime spese ed eccoci pronti per il grande tuffo. L'umore è buono siamo tranquilli e fiduciosi. Questa è una delle due traversate che ci aspettano, grande traguardo sarà!Che dirvi ancora ci aggiorniamo dai Caraibi, vi pare poco, dai Caraibi! la nostra meta sarà Antigua Vento permettendo.
Un grazie a tutti come sempre per la vostra compagnia e il vostro affetto.
Seguiteci sempre, sul traking vedrete la nostra navigazione.
Luciana e Bruno fanno parte della ciurma e saranno con noi quasi ogni giorno, e sono loro che vi aggiorneranno da domani in poi, crediamo per 18/20 giorni.
Un abbraccio da Davide il Capitano, Gigi il Nostromo e da me Monica ciao.
TRAVERSATA DA CAPOVERDE AI CARAIBI
La mia previsione 17 giorni.
“Tu per me sei i viaggi che avrei voluto fare e che purtroppo non potrò più fare. Se conta qualcosa anche lo spirito del viaggio continuerò a viaggiare seguendo gli spostamenti della tua anima inquieta. E' bello pensare che, mentre mezzo mondo viene rinchiuso in 20 mq di spazio, qualcuno veleggia libero nei 106.500.000 kmq dell'Atlantico. Fatelo anche per noi”
Vorrei partire per la nostra traversata Atlantica con questo messaggio del mio caro amico Massimo, grande viaggiatore ed esploratore: lo faremo anche per voi!!
12 gennaio
Mancano 2154 miglia, ma non ve lo ricordero' ogni giorno.
Partenza alle ore 13.05 di Mindelo, 14.05 utc
rotta 250°
latitudine N 16° 59'
longitudine W 25° 17'
Tanta onda, vento forte fino 30 knt, randa ridotta di due mani di terzaroli e genoa tangonato ridotto.
Velocità tra 5 e 6 nodi.
Forte strambata involontaria della randa, causata dallo sbandamento generato da un onda un po' più grande, che il pilota non ha corretto velocemente. L'incidente causa la rottura dell'attacco del wang al boma che Davide nauseabondo ha prontamente sistemato e la rottura della ritenuta e del tientibene dov'era fissata; io pochi istanti prima stavo filmando appoggiata alla cappottina, se fossi stata ancora lì, facilmente non avrei potuto raccontarvela.
Io sto bene, Davide e Gigi soffrono mal di mare, Gigi ha vomitato molto Davide un po' meno. Speriamo passi in fretta mi spiace tanto vederli così. Già è faticoso adattarsi e fare tutto, ma così deve essere davvero stremante. Nonostante il malessere nessuno si esime dal proprio turno.
Avvistata una nave di notte, qualche pesce volante e tanto plancton flurescente notturno, sempre un bello spettacolo.
13 gennaio primo giorno di navigazione
Un po' meno vento e onda, tempo molto nuvoloso. Tutti a riposo, entrambi hanno ancora molta nausea, ma il vomito pare si sia arrestato. C'è poco da dire è necessario adattarsi pian piano a tutti gli elementi. Avvistata una vela al mattino di malpalpati che vanno verso ovest.
latitudine N 16° 18'
longitudine W 28° 06'
14 gennaio secondo giorno di navigazione
La rotta è sempre quella verso ovest tra 250/260 e per non essere ripetitiva non ve lo dirò più.
Davide sta meglio e Gigi ha vomitato sia ieri che oggi, speriamo che oggi sia il giorno giusto per iniziare a tenere qualcosa nello stomaco.
Sto aspettando l'alba, in giro ci sono i soliti pesci volanti.
Anche l'invelatura è uguale. Il fiocco viene ridotto in base all'intensità del vento. La luce inizia ad arrivare alle ore 7.00 utc, ma più ci spostiamo ad ovest e più le sere si allungano e le mattine si accorciano.
E' tutto molto ripetitivo scandito alla turnazione di tre ore ciascuno. Quasi un rituale la vestizione ad ogni cambioturno; per ora le notti sono freschette, più ci spostiamo più andiamo verso il caldo.
