Ultimi sguardi a luoghi davvero speciali che ci accompagnano per molte miglia e stavolta il ghiacciaio ci sta aspettando
martedì 16 luglio 2024
DALL'ISOLA DI HUSØYA AI PIEDI DEL GHIACCIAO SVARTISEN
Miglia 46 tempo di percorrenza 10h:50'
N 66° 42'
E 13° 42'
Rotta DA 10° A 90°
Dopo aver percorso 30 miglia in mare con un leggero vento da sud sud-ovest entriamo nel fiordo di Holandsfjorden, la giornata è calda e soleggiata, navigazione rilassante e tranquilla e ci avviciniamo al ghiacciaio che da una settimana vediamo imponente dal mare.
Lo Svartisen è il secondo ghiacciaio più grande della Norvegia, ha 60 lingue glaciali, noi ne vedremo solo quattro, e copre ben 370 km2. A soli 20 m sopra il livello del mare, è il ghiacciaio più basso dell'Europa continentale e unico esempio di ghiacciaio costiero, si classificano due ghiacciai molto estesi, il Vestre Svartisen e l'Østre Svarisen, ovverosia il ghiacciaio orientale ed occidentale.
Il circolo polare artico passa per la parte meridionale del ghiacciaio. Il toponimo Svartisen è la composizione dell'aggettivo svart "nero" con il sostantivo is "ghiaccio" e l 'articolo determinativo en, e fa riferimento al colore scuro del ghiaccio più antico.
Ormeggiamo al Engen Brygge su un piccolo pontile galleggiante; su un lato vanno e vengono traghetti e barche da pesca. Sicuramente il ghiacciaio si è ritirato dai tempi di Stefano Leon Rodriguez, ma il luogo è ancora quello e la dimensione anche.
eccoci in mare prima di entrare in fiordo
sullo sfondo si intravede il ghiacciaio
il primo serraco con una grande cascata
il piccolo molo, ormeggeremo a sinistra dell'RM
e si apre a noi la vista
la graziosa marina che funge anche da bar e accoglienza turisti
Facciamo conoscenza con Collin e Brigitte, una coppia lui inglese e lei tedesca che navigano su RM una barca francese, veloce in compensato marino di 12 metri. Siamo ormeggiati all'inglese quindi tra una chiacchiera e l'altra nasce un baratto scambio con una canna da pesca che non utilizzano e un pezzo di grana. Ci scambiamo pure i contatti perchè pure loro lasceranno la barca per l'inverno a Bodo. La serata si conclude con uno spettacolo di centinaia di uccelli alla pesca e due balenottere che appaiono come sempre timidamente e spariscono poco dopo senza lasciar traccia.
inserire video uccelli
mercoledì 17 luglio 2024
SVARTISEN
Ho sempre avuto una forte attrazione per i ghiacciai, che mi hanno dato tanta energia negli anni in cui li ho frequentati, ora trovarmi in mare ai suoi piedi è come essere al cospetto di qualcosa di grande e magnifico. Al mattino con molto entusiasmo ci incamminiamo per il sentiero blu che porta nei pressi della serracata terminale, Ci sono molti divieti e indicazioni per non correre rischi. Il sentiero rosso pareva difficoltoso e che richiedesse attrezzatura. Facciamo i bravi seppur l'istinto di andare oltre era forte soprattutto per Davide, e quando incrociamo il sentiero rosso decidiamo di percorrerlo per un tratto che alla fine si rivelerà lungo perchè decidiamo di arrivare fino al DNT Takeheimen, un rifugio autogestito che necessita di prenotazione on line e che ci lascia senza fiato! Percorriamo pertanto circa 20 chilometri in un ambiente "glaciale" a una quota che arriva alla sua massima altezza di 1.600 metri sul livello del mare. Ci dicono che son rare giornate come questa tanto vento e un cielo terso, siamo davvero fortunati. Grande giornata di vento e di sole. quando arriviamo alla barca Collin e Brigitte sono partiti, ma i nuovi vicini ci offrono spaghetti col pesce che hanno cucinato in abbondanza ....che dire dopo una giornata così siamo affamati e accettiamo con molto piacere.
