CAPITOLO 12
ATLANTICO 2
2 giugno
Anche queste isole hanno i loro tempi, ma noi ormai siamo abituati. Siamo in attesa dell'alaggio di Carisma per il nuovo refitting, ma soprattutto Davide deve eseguire dei lavori meccanici che poi vi spiegherà dettagliatamente con nota tecnica. Ogni giorno sembra buono e ogni giorno si rimanda, perciò prenoto un volo per l'isola di Flores, che Davide già conosce e mi regalo una vacanza, nella vacanza in solitaria. Dino e Miri mi prestano una tenda e il 2 giugno al mattino parto. L’isola di Flores è il territorio più occidentale delle Azzorre e di tutta Europa. Pare d'essere in Irlanda o in Trentino oppure in Svizzera.
L'isola, insieme alla vicina isola di Corvo giace sulla Placca nordamericana, per questo, pur essendo politicamente il punto più occidentale dell'Europa, geologicamente appartiene alle Americhe.
Come le altre Azzorre, anche Flores è di origine vulcanica, e presenta un territorio montuoso solcato da profonde valli e una natura e paesaggi mozzafiato.
la mia tendina
qui sta da molto, il mio simpatico vicino di casa Pieter, con cui abbiamo condiviso piacevoli chiacchierate
la "Baracca Cabana" caratteristico baretto dell'area do campismo
I brevi corsi d’acqua formano numerose cascate, e le sue coste sono caratterizzate da falesie altissime.
Alla base delle cascate si formano pozze d’acqua , come quelle di Ribeira do Ferreiro e Ribeira Grande, alta ben 300 metri, e di Poço do Bacalhau, alta 90 metri.
piacevole sentiero per raggiungere le cascate
Poço do Bacalhau
Nella costa occidentale Faja Grande, piccolo villaggio con tutti i servizi essenziali e qualche ristorante. Arrivando in fondo al paese, dove c’è la Igreja de Nossa Senhora Do Carmo, la strada finisce e ci si rende davvero conto di essere nel punto più a ovest d’Europa: guardando il mare non si può fare a meno di pensare che la prossima terra più vicina sia il Canada!
la graziosa chiesetta più ad ovest d'Europa
lo scoglio sullo sfondo è il punto più ad ovest d'Europa
Sempre sulla costa occidentale, poco a sud di Faja Grande, si trova il bel villaggio di Cuada, situato su un piccolo altopiano vicino alla costa e quasi abbandonato durante gli anni ’60, quando molti degli abitanti emigrarono negli Stati Uniti, lasciando che Cauda diventasse una città fantasma. Ma oggi molte delle case sono state recuperate e modernizzate, mantenendo tuttavia uno stile tradizionale.
l'oceano si sente ed insieme ai cagarros sono la piacevole ninna nanna per addormentarsi dopo lunghe camminate
3 giugno
Mi incammino all'alba per visitare l’entroterra di Flores che è cosparso di crateri trasformati in laghi con l'avanzare del tempo, precisamente sette. Il paesaggio è davvero magnifico e inconsueto.
Tra questi il più rinomato è “Caldeira Funda“, profondo mt. 105, tra foreste di lauri e piante d’ortensia con la vicina "Caldeira Rasa" formano un angolo davvero magico. La giornata non è un gran che, ma non piove quindi una gran fortuna.
Caldeira Rasa
Caldeira Funda
osservate attentamente il differente dislivello dei due laghi
la luce non ha permesso di evidenziare bene il paesaggio
Lagoa de Lomba
Nella Reserva Forestal do Morro Alto, una bella passeggiate mi permette di vedere e scoprire gli altri quattro laghi.
Lagoa Negra e lagoa Comprida due laghi praticamente adiacenti, ad un’altitudine di circa 600 metri. Il primo si caratterizza per l’impressionante profondità, che in alcuni punti arriva anche a cento metri; inoltre, dal Lagoa Negra si nota subito una splendida cascata che finisce proprio nell’altro lago, il Comprida. Peccato non avere una grandangolo oggi!
Lagoa Negra
Lagoa Comprida
Lagoa Comprida
Lagoa Branca
spettacolari muschi sul sentiero del parco
Lagoa Seca
Venerdi 4 giugno
Il tempo è davvero poco, ma ho l'occasione di poter visitare in giornata l'isola di Corvo, detta anche "Isola grigia", non me la lascio sfuggire e insieme a Mafalda, Riccardo e la piccola Concia, che mi danno un passaggio fino al porto di S. Cruz, all'alba partiamo con un gommone per visitare la più piccola e la più isolata, delle isole Azzorre.
Vila do Corvo è l’unico centro abitato dell’isola. Sorge sulla principale superficie pianeggiante ed è una cittadina pittoresca. Il Centro d’Interpretazione di Corvo è molto interessante: qui si potrà scoprire da vicino la storia dell’isola.
il porto dal pollaio
Vila do Corvo dall'alto
Alto dos Moinhos si trova vicino a Ponta Negra, ed è molto particolare grazie ai numerosi mulini a vento, tipici mediterranei, costruiti sul lungomare.
Il principale elemento paesaggistico dell’isola è lo spettacolare cratere con il lago al suo interno, saliremo due volte con la speranza di poterlo vedere, lo intravediamo per qualche attimo, ma non di certo in tutta la sua bellezza, purtroppo! (qui sotto un'immagine da un depliant)
l'attesa nella nebbia
eccola
Corvo è circondata da falesie, alte anche centinaia di metri, numerose insenature, isolotti e scogliere rendono davvero unico il paesaggio, peccato che il tempo con noi è stato inclemente, ma non dimentichiamoci dove siamo e il perchè è tutto così verdeggiante: piove tanto e spesso!
Sabato 5 giugno
Ho anche un po' di ripensamenti, se rientrare a Horta o prolungare il mio soggiorno qui, ma il cantiere è partito e di lavoro ne abbiamo da fare, meglio rientrare!
Mi godo la mattinata a Santa Cruz das Flores, il capoluogo, cittadina tranquilla e molto godibile, sul mare si trovano le bellissime piscine naturali dell’isola.
Dal 04 al 11 giugno
Finalmente dopo una lunga attesa ci confermano che venerdì 4 Carisma verrà alata per lavori tecnici sotto il galleggiamento. Il cantiere di Horta non è tra i più comodi. Il disagio maggiore è che non abbiamo trovato una scala e quindi per salire e scendere dobbiamo arrampicarci sul trabattello, il bagno non è distante, ma chiude dalle otto alle venti quindi dobbiamo gestire al meglio i bisogni.
NOTA TECNICA
Il cantiere iniziato il venerdì 4 giugno è stato necessario per sistemare alcuni problemi meccanici sotto la linea di galleggiamento , in particolare della linea d'asse e del timone. L'albero di inox che trasmette il moto dal motore all'elica è sostenuto da un cuscinetto idrolubrificato che era diventato lasco, probabilmente a causa del cattivo allineamento del motore con la linea d'asse, e quindi questo causava forti vibrazioni quando si navigava a motore. Reperire i ricambi è sempre complicato quando si naviga in paesi stranieri ed io avevo fatto portare il cuscinetto di ricambio dal Pepo che arrivava in Repubblica Dominicana dall'italia. Questo cuscinetto (boccola asse elica), ho scoperto una volta tirata in secco la barca, non era delle dimensioni giuste. Questo mi ha creato due giorni di ansia perchè l'ordine di un nuovo cuscinetto avrebbe richiesto minimo 10 gg aumentando il tempo con la barca a terra e generando ulteriori ritardi sui programmi. Con il consiglio di un esperto velista Venturiere ho resinato un collare esterno al cuscinetto ed ho poi levigato con flessibile e con l'ausilio dell'asse per generare una superficie cilindrica perfetta, coassiale e del corretto diametro per essere installata nell'astuccio (tubo che permette all'asse elica di passare dall'interno all'esterno dello scafo). L'altro lavoro ha riguardato il timone, il cui asse era lasco sulla losca (suo alloggiamento). Per migliorare il suo funzionamento ho fatto fare delle parti in teflon da Luis, saldatore di Castelo Branco, per minimizzare questi laschi. Dimenticavo di dire che per fare tutto il lavoro all'elica è stato necessario smontare il timone dal suo alloggiamento. Cosa che richiede la rottura di parti in vetroresina che sostengono il calcagno, e quindi il rifacimento di questa resinatura una volta reinstallato il calcagno che sostiene il timone dallo skeg. Con la barca a terra sono state pulite le opere morte da graffi e strisci ed è stata ritoccata l'antivegetativa dell'opera viva. Il cantiere è durato una settimana con tutti i disagi di vivere su una barca a terra.
Il varo di Carisma e molto divertente: la barca viaggia per strada in mezzo al traffico, che buffo!