15 gennaio terzo giorno di navigazione
Tutto avviene con una lentezza e apatia e paradossalmente il tempo scorre velocemente.
Tutto come ieri, l'aliseo è ben formato con momenti di relativa calma e altri più sostenuti. Comunque viaggiamo a tutta birra!!
Mancano 1721 miglia.
Gli uomini inziano a star meglio e a mangiare.
Per ora nessuna descrizione dei pranzi e cene, troppa nausea nei paraggi. Ho preparato a Mindelo, prima di partire, un bel po' di riso bollito con patate carote e bieta rossa. Praticamente l'ho mangiato solo io, Davide e Gigi non hanno gradito molto perchè non riescono a mangiare. Io e Davide tra ieri ed oggi ci siamo mangiati pure quattro costolette. Gigi riprende piano piano, ma di quel riso ce n'è ancora. O ci faremo una frittata o lo finiranno i pesci.
Sabato 16 gennaio quarto giorno di navigazione
Auguri carismatici dall'Atlantico a Elisa sorella di Davide e alla mia amica Nadia.
Tutto procede al meglio, la barca sta bene, io pure, Davide e Gigi molto meglio: ormai sono fuori dal tunnel.
Avvistata una nave; la seconda da quando siamo partiti. Entrambe di notte e una barca a vela il secondo giorno.
Divorato il libro “faccia a faccia con l'oceano” di Jean-Luc Van Den Heede, professore di matematica che nel 2004 batte il record del giro del mondo in solitaria da est ad ovest cioè al contrario contro i venti, le correnti e la furia degli elementi; un vero marinaio e una bella compagnia alla mia traversata.
Nel mio turno dalle 9:00 a mezzanotte, vengo “aggredita” da un pesce volante che poi finisce in pozzetto, lo rimetto in acqua con qualche peripezia. Che spavento! Come un razzo mi si è schiantato sul petto!
E' tornata una piccola fetta di luna coricata sorridente. Alcune nubi di notte sono nere come la pece.
Domenica 17 gennaio
Dormivo benissimo ma, mi tocca aspettare l'alba, il vento sta calando e l'onda non si capisce bene per ora, mancano 1459 miglia.
Sono le otto ed è ancora buio pesto. Ne abbiamo fatta di strada.
Avvistata una tartaruga da Davide.
In questa traversata ci accompagna un uccello, ora non so dirvi cosa sia, ma per capirci un tipo di garzetta, bianco, agile becco giallo, zampe lunghette e una coda lunga: lo chiamero' Giovi.
Nel mio turno sia al mattino presto che al pomeriggio mi ha fatto spesso compagnia.
Impressionanti i fiumi di alghe che viaggiano in oceano.
l'alba
giovi
moltissime le alghe che galleggiano in mare
Lunedi 18 gennaio sesto giorno di navigazione
Occhi aperti stanotte potrebbero tagliarci la strada quelli del Vende Globe e stiamo aspettando aggiornamenti sulla posizione dei rematori dell'Atlantic Challenge che ritroveremo ad Antigua.
Coordinante alle due di notte
N 15° 13' 51''
W 38°25' 53''
Mancano 1353 miglia
Il buongiorno di Giovi è sempre gradito, stamani mi presenta la sua compagna.
Ore 11 accendiamo il motore per un paio d'ore, il vento è calato e dobbiamo ricaricare le batterie.
Il vento torna e Davide riorganizza l'assetto velico e fa come sempre moltissimi lavori alla barca.
Oggi abbiamo mangiato un risotto con la zucca accompagnato dai filetti della nostra lampuga pescata ieri.
Giornata tranquilla, ma ci aspettiamo un aumento di vento e di onda e tutto torna più difficile e faticoso.
Martedi 19 gennaio settimo giorno di navigazione
Mancano 1198 miglia
N 15° 07'
W 41°16'
Il vento incalza come previsto, si riduce di nuovo randa di due mani e fiocco che Davide regola in base all'intensità del vento e si riprende a volare.
