CAPITOLO 4
ATLANTICO 2
Ciao, rieccoci su Carisma! benritrovati tutti grazie per l'affetto e per i graditi messaggi che leggiamo sempre con vero piacere.
Dal 24 otttobre all'1 novembre siamo rientrati in Italia. La settimana è volata nell'incertezza del periodo difficile che nuovamente si presenta. Piacevole il tempo passato con le nostre rispettive famiglie si riparte volentieri con il lockdown sul collo.
2 Novembre
Nel primo pomeriggio siamo arrivati su Carisma resteremo qui a Gran Canaria alcuni giorni per concludere alcuni lavori alla barca e riorganizzarci.
vista sulla città dopo una bella corsetta
5/6/7/novembre
Noleggiamo un automobile e andiamo a visitare l'interno dell'isola e un po' in montagna.
Il primo giorno Teror e saliamo sul Roque Nublo, considerato una delle rocce naturali più grandi al mondo, di origine vulcanica si eleva di ottanta metri dalla sua base e si trova a 1813 mt sul livello del mare. Antico luogo di culto per gli aborigeni , fa parte di un'area protetta ora parco rurale.
Al ritorno ci fermiamo alla “caldera del los marteles” e raccogliamo un po' di mandorle (ahimè alcune sono amare, un bel traffico distinguerle da quelle buone).
Tudor caratteristico pueblo canario
caldera de los marteles
Il giorno seguente il Barranco di Guayadeque uno di più grandi burroni dell'intero arcipelago, caratteristico per la presenza di numerose casas-cuevas, cioè case grotte, tra cui alcuni ristoranti, interessante la varietà di flora endemica., purtroppo piovigginava. Poi la caldera de Baldama risultato di un'enorme esplosione vulcanica avvenuta 1975 anni fa, profonda 220 metri.
vista dall'alto sul barranco
ristorante nella cuevas
caldera del Baldama
vista su las palmas de GC dal pico di Baldana
Il terzo giorno ci aspetta una bella escursione per monti per raggiungere il mare, precisamente la spiaggia di Guigui, la più bella e solitaria dell'isola, si dice una della più belle spiagge al mondo, ma forse esagerano sti canarini. Spiaggia di pietra vulcanica circondata da montagne brulle e rosate, raggiungibile solo a piedi dallo sperduto paesino di Tasartico con un dislivello di circa 1000 metri; un bel bagno in oceano ci rigenera, fà ancora caldo e trascorriamo una piacevole giornata di relax nella natura.
partenza all'alba
inizio del sentiero
vista dal passo prima della discesa a Guigui
la discesa è bella ripida
arrivo a Guigui
la bella spiaggia di Guigui
paesaggi dell'itinerario
il dislivello è maggiore in salita
discesa a Tasartico
Adesso basta!!! questo non è un viaggio di terra è ora di riprendere il mare, è proprio ora, siamo fermi ormai da una ventina di giorni e dobbiamo riprendere piede marino, domani si parte. finalmente!
9 Novembre
Alle ore 8.30 salutiamo gli amici francesi conosciuti a Lanzarote, con cui siamo ormai in contatto e abbiamo condiviso una piacevole serata prima della partenza e il vicino inglese, Simon, che con la sua bellissima barchetta bretone svernerà anche lui alle Canarie.
Simon sulla sua bella barchetta bretone
las palmas sullo sfondo
navi per prospezioni petrolifere qui ormeggiate per i bassi costi portuali
partiti
Salpiamo con meta “Puertos de las Nieves” piccolissimo porticciolo di pescatori che raggiungiamod opo aver percorso 30 miglia in 6 ore con un impegnativo ingresso in porto.
Non ci sono posti barca, si può sostare in banchina per uno due giorni al massimo (c'è spazio per due sole barche), noi però abbiammo ormeggiato all'inglese accanto alla barca di Abramo.
Dopo lunga trattativa con la polizia portuale per gentil concessione Julio ci permette di restare lì, lo spostamento sarebbe stato molto difficoltoso causa il forte vento.
Il posto meriterebbe un'altro giorno tanto è grazioso, ma siamo lì in transito, la nostra meta è l'isola di Tenerife e salire il pico del Teide che è la montagna più alta di Spagna.
ingresso al puerto de las nieves
vista dall'alto su Agaete dietro puerto de las nieves
10 Novembre
Lasciamo Puetro de las Nieves e l'isola di Gran Canaria per quella di Tenerife al mattino verso le 8:00. Navigazione impegnativa perchè nel passaggio tra le due isole il vento accellera e l'onda è quella dell'Aliseo, più di due metri.
