Viaggio in barca a vela a Dongo

di Gioele Malandra

Nel corso delle tre giornate trascorse durante la gita lungo le sponde del Lago di Como e più precisamente nella località di Dongo, ho appreso e conosciuto diverse nozioni sulla barca a vela e mi sono divertito davvero moltissimo. 

Quando trascorrevo il tempo sulla barca a vela ho provato una meravigliosa sensazione di libertà e freschezza, potevo assaporare la bellezza del lago e il sapore del vento. Ho sperimentato la stessa sensazione, o similmente paragonabile al protagonista Ulisse e/o all’autore Umberto Saba, che, anche se non in modo diretto ma tra le righe, mostra come adorasse navigare per mare e come questo gli portasse benessere e gli facesse provare un senso di libertà.

Durante l’esperienza della navigazione ho notato che, quando la mia attenzione calava e non usavo i cinque sensi nel modo corretto, avrei potuto far scuffiare la barca, ovvero farla ribaltare, e fortunatamente non è successo, nonostante, ammetto, io ci sia andato vicino parecchie volte.  

Un’ altra cosa che ho capito è che se non ci fosse stata una coordinazione fra l’equipaggio, fra tutti i membri sulla barca, sia nella distribuzione del peso che nella percezione di sbilanciamento della barca da un lato, non avremmo potuto navigare. Il gioco di squadra è tutto! Ed effettivamente mi rendo conto che lo è sempre nella vita, anche quando a volte può essere dura mantenere una partecipazione attiva, serena e collaborativa con tutti. Ho sicuramente tanto da imparare.

Durante la mia permanenza nel paesino di Dongo avrei dovuto cercare di costruire interviste con persone del luogo, ma la mia difficoltà di approcciarmi a chi non conosco, lasciandomi andare, dando fiducia alla gente, è ancora molto grande, e così mi sono rivolto al nostro istruttore ed ho prestato attenzione a quello che mi diceva, a ciò che mi raccontava sul luogo in cui eravamo, sulla bellezza della pratica della barca a vela, con tutti i suoi misteri e fascino e da lì ho capito molto, sia riguardo la barca a vela, questa splendida attività, che richiede un’estrema attenzione e concentrazione, e sia sul fatto che il lago di Como va chiamato così e non lago di Lecco, motivo di orgoglio per gli abitanti delle sponde di questo lago.

'Scuffiare': adoro questo termine, mi fa comprendere come l’attenzione, la concentrazione, la presenza, l’esserci siano importanti. Tutto ciò è paragonabile agli eventi che accadono nella nostra vita: più siamo presenti e poniamo attenzione, più abbiamo la possibilità di gestirli, prevenire eventuali errori o trovare le soluzioni per navigare su rotte sicure.

C’è un’altra stupefacente verità che ho scoperto grazie alle professoresse Grisoni e Prandoni riguardo al luogo in cui si è svolta la gita, e ciò ha molto a che vedere con la storia del luogo: proprio qui è presente una chiesa risalente al periodo romanico. 

Questa chiesa ha tre aspetti che mi hanno affascinato: il fatto che è suddivisa in tre strutture, ossia c’è la chiesa principale che è grande un po’ più della chiesa principale di Castelletto Sopra Ticino, in cui vivo io, o almeno così è a mio parere; poi c’è una sorta di torre, dove penso venissero celebrati dei riti sacrificali ed infine c’è una specie di sepolcro, o così credo che sia, sulla base di similitudini con altri sepolcri che ho studiato in passato. La seconda scoperta che mi ha stupito è che la chiesa è sopravvissuta per tutto questo tempo senza venire completamente distrutta da tempeste oppure da altri eventi causati da noi esseri umani. Infine mi ha incuriosito l’interno della chiesa, forse anche perché era da molto tempo che non entravo in un edificio sacro; ho trovato al suo interno una grande decorazione, un grande affresco. 


Sono felice di aver partecipato a questa gita. E’ stato per me motivo di ritrovare quel senso di divertimento, di fare qualcosa insieme ai miei compagni di classe, di imparare e conoscere un'attività, quella della barca a vela, a cui non mi ero mai approcciato prima d’ora, di scoprire la bellezza del vento e della navigazione, l’importanza del team, del gioco di squadra, dell’esserci, dell’attenzione, la meraviglia della conoscenza e dell’apprendimento.