ci incamminiamo scrutando il percorso
iniziamo a salire sul sentiero rosso
il lago glaciale e il fiordo ......trova Carisma
eccolo il rifugio autogestito e i suoi interni lasciano di stucco! proprio come i nostri bivacchi!
ed era giusto concludere così
giovedì 18 luglio 2024
DAI PIEDI DEL GHIACCIAO SVARTISEN ALLA PICCOLA BAIA DI OLAVAGEN
Miglia 9 tempo di percorrenza h 02':48"
N 66° 47'
E 13° 29'
Rotta DA 270° A 30
Mattinata di relax dopo la lunga camminata, e riprende il grigiore e la pioggerella fine e sottile ci sono molti pesci intorno alla barca e Davide ci prova con la nuova canna da pesca e questa volta il pranzo è assicurato. Verso le 12.20 lasciamo il posto alle barche in arrivo e ripercorriamo il fiordo a ritroso per andare alla piccola e graziosa baia di Olavagen. Rimaniamo all'ancora tranquilli fino al giorno successivo, ci sono molti pesci, quindi molti uccelli e nuovamente si mostra una balenottera sempre fugace.
pollak una specie di merluzzo
la baia
le tipiche case, dette cottage o cabin, sparse sui fiordi
venerdì sabato e domenica 19-20-21 luglio 2024
DALLA PICCOLA BAIA DI OLAVAGEN ALL'ISOLA DI SØR-FUGLØY
Miglia 20 tempo di percorrenza h 5':00"
N 67° 02'
E 13° 47'
Rotta 30°
Chiacchierando con una guida locale conosciuta a Svartisen ci incuriosisce "l'isola degli uccelli" che ci consiglia per la sua bellezza. Presto fatto Davide prepara la rotta per l'isola di Sør-Fugløy e con la consueta giornata grigia ripartiamo, siamo sempre all'interno del fiordo navighiamo con tranquillità io lavoro al diario per quasi tutto il tempo e Davide issa anche ilo spy senza che io me ne renda neppure conto tale è la mia concentrazione. L'arrivo sull'isola è caratterizzato dall'avaria dell'invertitore, proprio nella manovra di ormeggio non si inserisce la marcia avanti, non è panico perchè la condizioni non sono difficili, ma lo stesso preoccupanti. La barca di traversa vicino agli scogli e con la sola retromarcia pian èiano ci avviciniamo al pontile e le cime già preparate vengono prese da un locale che comprende la difficoltà e ci aiuta a tonneggiare per completare l'ormeggio. Effettuati da Davide i dovuti controlli, dopo un pessimismo cosmico che dava il motore in avaria totale, risulta che è l'usura del cono di frizione della marcia avanti e Davide come sempre e prontamente sistema.
Nonostante il tempo il luogo appare subito nuovamente incantevole; e si che pensavo che i miei occhi fossero già pieni dopo Grip, Vega, Lovund e Sanna, poi lo Svartisen, pensavo che avvicinandomi alla città non avrei più trovato luoghi cosi tranquilli. Pensavamo anche di trovare qualche struttura ricettiva ed invece il nulla, neppure i bagni e nemmeno le doccie. Sul sentiero fuori dal porticciolo ci sono indicazioni su come muoversi, come comportarsi e come defecare sull'isola. e Il primo sopralluogo ci lascia a bocca aperta. Sør-Fugløy è una piccola isola disabitata e riserva naturale, scoscesa con pendii erbosi circondati da ghiaioni e qualche bella cima a ripararla dai venti di nord est e ovest, le sue spiagge non hanno nulla da invidiare a quelle Caraibiche, temperatura dell'acqua a parte. E' designata IBA Important bird area da Birdlife International, infatti supporta grandi colonie di pulicinelle, gazze e tanti uccelli dalle tempeste europee. C'è anche sempre l'aquila che domina su tutti e appare, pure lei, per brevi istanti e per ben due volte. Un vero spettacolo, se è vero che il canto degli uccelli ha un effetto benefico sul cervello umano, questo è il posto ideale per guarire da ogni stress, nonostante l'alto tasso di suicidi in questa nazione.
E' in arrivo nuovamente un periodo di alta pressione e si presentano giornate davvero belle e calde, ci regaliamo giornate di vero relax, passeggiate non troppo impegnative ci godiamo la spiaggia e il mare con un sottofondo musicale molto piacevole. Passeggiando facciamo subito conoscenza con Karl, un signore molto tranquillo che sta ristrutturando la tipica casetta rossa dei pescatori di suo nonno, lui è originario di Bodo ed ha sposato una signora che invece è nativa dell'isola. Quando entriamo nella casetta, all'interno di una barca ci sono una moltitudine di antiche boette di vetro e corda, che a me piacciono tantissimo e non riuscivo a trovare, visto il mio entusiasmo mi dice di prenderne quante voglio. Che regalo meraviglioso sono emozionata! In serata andremo a trovarlo a casa sua e gli portiamo un'ottima bottiglia di vino bianco per ricambiare la sua gentilezza.
Con il bel tempo anche gli stessi posti fotografati ieri sembrano diversi.
la casetta di Karl
il nostro ormeggio
il villaggio dalla collina sovrastante non ci sono strade sull'isola solo sentieri
una beccaccia di mare
Anche di questo luogo conserveremo un bel ricordo, pensate che tutte le casette dell'isola non sono disponibili per il turismo estivo, vengono affittate solo per alcuni periodi invernali.
lunedì 22 luglio 2024
DAL SØR-FUGLØY A INNDYR
Miglia 8 tempo di percorrenza h 2 ':15"
N 67° 00'
E 13° 57'
Rotta 120°
Partenza verso le ore 11:00 per attraversare il il Fugløeyfjorden con vento quasi nullo. Tranquilla navigazione a motore con randa. Poi un filo di vento permette di spegnere il motore avanzando a 2,5Kt per le ultime miglia mentre Monica si rinfresca con delle bottiglie d'acqua dolce. Avvistati alcuni Puffin che all'arrivo della barca a volte si immergono mentre altre prendono il volo goffamente. Unico momento impegnativo un delicato e stretto passaggio tra scogli affioranti e sommersi da individuare con cura nella carta nautica. Monica insisteva, guardando col binocolo, che non c'era nessun passaggio di fronte a noi. Il passaggio appare solo in prossimità perchè si mimetizza tra le rocce. Non osiamo pensare come fosse prima della cartografia digitale con GPS.
lo stretto e delicato passaggio di ingresso
navigazione nel Soerfjorden
Arrivo a Inndyr. Siamo tornati sulla terraferma
l'ormeggio a Inndyr
il salotto antistante i servizi di toilette docce e lavatrice, spazio che diviene prezioso se piove e comodo per leggere e scrivere
da martedì 23 luglio a giovedi 25 luglio 2024
Passeggiando troviamo casualmente il "Salmon Centre" un centro di ricerca e conoscenza sull'acquacoltura. Gli studenti accolgono gli ospiti e le scolaresche per una visita educativa ed emozionante. La visita racconta la vita del salmone, i pidocchi del salmone, i vecchi miti e tanto altro. Isaac, la nostra guida ci accompagna all'interno dell'acquario in cui il salmone nuota intorno a noi a 360 gradi e un contenitore sensoriale per bambini con la possibilità di un contatto ravvicinato con gli organismi marini. La visita è gratuita, cosi come i gelati, tè (pukka non un qualsiasi tè) e caffè.
Gli spazi didattici sono ben organizzati e il piccolo shop, con oggetti molto carini, ha prezzi davvero improponibili, compriamo però dell'ottimo salmone che ci gustiamo con una bella bottiglia di champagne per festeggiare il passaggio al circolo polare artico.
Isaac futuro pescatore di salmoni, appassionato e ben preparato (un'info che ci ha scioccato e che vogliamo verificare: un pescatore di salmoni in un'ottima stagione può guadagnare anche 100.000 euro al mese ....ma siamo increduli!)
giornata piovosa ma l'aria non è troppo fredda e percorro un bellissimo sentiero che costeggia una piccola penisola, Davide mi abbandona, ma incontro alcune ragazze del posto con cui chiacchierare about chi sei, cosa fai, da dove vieni.........
Inndyr è un paese con 700 abitanti residenti e moltissimi cottage o cabin come li definiscono loro, è il centro più grande della zona, non è un luogo turistico, ma meta per locali che vivono per lo più a Bodø, ambiente tranquillo. In fronte a noi c'è un piccolo cantiere dove facciamo visita per un eventuale rimessaggio invernale di Carisma; incontriamo Arne Karlsen il proprietario, un uomo molto pacifico e gentile che ci dice che il rimessaggio non è possibile, è proprietario però anche di un Harberg Rassy 352, una barca di qualità in stato di trascuratezza che ci dice essere in vendita. Prendiamo appuntamento per una visita il giorno successivo. La barca è interessante e anche il prezzo, ma scopriamo nel frattempo che la Norvegia non è parte dell'UE, pertanto le pratiche di importazione sarebbero complesse e soprattutto onerose. Come dirlo a Arne non sappiamo avrebbe avuto piacere che noi prendessimo la sua barca.
Adiacente al porto c'è un locale che pare un bar o un ristorante, ma è chiuso. Scopriamo che apre solo due giorni la settimana e abbiamo la fortuna di essere presenti in entrambi i giorni, pertanto facciamo conoscenza di una comunità di Ucraini che ha improvvisato, a prezzi dignitosi, un caffè e una rivendita di abiti e oggetti usati. Sosteniamo assaggiando specialità Ucraine questo popolo che si è rifugiato qui in cerca di un po' di pace e serenità. Sui loro volti si legge sofferenza ma anche tanta voglia di vivere.
vista dal nostro ormeggio
ESCURSIONE SULLE "OROBIE NORVEGESI" DEDICATA CON AFFETTO A IVAN
Ultimo giorno a Inndyr, dopo la mia breve escursione di 4 km con la pioggia, oggi è tornato il sole e decidiamo di fare una camminata sulla cima di Sandnestinden. Appare un'escursione sulla cresta delle colline che circondano Inndyr. Partiamo accanto a una pista di sci da fondo che posso solo immaginare con molta neve in inverno e costeggiamo il paese per un lungo tratto poi saliamo in un fitto bosco di mirtilli, muschi e felci e ci ritroviamo in un ambiente inimmaginabile dal villaggio; pare davvero di essere sulle Orobie e, mentre saliamo e s'apre l'orizzonte, il profilo di quel tratto di costa è bello e rivediamo nel suo versante est la nostra isola Flugøya. In vetta la vista si apre anche su altri fiordi che si insinuano nella terraferma come fitte ramificazioni d'acqua di un maestoso secolare albero che è l'oceano.
porcini sul sentiero
il profilo della costa norvegese
compaiono i primi laghi e a sorpresa sempre di più
la vetta
un debole arcobaleno appare su un fiordo sbucato pure lui all'improvviso
e tanti altri laghetti ancora nella discesa
questa immagine all'uomo d'altri tempi che mi ha piacevolmente accompagnato per un tratto di questo spettacolare sentiero
venerdi 26 luglio 2024
DA INNDYR A BODØ
Miglia 21 tempo di percorrenza h 5 ':30"
N 66° 17'
E ° '
Rotta 340° 30° e 60°
Partiamo alle ore 7:00 perchè il vento dovrebbe essere favorevole
Atterriamo alle ore 12:30 a Bodø tappa importante della nostra navigazione. Da qui partiremo poi per le Lofoten meta finale di questo anno, ma anche meta conclusiva del nostro progetto Atlantico 2 sulle rotte di Colombo e Piero Querini.
