1955 La vendita dei fondi del Duca Camerini in Parlamento

Si trattò di una colossale vendita di terreni, mai vista fino ad allora e di una vertenza che, nelle sue varie fasi, durò una decina d'anni , dal 1946 al 1955

Riguardava la vendita di 5.000 campi padovani che ricomprendeva l'intera superficie agraria del Comune di Piazzola Sul Brenta.

Terreni e case al centro del paese, comprese le case oepraie nella periferia e la maestosa Villa.

Si trattava di terreni affittati ad una miriade di piccoli affittuari e mezzadri molti dei quali erano occupari nell'industria tessile di proprietà dello stesso Duca.

L'intenzione del Duca era di vendere parte di proprietà in blocco e l'altra parte frazinandola e quindi vendendo piccoli appezzamenti.

La posizione dei contadini era contraria a quella del Duca della vendita in blocco. I contadini rivendicavano il riconoscimento delle migliorie apportate dagli stessi nell'arco di molti decenni e quindi rivendicavano il diritto di prelazione e la possibilità di fissazione di un prezzo equo per l'acquisto del terreno.

Per chi non aveva la possibilità di acquisto, la lotta consisteva nel cercare di continuare la conduzione del fondo in affitto o mezzadria.

Il Duca però rifiutò tute queste richieste.

 

L'on Rosini presentò allora una interrogazione parlamentare all'ora ministro dell'Agricoltura Emilio Colombo per conoscere a che punto fosse la richiesta di intervento della cassa per la formazione della piccola proprietà contadina.

 

Ecco riportato il documento: