Vaccarino di Piazzola Sul Brenta

BREVE STORIA DI VACCARINO di PIAZZOLA SUL BRENTA:

Si ritiene che il nome derivi direttamente dalla nobile e omonima famiglia padovana che qui "signoreggiò". Posizionato lungo la statale della Valsugana, Vaccarino è ricordato per la prima volta in un documento del 1137. L'antichità del sito di Vaccarino è dimostrata dal rinvenimento, durante alcuni lavori nei pressi di villa Trieste, a nord dell'abitato, di un castelliere, ovvero di un manufatto fortificato risalente alla tarda età imperiale (III-IV secolo d.C.).

La parrocchiale dedicata a S. Michele è preciso riferimento all'influenza longobarda nella zona. Quasi di fronte alla chiesa, al di là della strada, si trova l'interessante Villa Trieste, già Savonarola, eretta nella metà del XVII secolo ad opera di Gaetano Savonarola, la villa e le proprietà di Vaccarino vennero cedute nel 1808 alla famiglia Trieste di Padova, i quali affidarono, intorno alla prima metà dell'800, all'architetto Giuseppe Jappelli (lo stesso del Caffé Pedrocchi di Padova) l'ideazione e la realizzazione del Grande Parco Romantico.

STORIA DELLA PARROCCHIA DI VACCARINO:

La parrocchia antichissima è di origine Longobardica o nata certamente sotto l'influsso longobardico. Purtroppo solo la toponomastica del Patrono S.Michele Arcangelo ci parla del dominio dei Longobardi giacchè, con i documenti è sparita la Chiesa protocristiana.

Il territorio sorge in una punta sud-est della Diocesi vicentina che si incunea in quella di Padova della quale fa parte anche amministrativamente quale frazione del comune di Piazzola sul Brenta, distante da Vicenza circa 28 km e da Padova circa 13.

Il primo documento che parla di Vaccarino risale al 1137. Ognibene da Vaccarino fu giudice di Padova nel 1275. Negli anni 1297-1303 (come appare da uno scadarolo Vaticano) Alberto, sacerdote della Chiesa di S.Michele di Vaccarino pagò la decima a Bonifacio VIII raccolta nella Diocesi di Vicenza.

Da questo documento dell'Archivio Vaticano appare che Vaccarino era una Chiesa campestre, dipendente dalla Pieve del sec.VII-VIII di San Michele di Selvazzano. La parrocchia juspatronato Micheli passò ai Canonici Lateranensi di San Giovanni da Verdara di Padova, poi ai Marcello, indi al Conte Cittadella.

La parrocchia nel 1605 contava 150 anime, e nel 1888 salirono a 724.

Nel 1605 Vaccarino di Sopra che celebra San Michele Arcangelo figurerebbe dipendente da Limena. Il rettore si chiamava Don Teodosio Vicentino di San Giovanni da Verdara, Un manoscritto della biblioteca Camerini aggiunge che Vaccarino di Sotto fa la sua festa da Santa Caterina Vergine e Martire.

Vaccarino avrebbe avuto il nome dalla nobile famiglia padovana dei Vaccarino, discendente dai Curarodoli collaterale dei Tremignon.

Dai registri dei Nati e dalla Famiglia di San Michele esistenti nell'archivio parrocchiale si ricavano le seguenti notizie: Vaccarino dall'anno 1636 al 1793 appare non come parrocchia ma come Rettoria. Ad ogni atto di Battesimo figura la firma di un Rettore che era il Priore o Rettore dei Canonici Lateranensi che a Vaccarino avevano una casa situata presso la Chiesa ed un'altra presso la campagna Nizzetto. Verso il 1759 il Rettore è designato Canonico e ciò fino al 1793.

Il primo canonico di chiamava Dondi Orologio.

Il primo nome della parrocchia era San Michele di Malibran; ma in seguito alla donazione da parte del valvassore Conte Rodulo al figlio di nome Vaccarino del territorio di San Michele, il paese prese il nome di San Michele di Vaccarino.

Nel 1793 al Rettorato, col ritiro dei Canonici Lateranensi venne sostituito il Parrocato. Il primo parroco fu Don Bartolomeo Giaretta. A questo successe Don Lorenzo Nardi che donò nel 1852 un suo podere alla chiesa di Vaccarino. Al Nardi, morto più che ottuagenario, tenne dietro Don Francesco Borin che nel 1857 passò parroco a Sarego.

Durante il suo parrocato poichè la chiesa era cadente e soggetta alle alluvioni del Brenta fu iniziato il restauro. Insorto un contrasto fra il Parroco ed il senatore Giovanni Cittadella, questi si svincolò dagli oneri di juspatronato sborsando lire austriache 10500. Rinunciò al diritto di nomina del Parroco e cedette al Comune di Piazzola sul Brenta le proprietà della Chiesa.

Il Borin lasciò allora la parrocchia ed il suo successore  Don Gio.Batta Venzo, assecondando il desiderio del Cittadella, si adoperò per la costruzione di una nuova Chiesa. Nel 1866 per opera sua sorgeva l'attuale Chiesa e nello stesso anno furono gettate le fondamenta del campanile.

Della vecchia Chiesa non furono neppure salvati gli altari di marmo prezioso ed il monumento sepolcraledi Don Nardi. Il fondo della vecchia Chiesa fu venduto dal Conte Cittadella a privati.

Nel 1877 il Parroco Venzo lasciava Vaccarino con dei grossi debiti e si faceva cappuccino. Dal 1877 al 1879 la Chiesa rimase vacante, retta da due economi.

Nel 1879 fu eletto Parroco Don Giorgio Favero da Fontaniva. Questi, intelligente, ottimo scrittore e zelante Pastore ristabilì le condizioni morali ed economiche della Parrocchia. Nel 1886 costruì i due altari laterali della Chiesa e condusse a termine il campanile. Allargò il Coro della Chiesa. Fu Parroco per 37 anni, valente oratore. La sua memoria è ancora in benedizione.

Gli successe Don Antonio Ferraro da Rosà, sacerdote integerrimo e zelante che resse la parrocchia per 27 anni. Costruì la "Casa della Dottrina Cristiana", l'organo, la sagrestia ed il monumento ai Caduti.

Dal 1942 fino al .... è stato Parroco Don Pietro Battistello. Dal 19.. al 1999 è stato Parroco Don Dino Venzo. Dal 1999 fino al 2002 è stato Parroco Don Luigi Magnabosco, dal 2003 al 2007 è stato amministratore parrocchiale Padre Giuseppe Tessarolo, mentre da settembre 2007 è Parroco Don Luigi Bergamin.