"L'albero di Anne"
I. Cohen-Janca - Ed. OrecchioAcerbo
Ad Amsterdan, al numero 263, nei giardini di Prinsengracht, vive da 150 anni un ippocastano che potremmo definire ancora giovane per la sua specie. È da tempo minato da un’infezione fungina e dalle tarme. Nella convinzione di essere prossimo a tacere per sempre, decide di raccontare fatti accaduti più di sessant’anni fa, proprio al numero 263 di Prinsengracht. “Un male terribile invadeva il mondo. Tutto era diventato vietato per quelli che, come lei, erano ebrei. A partire dal 1940, era vietato: AVERE UNA BICICLETTA / PRENDERE L’AUTOBUS E IL TRAM / CORRERE PRIMA DELLE 3 E DOPO LE 5 / ANDARE IN PISCINA / GIOCARE A TENNIS O A HOCKEY / FARE CANOTTAGGIO / ANDARE AL CINEMA O A TEATRO / RIPOSARSI NEL PROPRIO GIARDINO DOPO LE 8 DI SERA / FREQUENTARE SCUOLE CHE NON FOSSERO EBREE/ANDARE DA PARRUCCHIERI CHE NON FOSSERO EBREI / USCIRE SENZA LA STELLA GIALLA CUCITA SUL VESTITO. Vietato... Vietato... Vietato... E poi un giorno: VIETATO ESISTERE”.