verso e ingresso a Bodo
Sabato Domenica e Lunedì 27, 28 e 29 luglio 2024
BODØ
La città più estesa e popolata nei dintorni, porto commerciale ed industriale, indovinate per la lavorazione di cosa? ovviamente pesce, ma non solo qui producono anche birra, seppur devono ancora apprendere come produrne di ottima. Nel 1940 fu completamente distrutta dai bombardamenti tedeschi e poi ricostruita in tratto moderno. E' molto piccola e quest'anno è capitale europea della cultura, e quindi molto frequentata da turisti anche perchè è luogo di partenza per le Lofoten e per molte altre isole. Al porto è un via e vai di gente con pesanti zaini in spalla soprattutto giovani viaggiatori francesi, svedesi. La città non ci appare molto bella dal punto di vista architettonico, fatico a trovare qualcosa di interessante da fotografare, ma ci incamminiamo in cerca di un locale con wifi per aggiornare il diario e avere libero accesso ad internet.
ormeggio nel porto
notiamo movimento attorno a questo yatch, molti curiosi come noi, fotografi scopriamo che appartiene alla regina di Norvegia che dovrebbe essere a bordo, ma non la vediamo (vedi la sezione video)
Visitiamo il museo Nordlandsmuseet perchè all'interno dovrebbero esserci ricordi del viaggio intrapreso da Piero Querini, vi troviamo invece solo la storia e le tradizioni del popolo Sami e per ora nessuno sa darci indicazioni.
Resteremo fermi fino a lunedì in attesa dei Venturieri Bruno e Mila, che ormai tutti conoscete, arriveranno domenica sera con un volo e abbiamo deciso di aspettarli per poi ripartire lunedì insieme per le Lofoten. Lo scorso anno abbiamo navigato insieme per una settimana per lo più con pioggia e vento e davvero seppur loro sono esperti navigatori pensavamo che non avrebbero ripetuto l'esperienza. Siamo molto felici che invece ritornino e abbiamo la speranza che torni presto l'alta pressione come nei giorni scorsi. Oggi, che è sabato, sta piovendo e anche per domani mattina danno piogga, nel pomeriggio migliora e speriamo di goderci un po' di bel tempo (alle Lofoten in questa stagione dovrebbe piovere poco).
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Fin ora non abbiamo avuto disponibilità di tempo per inserire i video nella loro corretta posizione temporale, Davide ha pertanto pensato di inserire un link nella home page, per chi fosse interessato alla visione, dove ne sono pubblicati alcuni.
Debbo anche scusarmi per errori sia ortografici che di forma che spesso casualmente trovo, oppure dimenticanze sulle varie fasi di allestimento. Difficilmente rileggo quanto scritto, ma oggi mi son resa conto che sarà necessario farlo. Ben accette qualsiasi segnalazioni.
domenica 28 luglio 2024
Mentre Davide dorme cerco in internet e trovo indicazioni sul viaggio di Querini al Jektefartsmuseet e all'alba del mezzogiorno partiamo con un bus per visitare il museo. Il Jektefartsmuseet a Bodø racconta epopee di altri tempi, con il Mar di Norvegia come scenario e la “Anna Karoline” come protagonista. Il museo racconta la cruda cultura costiera e la storia di come i “jket” - come li chiamano qui - sono stati i mezzi usati per quasi tutte le spedizioni di merci dalla Norvegia settentrionale e da gran parte della costa occidentale per oltre 400 anni. Inclusa la pesca dei merluzzi.
“Anna Karoline” è un’autentica “sopravvissuta” nel suo genere: costruita nel 1876, era impiegata per il trasporto di prodotti ittici e legname lungo la costa. Tecnicamente qui si chiama “jekt”, ovvero una nave da carico radicata nella tradizione della costruzione di barche nell’epoca d’oro. Il Jektefartsmuseet è stato praticamente costruito intorno a questa spettacolare imbarcazione, una struttura che è un pezzo d'architettura molto efficace dal punto di vista dell’ambientazione, a due passi dal mare. I jekts come “Anna Karoline” trasportavano in modo particolare stoccafisso ed altre merci lungo la costa norvegese. Questo è dunque l’unico jekt del Nordland originale conservato al mondo.
l'esterno del museo