Giornata tranquilla un po' di riposo e un po' d'ordine ed è subito sera. Navighiamo con orario UTC ma inizia ad essere tutto un po' sballato.
Mercoledì 20 gennaio
Mancano 1077 miglia
Siamo a metà strada, siamo nel mezzo e navighiamo a una velocità di 5 nodi, vento in poppa, poca onda, una goduria.
Al cambio turno Davide mi ha detto: non ci accorgiamo neanche e siamo di là!
Diciamo che si accorcia la distanza al traguardo..... non possiamo certo dire che inizia la discesa. Per ora siamo soddisfatti e tutto procede bene, ma ghe n'è amò (così si dice tra montanari nella bergamasca, quando manca ancora un bel po' alla vetta).
Di certo c'è chi comincia a sognare il gelato, chi la birretta, chi il cocktail con rum, chi un bel bagno e una amaca tra due cocchi, una doccia, acqua dolce.
Ma andando per monti ho imparato che a volte la discesa è più impegnativa della salita e finchè non sei tornato all'auto non puoi mollare e non sei arrivato.
Quante volte ho pensato a questo momento, ad essere proprio qui nel bel mezzo dell'oceano Atlantico. Mi metteva paura ed eccomi qui in piena notte sola soletta nel bel mezzo!
Non provo la sensazione descritta da molti navigatori e viaggiatori di sentirmi piccola in questa immensità. E' davvero strano, mi spiace perfino, con questo non che mi senta grande per carità, è difficile da spiegare, mi sembra quasi normale. Mi sento parte di questo immenso spazio tutto acqua e cielo, ci sto bene. Mi sento in pace, felice di essere in mare in compagnia del vento e del cielo e di tutti gli animali che lo abitano (seppur a parte giovi e i pesci volanti, la rondinella e la tartaruga per ora nessun avvistamento speciale).
Giovedi 21 gennaio nono giorno di navigazione
Auguri carismatici alla mia cara amica Simona ciao Simo!
Mancano 947 miglia
Latitudine N 15°15' 11''
Longitudine W 45°42' 18''
Durante il mio turno notturno sento uno strano rumore nel timone, lo dico a Davide e lui ovviamente se ne è già accorto.
Al cambio turno all'alba lui è molto preoccupato e teso, ma è ancora buio e scende a riposare e non appena farà luce deve controllare. Speriamo bene, cerco di essere fiduciosa, lui è un pessimista ma capace di sistemare, fin ora, tutti i piccoli problemi occorsi in questi mesi.
E luce fu e per mettersi il cuore in pace si deve tuffare e verificare il calcagno del timone. Momenti di tensione, almeno per me, riemerge e pare tutto bene. Che sollievo!
Ma deve ancora capire quale è il problema e fino ad allora non c'è trippa per gatti, né pane per pesci.
Alla fine si risolve tutto al meglio facilmente trattasi di un allentamento delle boccole dell'asse del timone che sistemeremo in cantiere ad Antigua.
E per concludere una giornata impegnativa chiamiamo a terra la nostra base logistica, Luciana e Bruno genitori di Davide per scoprire che da tre giorni non funziona lo spot (invio della nostra posizione tramite satellite che mandiamo mattina e sera). Che colpo! Non osiamo immaginare la preoccupazione. Cazzarola noi tranquilli e beati convinti che il tracking funzionasse!
Un bel lavoro dalla base per avvisare tutti e al sera mancano 790 miglia.
Venerdì 22 gennaio
Siamo in mare da 10 giorni e mancano 726 miglia
latitudine N 15° 36' 92”
longitudine W 49° 16' 75”
Il vento sta calando, ma con randa piena e fiocco navighiamo bene con una media di 4,5/5 nodi e poca onda. Anche oggi abbiamo pescato una bella lampuga. Il menù prevedeva grano saraceno con verdure ( le solite patate, carote, zucca e bieta rossa), tolto il saraceno messo la lampuga: ottima la tipo zuppetta di pesce fresco. E abbiamo filetti anche per domani. Pare di essere in crociera.