Inizialmente navighiamo tra la bolina larga e il traverso con 25 nodi vento in media. Siamo partiti con una mano di terzaroli e fiocco pieno, ma dopo poche miglia è stato necessario armare la trinchetta e ammainare il fiocco. Sullo sfondo ci accompagna sempre il Teide che svetta tra le nubi.
il Teide parete nord sempre presente per tutta la traversata
Dopo 35 miglia percorse in 6 ore raggiungiamo una spettacolare baia protetta dai venti di nord “Antequera”; che sia anche questa una delle più belle spiagge del mondo? Posto davvero selvaggio e molto isolato, nessun contatto col mondo e si balla un po'.
baia di antequera
Riprendere il mare è sempre bello, magico, incantevole e emozionante e anche riprendere piede marino può essere faticoso.
Partenza all'alba verso le 7:10 .
La navigazione inizia bordeggiando contro vento e onde per raggiungere il punto più a nord di Tenerife per poter poi prendere rotta 270° verso la nostra meta che è il porto canario di Garacico a 42 miglia che percorriamo in 10 ore.
sullo sfondo la selvaggia baia di antequera
costa nord di Tenerife
versante est del Teide sempre presente nubi permettendo
Garachico si trova nella parte nord-occidentale dell'isola proprio sotto il Teide è un caratteristico paese canario che vanta un patrimonio architettonico ben conservato. Il porto canario è di recente costruzione (i bagni non sono ancora terminati, speriamo di poterli inaugurare) è molto tranquillo, la maggior parte delle barche è di locali e oltre a noi, ci sono tre o quattro barche. Il vicino russo di poche parole, l'olandese che come noi si prepara alla traversata oceanica, e il tedesco Lars, che gironzola qui da tre anni. Qui sotto vedete il difficile ingresso.
Nel 1706, quando era il porto più importante dell'isola, venne distrutto, anzi, raso al suolo da un'eruzione vulcanica, ma poi ben ricostruito. Bellissime le piscine naturali “El caleton”, purtroppo chiuse per lavori in corso, ma non mancano spiaggie e scogliere per un tuffo rigenerante.
emblema dell'eruzione vulcanica
Garachico nella salsedine oceanica
la piazza di garachico
il porticciolo di garachico dall'alto
Una bella passeggiata partendo da Garachico in una bella pineta vulcanica fino a montaneta
Garachico dall'alto
OO7 a Garachico
Noleggiamo una auto per alcuni giorni e poter visitare l'isola di Tenerife che significa montagna bianca.
13 novembre
Per salire al Pico del Teide è necessario o pernottare al rifugio Altavista, il pernottamento consente anche l'accesso all'ultimo tratto senza prenotazione, purtroppo chiuso per covid, o riservare on line sul sito del Parque national del Teide, la salita dalla Rambleta alla vetta. La Rambleta è anche l'arrivo del teleferico, mt 3555, anche lui chiuso per le forti raffiche di vento.
Nonostante le previsioni meteo poco favorevoli decidiamo, visto che abbiamo riservato la salita al Pico del Teide dalle ore 15:00 alle ore 17:00, unico orario disponibile, di tentare ugualmente la salita alla montagna più alta di Spagna 3.718 metri.
Il sentiero inizialmente percorre una grande strada sterrata con molto sviluppo, per poi salire rapidamente fino al rifugio Altavista. Il tempo è stato davvero uggioso con vento freddo e per un breve tratto anche ha anche nevischiato. Da lì, in ambiente molto vulcanico fino all'arrivo del teleferico il vento freddo ha iniziato a fischiettare, non un'anima in giro, neppure quella della guardia del parco che doveva controllare i permessi di accesso. Iniziata la parte conclusiva del percorso a quota 3568, quando mancavamo solo 700 metri e 163 di dislivello, raffiche di vento raggiungevano 80/90 km orari e a quel punto abbiamo deciso di rinunciare per le cattive condizioni meteo.
Comunque soddisfatti per la faticosa camminata rientriamo percorrendo con l'automobile tutta la grande e spettacolare caldera.
Il Teide dalla srtada che sale dalla valle di Orotava
Inizio del percorso a piedi
paesaggio sulla caldera de la forataleza
los huevos del teide
il rifugio Altavista
paesaggio nella parte finale del percorso
los huevos al ritorno
14 novembre
Con calma ma con buona energia vulcanica dedichiamo la mattinata a piccoli lavori e nel pomeriggio andiamo nella capitale Santa Cruz de Tenerife. In poche ore passeggiamo nel centro storico fino a piazza di Spagna e poi sul piacevolissimo lungomare dall'auditorium di Tenerife, progettato dall'architetto Santiago Calatrava, importante edificio di architettura contemporanea spagnola, al parco marittimo ideato dall'architetto Cesar Manrique.
auditorium de tenerife
notturne del capoluogo
15 novembre
il programma di oggi prevede la visita alla città di San Cristobal della Laguna, antica capitale dell'isola patrimonio Unesco e alle piramidi di Guimar.
Decidiamo per una breve sosta a Icod de los Vinos per vedere la Dracena Millenaria, simbolo che identifica questo autentico paese canario con le sue belle viuzze acciotolate, piazzette animate e fontane. Questa sosta ci è piaciuta molto e speriamo di poter tornare con più calma.
la dracena drago millenario merita questo servizio dedicato
Icod de los vinos e le sue viuzze
Ci delude invece tutto il resto, forse non era l'ora e il giorno giusto, ma la Laguna ci si presenta troppo turistica e frequentata, scappiamo subito, e le piramidi, per altro chiuse, ci sembrano un bluff.
piramidi
Ci godiamo invece il vicino Puertito de Guimar con spiagge nere molto belle, curiosiamo al Club nautico dove incontriamo l'amico francese conosciuto a Gran Tarajal che ci informa sui prezzi di questa marina molto più costosa di Guarachico, però ha un Wifi libero, di cui approfittiamo subito per aggiornare il diario. Non è per pigrizia la nostra lentezza, ma io credo che in Africa sia più facile trovare Wifi.
el puertito
16 novembre
Riportiamo l'automobile noleggiata a Puerto de la Cruz, bella città di questa costa settentrionale di Tenerife. Famosa per le sue spiaggie sabbiose, paradiso dei surfisti.
Il vecchio porto ospita edifici e un forte del XVII E XVIII secolo, il suo ingresso e davvero difficile, non vi è possibilità di ormeggio, le barche sono piccole e di pescatori locali, vengono alate con piccole gru, ogni volta in una parte del porto dedicata a cantiere. Molte donne si raccontano in ammollo in acqua, anche molti uomini si tuffano e noi non siamo da meno e ci rinfreschiamo in un'atmosfera molto rilassante e autentica, i pochi turisti sono poco più in la'.
In un importante complesso di piscine di acqua salata “il lago Martianez” progettato sempre dall'architetto di Lanzarote Cesar Manrique. Tutte le sue opere si inseriscono sempre in modo armonioso nell'ambiente circostante.
17/18/19 novembre
Proseguiamo anche con un po' di lavoretti in barca in questi giorni e curiosiamo addentrandoci meglio nel nostro pueblito.
Degno di nota una mezza giornata con la guagua (bus locali, ben tenuti e organizzati) a Buenavista del northe all'estremità nordoccidentale dell'isola. La cittadina è un mix di architettura andalusa e tradizionale canaria e guanches. Le poche risorse a disposizione hanno però mantenuto vive le tradizioni artigianali locali. Molto piacevole la passeggiata sulla costa resa molto chic dalla presenza di un esagerato campo da golf.
passeggiata a Buenavista del Norte
non è un prato spontaneo
Circondata da monti vulcanici, il principale è il Monte Teno.
Verso il tramonto prendiamo un'altra guagua e andiamo nel punto più occidentale dell'isola, Punta Teno, che rientra in un'area naturale protetta tra le più importanti dell'isola, da dove abbiamo potuto ammirare l'imponente scogliera “acantilados de los Gigantes”. Luogo davvero estremo, è il più antico dell'isola, ed emozionante, per i colori, l'oceano è sempre più blu, per il forte vento che spira con raffiche fino a 50 NODI. C'è una luce che riempie il cuore, ci piacciono tanto i fari, punte estreme, il respiro diventa profondo e si prova quel pizzico di felicità che sempre cerchiamo.
acantilados de los gigantes
faro punta teno
Il viaggio con la guagua è pure emozionante, paesaggi mozzafiato strapiombanti sull'oceano blu profondo. La strada è spesso chiusa, ma i bus possono circolare quasi sempre.
Una bella montagna in mezzo all'oceano quest'isola!
23 novembre
E' ancora buio e sono le sette, salpiamo per l'isola bella “la Palma”, è l'unica finestra prima dell'arrivo di una brutta perturbazione.
garachico alla partenza
garachico e il Teide
il teide al largo
Ci godiamo una bella navigazione, inizialmente con un bel vento traverso e 2 mt. D'onda, poi il vento si calma e proseguiamo a motore. Verso le 19.44 è di nuovo buio e atterriamo al porto di S.Cruz de la Palma dopo aver percorso 58 miglia in 12 ore e 44 minuti . Ormeggiamo nella bella Marina di porto Calero.
isola della gomera in navigazione
24 novembre
Come sempre dopo ogni navigazione sistemiamo la barca e poi ci incamminiamo.
“La Palma tiene mucha agua, sus montana siempre estan verdes, su tierra es fertil, y po eso, en cuanto a los Palmeros, son tambien distintos”
Così ci accoglie un bel museo il Santa Cruz de la Palma.
Le caratteristiche ambientali hanno fatto si che quest'isola sia riconosciuta dall'Unesco come riserva Biosfera.
Meta di molti turisti inglesi e olandesi, pure residenti.
Il capoluogo protetto dai venti, adatto all'approdo di navi ne fanno un porto ideale che fu di grande crescita per la città. La sua prosperità la espose e nel 500 il famoso pirata Gamba di Legno la saccheggio' e la distrusse. Fu anche la prima città spagnola ad avere un sindaco eletto democraticamente. Bella ed elegante vanta un ricco patrimonio artistico di stile rinascimentale, barocco e neoclassico; nel suo centro storico ci sono negozi di artigianato, tra cui quello di sigari di produzione locale. E' una città culturalmente vivace
il museo insulare di St. Cruz da la Palma
Io la definirei anche l'isola degli arcobaleni, ogni volta che alzi gli occhi al cielo ne vedi uno
26 novembre
Noleggiamo un automobile e iniziamo dal parco naturale della Caldera de Taburiente, cratere con un diametro di circa 10 km e 1 e mezzo di profondità, coperta da foreste di pini e solcata da profondi burroni ( le foto non rendono mai bene, come accade con le onde in mare) e precisamente iniziamo col Mirador de la Cumbrecita. E' solo uno dei tanti mirador, che potenza la natura, soffia il vento, in alto non si può accedere, pioviggina, c'è un grande arcobaleno che attraversa questa parte di caldera.
Concludiamo la giornata al porto di Tazacorte, con St. Cruz sono gli unici due porti dove è possibile ormeggiare su quest'isola. Curiosiamo per valutare un eventuale spostamento, ma la marina è più cara e penso che resteremo nel capoluogo.
27 novembre
Puntiamo al sud dell'isola in una altro parco naturale vulcanico di Teneguia, territorio aspro e ricco di contrasti plasmato da numerose eruzioni vulcaniche.
vista sul vulcano di Teneguia
caldera del vulcano di S. Antonio
sullo sfondo il paese di Fuencaliente
vista dal vulcano sant'Antonio sull'oceano
fondo della caldera
Per poi raggiungere il faro e l'interessante sito di “interesse scientifico” delle saline di Fuencaliente, zio Ivano, anche qui i canarini hanno un po' esagerato! Luogo di sosta di uccelli migratori, bellissimo il contrasto tra il bianco del sale, il nero della terra vulcanica a il blu dell'oceano. Lo zio Ivano, non me ne vogliano tutti gli altri zii, lo devo proprio ringraziare, per la premura e l'affetto dimostrato.
vista sulla costa
itinerario verso il faro
saline de fuencaliente
28 novembre
Auguriiiii al Capitano! E allora si resta sull'oceano nella sua parte nord fino al Paese di Barlovento, passando per St. Anders, uno dei più bei paeselli dell'isola, sempre da fonti canarie, e curiosando le piscine naturali di Charcho Azul e della Fajana. Anche oggi l'oceano si esprime. Sono piscine naturale nella roccia vulcanica, molto belle, ma il mare non ci consente neppure un assaggio.
Eppoi stasera ritorna Gigi e allora festeggiamo.
29 novembre
“la atmosfera tan limpia ha hecho de este lugar un sitio privilegiado para su abservation astronomica” di Elisa Lopez
Torniamo sulla caldera del Taburiente e nel punto più alto dell'isola, per visitare l'osservatorio astronomico del Roque del los muchachos “mar de nubes”, quassù l'atmosfera, resa stabile dall'oceano è limpida ed è considerato uno dei migliori luoghi al mondo per l'osservazione celeste, zio Ivano, credo sia vero.
“el derecho a un cielo nocturno no contaminado que permita disfrutar de la contemplation del firmamento debe considerarse como un derecho inalienable de la humanidad, equiparable al resto de los derechos ambientales, sociales y culturales”.
Esistono leggi che proteggono questa qualità da inquinamento luminoso.
Purtroppo l'ossevatorio è chiuso e stavolta mi domando perchè: tutto il resto è aperto, ma proprio tutto! Lo raggiungiamo comunque dopo una piacevole camminata sulla cresta della caldera purtroppo piena di nubes.
vista dal roque de los muchachos
sentiero persorso fino all'osservatorio
carretera de los roque de los muchachos
vista sulla caldera praticamente nulla
sempre e solo intravista che peccato
il suggestivo osservatorio
30 novembre
Tra le migliori escursioni dell'isola scegliamo la gola de los Tilos sede di una delle piu importanti foreste di alloro delle Canarie, zio Ivano, non del mondo stavolta, dichiarata dall'83 riserva biosfera dall'Unesco.
Area protetta di grande bellezza, foresta pluviale subtropicale con tantissime specie vegetali endemiche, natura primordiale dove si possono incontrare ancora autententici selvaggi.