12 giugno
Dopo una settimana di lavori torniamo al nostro pontile galleggiante e che piacere godere di un po' di comodità. Giornata di relax, ci tuffiamo nelle belle piscine naturali di Castello Branco.
una fabbrica dismessa per la produzione del tonno
13 e 14 giugno
Da Horta il monte Pico appare e scompare tra le nuvole ogni giorno, dopo un mese che lo ammiriamo, è l'ora della sua ascesa.
Decidiamo di tornare a Pico in barca e all'alba partiamo e lui appare in tutto il suo splendore.
Tentiamo di raggiungere Montanha, punto di partenza per l'ascesa a piedi, con mezzi di fortuna, ma per non perdere tempo inutilmente, poco dopo riserviamo un taxi. Al centro accoglienza dobbiamo sbrigare anche qui “ pratiche d'ingresso” compilamo un modulo, paghiamo e prendiamo un traker per il tracciamento. Si parte
Questa è la montagna più alta del Portogallo con i suoi 2.351 metri d'altezza ed è anche un grande vulcano. La salita è molto interessante, siamo avvolti dalla nebbia alla partenza e per circa 600 di metri di dislivello, sopra i duemila il sole; meraviglioso il panorama sulle isole centrali. Dal 1982 è classificato come riserva naturale. Incontriamo durante la salita Dominika, una ragazza svedese di origini polacche che è molto insicura. La porteremo con noi fino alla vetta, la sua gratitudine è davvero molta e affettuosa.
la vetta vista dall'arrivo sulla caldera
Dominika
la caldera dalla cima
Dopo una giornata faticosa ci meritiamo un bel bagno con aperitivo alle piscine naturali di Madalena.
uno dei bar più belli del mondo
dalla nostra piscina il tramonto sull'isola di Faial
Ci godiamo la mattinata nella piacevole cittadina di Madalena e con calma rientramo a Horta con una piacevolissima veleggiata.
15 giugno
Il rituale caffe a Porto Pim stamani è occasione per organizzare un'altra bella escursione. Questa volta al femminile, io e Lilli.
La meta, scelta da Lilli è niente popo di meno che la Levada. Considerata una delle migliori opere ingenieristiche delle Azzorre inaugurata nel 1964 sono stati necessari 4 anni di costruzione e 7 di pianificazione. Situata a 680 mt di altitudine, la sua pricipale funzione è l'approvigionamento dell'acqua per la produzione di energia idroelettrica. Il paesaggio è bellissimo e molto vario. Che camminata fantastica mi sono proprio goduta il luogo e Lilli (ogni tanto ho bisogno di femmine).
casa tipica
la campagna che circonda la Levada
sentiero accanto alla condotta d'acqua
grintosa Lilli
numerosi i ponti e punticelli che attraversano ruscelli
questo è un ......mirtillo esattamente vaccinum cilindraceum o uva da terra
fitti e fiabeschi boschi di cryptomeria japonica
una aperta valle di cryptomeria
mancano solo folletti ma abbiamo visto tanti gnomi
tipica casa azorena
IN ALLESTIMENTO
16-17 -18 giugno
Sono giorni di attesa, perchè aspettiamo dal continente la radio HF, ma le giornate trascorrono piacevolmente e in compagnia. Festeggiamo il compleanno di Erminio simpatico "ragazzo" romagnolo che vive qui da 30 anni, anche lui ha tante storie molto interessanti da raccontare, ha incontrato i più grandi navigatori di tutto il mondo e ha anche navigato a lungo , anche nei mari del sud. Piacevole ascoltarlo.