Serata impegnativa e per un po' di stanchezza fatico a rilassarmi.
Abbiamo avvistato quattro delfini al sorgere della luna.
Ormai è tutto salso anche il sangue è salso (salato)
Ripulisco la cambusa del fresco, ne ha davvero bisogno, faccio una bella doccetta, ne ho davvero bisogno e non vedo l'ora di riposare, ma ecco che abbocca una bella lampuga di circa 70/80 cm e tutta la ciurma si attiva, con destrezza, pare abbiamo fatto solo quello nella vita. Ci ritroviamo pesce fresco per una super cenetta che ci godiamo con gusto.
video
Sabato 23 gennaio undicesimo giorno di navigazione
Giornata faticosa abbiamo dormito poco.
Mangiamo filetti di dorata con olive pomodoro e origano e per cena una bella insalata mista con l'ultimo cappuccio, ultime carote, mais, olive e formaggi il tutto condito con “cibo per uccelli”olio e aceto.
Il vento resta poco e nel pomeriggio issiamo lo spi per guadagnare un nodo di vento.
Gigi e Davide al timone per tutto il turno
In questi giorni anche la propagazione non è delle migliori e fatichiamo nel nostro collegamento con i radioamatori, Angelo, Danilo,Tonino e Laguna. Fortunatamente noi qualcosa sentiamo e restiamo aggiornati sulla meteo, loro ci sentono poco e male. Speriamo meglio nei prossimi giorni.
E' davvero una presenza importante e significativa della nostra giornata.
Così come quella della nostra base logistica di Luciana, Bruno e Felice.
Domenica 24 gennaio dodicesimo giorno di navigazione
Mancano 569 miglia a mezzanotte
latitudine N 16° 15'
longitudine W 51° 56'
a mezzanotte ammainiamo lo spi per un aumento di vento, il pilota automatico non ce la fa ed io non son capace, così Davide può riposare un po' più tranquillo.
Di due mezzi marinai messi assieme può forse contare su uno …. circa? Troppo buono per chiederlo a lui.
Oggi la prima giornata con poco vento, quindi , navighiamo con spi e randa piena e il caldo si sente.
Mangiamo spaghetti con acciughe e pangrattato gratinato, abbiamo anche impastato pagnottelle, faremo focaccette o pizzette che alla fine risulteranno squisite.
Lunedi 25 gennaio tredicesimo giorno di navigazione
Procediamo lentamente 3 nodi, navighiamo sotto spinnaker e randa piena, di notte si rompe il braccio dello spi nel turno di Gigi e si prosegue dopo pronta sistemazione del nostro capitano.
La luna illumina la via e si va riempiendo ogni notte di più.
E' incredibile come si riesce a percepire l'essere parte di questo movimento cosmico durante la navigazione di più giorni e notti è davvero molto molto bello.
Giornata calda, mangiamo spaghetti alla carbonara e per cena verdure, le solite, con grano saraceno, tonno sgombri in scatola. Il fresco sta per finire ci restano patate poco cappuccio una mela e due arance.
Bel tramonto ma mai nessuna foto potrà rendere gli istanti di emozione che in mare si possono provare
In serata il vento cambia direzione, ammainiamo lo spi e issiamo il fiocco tangonato. Navighiamo con vento traverso tra 3.5/4 knt, mure a dritta verso i Caraibi.
Mancano 361 miglia
latitudine N 16° 39'
longitudine W 55° 31'
di longitudine ci mancano 7 meridiani
Coordinate di Antigua
latitudine N 16° 50'
longitudine W 61° 40'
Martedi 26 gennaio quattordicesimo giorno di mare
Giornata calda e tranquilla, pranziamo con pasta tipo amatriciana con olive e la sera piadine con chorizo, formaggio e cappuccio.
Nonostante il poco vento si naviga avanzando per giorni e giorni, notti e notti, Carisma segue la sua rotta e non si vede mai terra. Non lasciamo tracce. Il Brasile e la Guyane sono la terra più vicina.
