CONFERENZA Prof.ssa Anna Maria Egidi Merolli

Vitaliano Brancati, l’erede della grande tradizione letteraria siciliana.

Vitaliano Brancati, nato a Pachino, in provincia di Siracusa, il 24 luglio 1907 da una famiglia non aliena da interessi letterari - sia il nonno che il padre erano stati autori di novelle e di poesie - compì gli studi inferiori a Modica dove visse dal 1910 al 1919 e quelli superiori a Catania dove si trasferì con la famiglia nel 1920. Nella città etnea frequentò la facoltà di Lettere presso la locale università, laureandosi nel 1929 con una tesi su Federico De Roberto; successivamente insegnò per diversi anni a Caltanissetta nell'Istituto Magistrale, frequentato in quegli anni da Leonardo Sciascia che però non fu suo alunno. Successivamente si trasferì a Roma dove, oltre a insegnare, inizia l'attività di giornalista,

La sua attività letteraria inizia con opere "di regime" e pertanto animate da intenti propagandistici di stampo fascista come il dramma in versi Fedor del 1928. In seguito al contatto con Alvaro, Moravia e altri scrittori di quel periodo, proprio nel 1934, Brancati, matura la sua crisi politica, si distacca dalle posizioni fasciste e disconosce i suoi scritti giovanili per lo più improntati all'ideologia dell'azione. Tornato a Catania si dedica all'insegnamento e nello stesso tempo collabora al settimanale Omnibus di Leo Longanesi fino al 1939 quando la rivista viene soppressa da parte del regime fascista

Si dedica all'insegnamento fino al 1941, anno in cui ritorna a Roma e pubblica Gli anni perduti, da lui stesso considerato il suo primo vero romanzo, di carattere comico-simbolico ispirato a Gogol e a Cechov nel quale si avverte chiaramente l'allontanamento dall'ideologia fascista e l'amarezza verso la realtà storico-politica del suo tempo. Seguono i romanzi di maggior successo come la farsa spregiudicata Don Giovanni in Sicilia pubblicato nel 1941 (da cui verrà tratto il film omonimo), il racconto tragicomico di un'impotenza sessuale Il bell'Antonio nel 1949 e il romanzo rimasto incompiuto e pubblicato postumo (1959), Paolo il caldo, storia di un'ossessione erotica alla quale si intreccia una lucida analisi del costume politico e culturale del dopoguerra.

Nel 1942 conosce, al teatro dell'Università, l'attrice Anna Proclemer con la quale inizia una relazione che sfocerà nel 1947 nel matrimonio. Da lei avrà una figlia, Antonia (nata nel 1947).

“ Brancati – come scrive Leonardo Sciascia- è

lo scrittore italiano che meglio ha rappresentato le due commedie italiane, del fascismo e dell’erotismo in rapporto tra loro e come a specchio di un paese in cui il rispetto della vita privata e delle idee di ciascuno e di tutti, il senso della libertà individuale, sono assolutamente ignoti. Il fascismo e l’erotismo però sono anche, nel nostro paese, tragedia: ma Brancati ne registrava le manifestazioni comiche e coinvolgeva nel comico anche le situazioni tragiche”.

Notevole il suo ruolo anche in ambito teatrale e cinematografico. Per il grande schermo Brancati scrive nel 1951 la sceneggiatura di Signori, in carrozza!, de L'arte di arrangiarsi diretto da Luigi Zampa, nel 1952 Altri tempi con la regia di Alessandro Blasetti, nel 1951 Guardie e ladri di Mario Monicelli, nel 1954 Dov'è la libertà? e Viaggio in Italia con la regia di Roberto Rossellini.

Ma pellicole sono tratte anche da alcune sue opere narrative. È il caso di Anni difficili (1947) di Luigi Zampa tratto dalla novella Il vecchio con gli stivali e per il quale lo stesso Brancati collaborò alla sceneggiatura. Il film diede inizio ad un filone di pellicole di satira politica che furono inizialmente osteggiate dalla censura. Nel 1960 viene tratto dall'omonimo romanzo il film Il bell'Antonio del regista Mauro Bolognini con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale e nel 1973 Paolo il caldo diretto da Marco Vicario e interpretato da Giancarlo Giannini e Ornella Muti.

Nel 1952 la censura colpisce ancora più duramente il teatro di Brancati con il divieto di rappresentare uno dei suoi migliori lavori teatrali, La governante, dramma di un'omosessualità femminile. Nello stesso anno lo scrittore, prendendo spunto dal divieto di rappresentare il suo lavoro teatrale, scrive un pamphlet dal titolo Ritorno alla censura nel quale egli afferma i diritti del teatro ad esprimersi e dove ripropone la sua poetica del comico ispirata ad un forte realismo classico.

Separatosi dalla moglie nel 1953, Vitaliano Brancati morì il 25 settembre 1954, in seguito a un'improvvisa operazione fatta a Torino da un chirurgo allora assai famoso, il professor Achille Mario Dogliotti. L'operazione aveva lo scopo di "svuotare" una cisti dermoide a carattere benigno che Brancati portava fin dalla nascita e che si era ingrossata a dismisura. Aperto il torace, il medico ritenne di poterla togliere del tutto, ma il vuoto che si creò in quella zona provocò un'inaspettata e fatale crisi cardiaca, che, secondo alcuni, sarebbe stata prevedibile.

Brancati si impose all'attenzione della critica e del pubblico nel 1941 con Don Giovanni in Sicilia, Milano-Roma, Rizzoli & C., 1941. Altri suoi romanzi: L'amico del vincitore, Milano, Ceschina, 1932; Singolare avventura di viaggio, Milano, A. Mondadori, 1934; Gli anni perduti, Firenze, Parenti, 1941; Il bell'Antonio, Milano, Bompiani, 1949; Paolo il caldo, Milano, Bompiani, 1955.

(Dalla conferenza del 30 gennaio 2016 tenuta da Anna Maria Egidi Merolli in Sala Adige)

Anna Maria Egidi è nata a Roma; ha conseguito la maturità classica e quindi la laurea in Filosofia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, discutendo una tesi su Gramsci.Ha ottenuto poi l’abilitazione per la docenza sia della Filosofia, sia delle materie letterarie negli Istituti Superiori di 1° e 2° grado.Ha insegnato in varie città italiane, seguendo il coniuge nei numerosi trasferimenti. Dal 1994 vive stabilmente a Verona, dove ha insegnato, fino a qualche anno fa, al Liceo Psico-pedagocico “Carlo Montanari”. Attualmente è docente presso la Fondazione Toniolo (Centro di Cultura e Sviluppo dell’Università Cattolica), dove si occupa di studi relativi alla Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea, svolgendo vari corsi, fra i quali:

- E la donna cominciò a scrivere.....;

- L'Ulisse dantesco e il cammino dell'uomo alla ricerca della conoscenza;

- Sicilia e sicilitudine in alcuni autori del novecento;

- D'Annunzio l'immaginifico;

- Voci del primo Novecento;

- Echi di guerra narrata;

- Scrittori di trincea;

- Autori del post-moderno;

- Figure di intellettuali del Novecento;

- Scrittori veneti del Novecento.

E' saggista e autrice della pubblicazione “ Voci di Sardegna “, un testo dedicato alla letteratura e alla civiltà sarda.

Collabora con l’Università Popolare per l’istruzione e la formazione permane