inserire video erminio
LA RADIO HF E LE COMUNICAZIONI DIGITALI
Le spedizioni alle Azzorre sono difficoltose e per l'arrivo della radio HF l'attesa è stata di circa un mese. Volevo avere la radio sia per tenere i contatti con terra durante l'attraversata verso il nord Europa che per riuscire a scaricare i file grib attraverso i software Winlink express e Vara. Grazie all'aiuto di Antonino, socio Venturiere e grande esperto di elettronica, sono finalmente riuscito a ricevere i file grib per le previsioni del vento, dell'onda e della pioggia nella zona di oceano dove mi trovo a navigare. In pratica la radio manda una richiesta sotto forma di segnale digitale ad una stazione a terra per ricevere una e-mail con allegato un file in formato grib (formato informatico per la visualizzazione del meteo, in particolare il vento in una data zona del globo). Le stazioni a terra sono molte e la scelta della stazione migliore avviene in base alla propagazione delle onde radio in quel momento. La stazione a terra prepara i file richiesti che trova in rete e inizia a inviarli alla stazione mobile, ossia alla barca che naviga nel mezzo dell'oceano, dove altrimenti non ci può esserci connessione a terra che tramite il telefono satellitare, il cui traffico è molto costoso. La velocità del collegamento può arrivare fino a 2500 bps e quindi molto veloce anche comparata a quella dei telefoni satellitari. Questa alternativa permette di ricevere queste informazioni in modo gratuito, fatto salvo il costo dell'impianto (radio HF, accordatore d'antenna a palo, scheda audio per collegare la radio al pc ed un normale computer). A questo proposito consiglio il libro che ha scritto Antonino Stefani sulle comunicazioni dalla barca attraverso la radio ed il computer "LA RADIO SSB E IL PERSONAL COMPUTER A BORDO".
Non bisogna confondere la radio HF (frequenze da 3 MHz a 30 Mhz e conseguente lunghezza dell'onda elettromagnetica dai 10 ai 100m ) con la radio VHF (dai 30 MHz ai 300 Mhz) che è comunemente installata su tutte le imbarcazioni e permette comunicazioni mediamente fino alle 10 / 20 miglia e per la quale non è necessaria la patente da radioamatore rilasciata previo esame dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni.
Prima della partenza dobbiamo assolutamente fare il nostro murales, Davide si prodiga nella ricerca dei colori e insieme lasciamo la traccia del nostro passaggio su questa bella ed accogliente isola.
Finalmente la radio arriva e allora siamo pronti per il prossimo trasferimento sull'ultima isola del gruppo centrale di ”Săo Jorge”.
Chiediamo anche a Tonino e Lilli se hanno piacere a trascorrere qualche giorno con noi su Carisma, detto, fatto!
19 giugno
Che bello i venturieri verso Săo Jorge, con calma dopo l'ultimo caffè all'internazionale salpiamo verso le ore 11.00. Percorriamo 20 miglia in 5 ore e trenta minuti.
La marina di Velas è bellissima, molto tranquilla e ben riparata dai venti, Josè, disponibile e gentile ci accoglie.
inserire FOTO LILLI
deo da caricare
la marina di Sao Jorge , c'è anche Josè!
ormeggio
20 giugno
Insieme a Tonino, che prenderà il traghetto questa sera, visitiamo e ci godiamo la splendida cittadina di Velas.
Capoluogo dell'isola, accogliente ed elegante era la residenza dei nobili azoriani.
E' piacevole passeggiare nelle sue vie e in riva al mare. Lilli invece resterà con noi ancora un giorno, che bello!
il drago che attaccò san Giorgio
la bella piazza del centro storico
auditorio e biblioteca
paesaggi della passeggiata sul lungo mare di Velas
Anche i marciapiedi di Săo Jorge meritano un "occhio di riguardo"
scene di vita quotidiana sull'isola
21 giugno
Noleggiamo un automobile e partiamo alla scoperta dell'isola. Săo Jorge è un'isola stretta e lunga con scogliere ripide è chiamata l'isola delle Fajăs, pianure distintive originate da smottamenti e frane, sull'isola ce ne sono almeno una quarantina, alcune delle quali si possono raggiungere solo a piedi.
Lilli ci propone subito una visita alla Fajă dos Vimes, per visitare una piantagione di caffè che qui cresce grazie a favorevoli condizioni microclimatiche e soprattutto per sorseggiare e gustare in riva all'oceano un tradizionale caffè dall'aroma intenso do Fajă dos Vimes. Qui si tesse inoltre, ancora come in tempi antichi.
vista su Velas
Fajă dos Vimes
la pianta del caffè
chicchi di caffè
Abbiamo scelto come prossima meta la Fajă do Santo Cristo, eletta riserva naturale della Biosfera dal 2016 dallUNESCO.
Ci incamminiamo solo io e Davide, Lilli ci accompagna con l'auto nel punto di partenza situato in centro all'isola a circa una quota di 500 mt. Da qui inizia una spettacolare discesa in un ambiente davvero incantevole. Giunti al piccolo paesello possiamo ammirare la laguna. L'erosione del mare, l'acqua piovana e le acque di scorrimento superficiale lhanno formato nel tempo una singolare laguna separata dal mare da una spiaggia di sassi. In queste acque vi abitano le uniche vongole nelle Azzorre.
un mandriano ci indica la giusta via
la discesa verso Fajă do Santo Cristo
ci gustiamo un bel bagno sotto la cascata
l'arrivo
caratteristico e ben conservato il paesello
ritratti di questa bellissima laguna
Lilli verrà a riprenderci a Fajă dos Cumbres con l'auto, ma ci viene incontro fino a Fajă do Cristo.