Avvistata un'altra nave nel pomeriggio.
Nessuno squall e neppure squali.
Mercoledì 27 gennaio quindicesimo giorno
Mancano 233 miglia poco dopo mezzanotte
latitudine N 16° 34'
longitudine W 57° 45'
quasi ci siamo, che traversata bellissima!! ma non siamo ancora all'auto.
Però inizia il count down e mancano 166 miglia alle 14.30 il vento aumenta e anche l'onda.
latitudine N 16° 33'
longitudine W 58° 56'
Pranziamo con uova e patate, per cena pasta all'olio e formaggio e datteri con parmiggiano. Gigi preferisce fagioli all'ucceletto caldi.
Il fresco è finito (ma abbiamo ancora tanto cibo: pasta, riso, scatolame vario, biscotti, cioccolato, marmellate, pan biscottato, olive potremmo sopravvivere altre due settimane. Gli alimenti semi freschi sottovuoto li abbiamo finiti al limite ed erano un po' stanchi).
I nostri amatori , che ogni giorno puntualmente ci accompagnano e ci aggiornano, dicono che domani avvisteremo terra, ma oggi è tutto nuvoloso. Ed infatti eccoli arrivare i famosi squall che pensavamo di aver evitato! Fine della crociera. Ci seguono furtivi, da nord-est ci regalano un po' di dolcezza.
Si susseguiranno fino a notte , ci prendiamo belle lavate, siamo in balia di continui cambi di vento, ma tutto accettabile e sopportabile, direi anche interessante come fenomeni da conoscere. Davide come sempre non ha tregua ed è sempre vigile, deve intervenire ad ogni cambio di direzione di vento, per lui un finale impegnativo, non parla alla sua barca come Ives Parlier, la ascolta con un'attenzione e una devozione invidiabile.
Seratina rollati con caldo umido salso.
eccoli gli squall
l'arcobaleno
Giovedi 28 gennaio sedicesimo giorno
Mancano 100 miglia esatte quando inizia il mio turno alle tre.
latitudine N 16° 50'
longitudine W 60° 40'
Quel bel mezzo si allontana e si sente la terra. Speriamo in un po' di tregua, si è alzato un bel vento regolare, navighiamo a 5 nodi al giardinetto e ritorna la luna. Nessun rowers all'orizzonte, gli occhi sempre aperti e vigili, sono sulla nostra stessa rotta.
La terra si avvicina davvero, all'alba avvistiamo l'isola di Guadalupa e mancano 50 miglia ad Antigua, ma non si vede ancora.
Procediamo con un bel vento traverso sempre e 5 nodi di velocità e iniziamo ad essere davvero emozionati. Davide come sempre cerca di rilassarsi per l'atterraggio, uno dei momenti più delicati per ogni capitano.
Compare finalmente, quando mancano 35 miglia, la terra di Antigua; che emozione siamo proprio felici, forse un po' stanchi, ma non si sente ora, troppo felici.
Atterriamo alle 20,45 dopo aver percorso 2100 miglia in 16 giorni e 8 ore.
Un grazie davvero speciale a Davide per la sua fatica, l'impegno, l'attenzione e la cura alla sua barca e al suo equipaggio, vi assicuro che non è facile!
E come sempre un grazie a tutti voi che ci avete seguito con affetto e fiducia.
terra!!!!
ingresso nella baia di Falmouth Harbour
ecco la vista dal nostro ancoraggio
ed eccoci qui
Ed eccoci su Carisma ai Caribi!!! Ai Caraibiiiiiiiiii, non sembra neppure vero!
Precisamente ad Antigua che è un'isola delle piccole Antille, appartenente allo stato di Antigua e Barbuda è collinare, rispetto alle isole che abbiamo vsitato fin'ora vi si producono la canna da zucchero, l'ananas, alcuni agrumi, il cotone.
Fu scoperta nel 1493 da Cristoforo Colombo, che le diede il nome ispirandosi alla chiesa di Santa Maria La Antigua di Siviglia.