Questa Fajă è situata nella medesima località e dista da Santo Cristo, un paio di chilometri di strada sterrata, rilassante passeggiata.
Anche qui è presente una laguna come quella de Santo Cristo, ma qui invece delle vongole vi sono i gamberi che vengono utilizzati dai pescatori come esche per la pesca. Anche questa laguna è luogo di protezione e di passaggio per molte specie di uccelli migratori.
la Fajă dall'alto sullo sfondo quello do Cristo
Fajă do Belo situata tra le due grandi
le case rurali sono ben conservate
Davide a caccia di gamberetti
trullo azoregno
la laguna
Curiosando tra i murales di Săo Jorge Davide trova quello di Felice Gusso, che raffigura la vela della barca della sua famiglia di pescatori di Caorle. Ben conservato!
IN ALLESTIMENTO
22 23 24 giugno
Traversata Săo Iorge - Santa Maria
Miglia 187
N 38° 24'
W 28°33'
Verso le 17,30 lasciamo Velas do Săo Jorge in direzione santa Maria, le previsioni non sono belle, ma o adesso o mai più. E' in arrivo una brutta perturbazione e dobbiamo assolutamente evitarla.
Ci lasciamo alle spalle anche el isole di Faial e Pico dopo circa un mese e mezzo, ci mancheranno soprattutto Tonino e Lilli, Horta e il caffè a Porto Pim o l'Internazionale e ci mancheranno anche tutti gli amici incontrati con cui abbiamo condiviso piacevoli momenti in allegria.
Aveva proprio ragione Lilli a dire: “quando arriverete sarà sempre festa” e così è sempre stato!
Riprendiamo a navigare dopo un lungo periodo.
video partenza
Le condizioni sono sfavorevoli, ma il tempo stringe, sono in arrivo altri venturieri.
Il vento è fortunatamente poco e contrario, quindi costeggiamo tutta la bella isola di Săo Jorge a motore. Siamo sempre nel triangolo delle Azzorre e ci godiamo una bella visuale su queste tre splendide isole.
Tutto è grigio nessuna stella apparirà in cielo e l'alba arriva velocemente. Patana assoluta!
All'alba ho avvistato alcuni delfini, ma sono lontani e non vogliono saperne di giocare con noi. Poco dopo pranzo invece, sono a caccia di cibo pure loro, ci fanno visita, giocano, sono tantissimi. Che bello rivederli!
Tornano anche per l'aperitivo tanti, bellissimi e generosi che spettacolo!
Il cielo diventa basso e una coltre di nubi sembra schiacciare tutto, tranne Săo Miguel che avvistiamo a circa 20 miglia ad est, una linea sottile verso ovest ci regala un tramonto unico e mai visto.
FOTO davide
La seconda notte riprende dopo una gustosissima pasta tricolore con zucchine cucinata da Davide.
Stiamo aspettando una brutta e pesante depressione che dovrebbe arrivare, speriamo il più tardi possibile e di atterrare in condizioni favorevoli. Un bel venticello ci consente di navigare a vela qualche ore dopo tanto motore.
Avvistiamo santa Maria all'alba e alle 12.55 del 24 giugno dopo aver percorso 187 miglia in 44 ore e mezza e atterriamo nel grazioso porticciolo di Vila do Porto. Coordinate N 37° 43' W 28° 08'.
Individuiamo subito Kiwi Rowa, la barca di Peter Smith, che bello rivederlo.
inserire foto kiwi rowa
ci avviciniamo a S. Maria
molto bella la costa prima dell'ingresso in porto
Vila do Porto
la marina di Vila do Porto
con piacere siamo tra i primi a firmare il nostro passaggio alla Marina
Con molto rispetto e stima all'Harbor Master consegnamo il guidone dei venturieri e riceviamo in dono un libro sulla storia de Vila do Porto, anche questi sono momenti molto emozionanti e di gemellaggio tra club nautici secondo le antiche tradizioni marinaresche.
inserire video consegna guidone
Santa Maria è soprannominata “isola del sole”, isola gialla ed è tutto un alternarsi di campagne verdi puntellate da villaggi tipici, che si alternano a coltivazioni color ocra e spiagge lunghe e dorate. E’ l’isola più a sud delle Azzorre, per questo motivo ha un clima più caldo e secco rispetto alle altre isole. Ciò comporta terreni più aridi e una vegetazione spesso secca, di un colore tendente al giallo. E' anche l'isola più vicina al continente e la più antica di tutto l'arcipelago e quindi ricca di fossili.
Come sempre facciamo con piacere due passi e una bella e antica strada di ciotoli ci porta al Forte di São Brás eretto a difesa della città, con i suoi cannoni, ricorda quando le isole venivano saccheggiate dai pirati.
25 giugno
visitiamo Vila do Porto il maggiore centro abitato dell’isola.
museo di Vila do Porto
26 giugno
Dalla marina ci incamminiamo per un'escursione su un tratto di costa molto interessante.
Pedreita do Campo dove all’interno di una colata basaltica si trovano fossili marini, a dimostrazione che l’isola sorse migliaia e migliaia di anni fa.
vista sul porto alla partenza del sentiero
prima parte dell'itinerario
un esempio di bella ristrutturazione
Proseguiamo verso Gruta do Figueiral
foto
28 giugno
Arriva Paolo Seffilongo, un amico venturiere che raggiunge le Azzorre nonostante le difficoltà del momento. Grande Paolo!
Dopo aver festeggiato l'arrivo di Paolo, nel pomeriggio noleggiamo un'automobile e iniziamo la nostra visita da Baia do Anjos, un piccolo porto di pescatoti dove è possibile stendersi al sole, a fianco di alcune belle piscine naturali e ci gustiamo un bagno rigenerante, era ora! Da molto non facevamo un bel murguglio. Ci dirigiamo poi verso Pico Alto, il punto più alto dell’isola con i suoi 590 metri d’altezza. Da quassù la vista panoramica dovrebbe essere indimenticabile per chi riesce a vederla, ma anche oggi le nubi non ce lo consentono.
FOTO
29 giugno
La nostra meta oggi è l'area protetta di Baía da Maia. Si trova nella zona di Espirito Santo, nella parte sud-occidentale dell’isola, ed è un paesaggio protetto di interesse regionale. E’ caratterizzata da un paesaggio segnato dalla presenza di vigneti, e protetto pietra basaltica. E’ dominata, in cima ad una scogliera ad un’estremità, dal faro Gonçalo Velho. La passeggiata è incantevole con una vista mozzafiato e raggiungiamo un antico stabilimento baleniero: funzionò da 1896 al 1904 e vennero catturati 26 cachàlotès (capodogli) e vennero registrati due gravi incidenti di mare. L'attività riprese poi dal 1937 al 1966.
baia di Maya
lo stabilimento baleniero dall'alto
meravigliosa scogliera basaltica
sentiero di accesso allo stabilimento
caldaia
due meravigliosi cacciatori di balene dei primi anni trenta
Proseguiamo verso Săo Lourenco un grazioso paese con una spiaggia di sabbia bianca e con piscine naturali situata nella baia omonima da cui si può ammirare in lontananza un curioso isolotto, l’Ilheu do Romeiro. Bellissimo il mare ed il paesaggio.
la bella baia do Săo Lourenco
l’Ilheu do Romeiro
scatti on the road
IN ALLESTIMENTO
30 giugno
Partenza da Vila do Porto di S.Maria per l'isola di Săo Miguel alle ore 5:30, ultimo giorno con meteo favorevole per questa breve navigazione di 56 miglia verso l'isola più grande dell'arcipelago delle Azzorre, anche l'ultima isola prima della traversata verso l'Europa, che visiteremo insieme a Paolo e a Silvestro che arriverà il 2 luglio.
INSERIRE VIDEO
Insieme poi valuteremo se è fattibile la traversata in quattro su Carisma.
Piacevole navigazione fino a Ponta Delgada con vento Sud Ovest dove atterriamo alle 15:40 dopo 10 ore di navigazione con fiocco e randa piena o a volte 1 mano di terzaroli.
Riesco a sbrigare tutte le pratiche di ingresso senza problemi.
Quando in serata arriva il previsto fronte freddo e il vento fischia tra le sartie con 25 knt, noi siamo comodamente ormeggiati in porto ad ascoltarlo.
INSERIRE FOTO E VIDEO
spettacolare foto di Paolo ottimo fotografo