L'isola fu colonizzata dagli inglesi nel 1632 e rimase una colonia fino alla dichiarazione d'indipendenza nel 1981.
Antigua è la più estesa delle Isole Sottovento. È anche una delle maggiori mete turistiche dei Caraibi. A fare da richiamo sono soprattutto le sue spiagge di sabbia bianca ospitate nelle numerose baie che si aprono sulla sua costa rocciosa e frastagliata, si mormora che ce n'è una per ogni giorno dell'anno quindi 365.
I primi abitanti dell'isola, circa 2.000 anni fa, furono gli Arawak, che ne 1.200 d.C. vennero cacciati dai precolombiani Caribi, ai quali seguirono i colonizzatori spagnoli, inglesi, francesi e olandesi........così tanto per darvi due info che potreste trovare ovunque, ma che io ho appena letto nelle mie guide e portolani.
Ed eccoci atterrati allo Yatch Club Marina di Antigua a Falmouth Harbour, abbiamo trascorso la prima notte clandestini a un gavitello. Al mattino del 29 gennaio siamo entrati alla Marina e abbiamo atteso indicazioni per espletare tutte le procedure di ingresso.
Dapprima i controlli sanitari e le dichiarazioni COVID (fortunatamente la traversata viene considerata quarantena e hanno ritenuto valido il nostro test fatto a Capoverde). Davide è l'unico che può scendere a terra e che provvederà all'espetamento delle procedure con la dogana, la polizia e la marina. Io e Gigi iniziamo a riassettare la barca, anzi direi a dissalare la barca e tutto quello che c'è dentro e fuori. Scopriamo che da quest'oggi c'è un coprifuoco e dalle 20:00 di sera alle 5:00 del mattino e non ci si può muovere, i ristoranti fanno solo take-away e vedremo di capire quale è la reale situazione Covid anche qui.
La marina è di proprietà del console Italiano Sig. Carlo Falcone che incontriamo subito e che ci dà le prime indicazioni necessarie rimandandoci a Tom Patterson che gestisce un po' il tutto.
In vita mia non ho mai visto yacht e barche a vela così grandi e lussose e quando nel pomeriggio visitiamo English Harbour l'ostentazione di ricchezza pare non avere limiti. Alberi di queste dimensioni non ne avevo mai visti.
Ci rendiamo subito conto che anche i prezzi sono molto alti, per esempio un caffe alla marina 3,50 euro.
piccolo elicottero per brevi spostamenti
alcuni alberi hanno sei ordini di crocette
Sabato 30 gennaio
Anche ad Antigua con calma si risolve tutto e finalmente ecco l'acqua e la corrente, così possiamo concludere le nostre pulizie, portiamo in lavanderia il bucato e riposiamo anche un po' .....tra una faccenda e l'altra.
Siamo nel gruppo whatsap dei tripulantes e dei marinai italiani ai Caraibi e facciamo subito conoscenza con Roberto, che ci raggiunge nel pomeriggio su Carisma. Un vero personaggio, montanaro trentino, tutt' un fascio di nervi con energia oceanica che vive in una barca all'ancora per sei mesi all'anno qui ad Antigua e gli altri sei mesi rientra nelle sue montagne in Trentino.
Praticamente non conosce più l'inverno da sette anni. Oltre a darci tutte le informazioni che ci possono servire per incominciare a muoverci, ci invita anche a cena sulla sua barca, davvero molto accogliente; è conosciuto da tutti i “local” che lo chiamano coconut men o anche stone men. Eccolo Roberto
Domenica 31 gennaio
Trascorriamo la mattinata molto tranquilli in marina e ci prepariamo per il trasferimento all'ancora a Galeon Bay, una bella baia protetta all'ingresso di Eglish Harbour che raggiungiamo in una mezz'oretta tirando bordi controvento di bolina stretta con un bel vento da sud-est. Nelson Docckyard - English Harbour è stato edificato nel 1725 ed era il quartier generale della flotta inglese delle isole sottovento tra la fine del settecento e la metà dell'ottocento.