PROGETTO DI VITA
E’ definito all’art.1.4 della nota 4274 del 4 agosto2009 “linee guida per l’integrazione degli alunni con disabilità":
“Il progetto di vita, parte integrante del P.E.I., riguarda la crescita personale e sociale dell'alunno con disabilità ed ha quale fine principale la realizzazione in prospettiva dell'innalzamento della qualità della vita dell'alunno con disabilità, anche attraverso la predisposizione di percorsi volti sia a sviluppare il senso di autoefficacia e sentimenti di autostima, sia a predisporre il conseguimento delle competenze necessarie a vivere in contesti di esperienza comuni. Il progetto di vita, anche per il fatto che include un intervento che va oltre il periodo scolastico, aprendo l'orizzonte di “un futuro possibile”, deve essere condiviso dalla famiglia e dagli altri soggetti coinvolti nel processo di integrazione. Risulta inoltre necessario predisporre piani educativi che prefigurino, anche attraverso l'orientamento, le possibili scelte che l'alunno intraprenderà dopo aver concluso il percorso di formazione scolastica. Il momento “in uscita”, formalizzato “a monte” al momento dell'iscrizione, dovrà trovare una sua collocazione all'interno del Piano dell'Offerta Formativa, in particolare mediante l'attuazione dell'alternanza scuola lavoro e la partecipazione degli alunni con disabilità nell'ambito del sistema IFTS. Ai fini dell'individuazione di forme efficaci di relazione con i soggetti coinvolti nonché con quelli deputati al servizio per l'impiego e con le associazioni, il Dirigente scolastico predispone adeguate misure organizzative.
I PEI che si susseguiranno nel percorso scolastico dello studente disabile devono prefigurare, anche attraverso l'orientamento, le possibili scelte che l'alunno potrà intraprendere dopo aver concluso il percorso di formazione scolastica. La scuola svolge un ruolo centrale perché accompagna l’alunno con disabilità all’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro o nella formazione. A questo riguardo assumono particolare rilevanza i PCTO.
Inoltre le linee guida definiscono il ruolo del Dirigente scolastico e del Sistema Nazione di Istruzione
Il ruolo del Dirigente Scolastico art. 1.1 «….attivare specifiche azioni di orientamento per assicurare continuità nella presa in carico del soggetto da parte della scuola successiva o del percorso post-scolastico prescelto».
art. 1.3 «…… per quanto di competenza del sistema nazionale di istruzione è fondamentale l'organizzazione puntuale del passaggio al mondo del lavoro e dell'attuazione del progetto di vita.»
Nella scuola le azioni di orientamento hanno lo scopo di supportare ogni studente nell’affrontare un processo decisionale per giungere ad una scelta coerente con il progetto personale di vita. Tale processo diventa più complesso quando deve essere affrontato da uno studente con disabilità in quanto richiede considerazioni più articolate. in questa fase è fondamentale la strutturazione di un progetto condiviso tra lo studente, le figure che lavorano con lui e la famiglia.
ORIENTAMENTO
Pur essendo l’orientamento una dimensione intrinseca al processo formativo, esso assume una rilevanza fondamentale in particolare nei momenti di passaggio: i dati del sistema scolastico, infatti, documentano che è in tali momenti, in particolare tra scuola di primo e di secondo grado e l’istruzione superiore, che emerge pesantemente il fenomeno dell’insuccesso e la conseguente dispersione.
L’orientamento alla scelta è parte integrante del percorso/progetto di vita dello studente.
Diventa quindi strategico l’orientamento nelle scuole secondarie di I grado; in questa fase è necessario individuare progetti/percorsi di vita coerenti con le potenzialità dello studente e in linea con le prospettive future che considerino tutti gli istituti secondari (professionali, tecnici e licei).
Il processo di scelta deve iniziare valutando i bisogni primari dell'adolescente con disabilità, che sono l'autonomia, il bisogno di normalità e il desiderio di costruire un presente e un futuro che si avvicinano a quello degli altri.
Le azioni di orientamento favoriscono l’integrazione quando si considera la disabilità un fenomeno in relazione a un contesto. Infatti il contesto incide sostanzialmente sull’autonomia dell’alunno e quindi sulla disabilità stessa.
potenzialità, attitudini, interessi, predisposizioni personali
competenze acquisite
tipologia di disabilità
caratteristiche cognitive e comportamentali
L'INSEGNANTE DI SOSTEGNO DEVE:
avere la consapevolezza di risorse e limiti dello studente
evitare l’errore di sottostimare o sovrastimare l’alunno
chiedere supporto ai gruppi di lavoro e alle funzioni strumentali presenti nell’istituto PER prendere contatto con gli insegnanti referenti dell’istituto accogliente
accompagnare lo studente in visita nella scuola accogliente (particolarmente indicato nei casi di alunni con gravità)
mantenere un dialogo attivo con la famiglia
favorire la continuità e la gradualità nei passaggi
supportare il coordinatore nella stesura del consiglio orientativo
ORIENTAMENTO DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA alla scuola primaria
I docenti della classe con la rispettiva figura strumentale contattano i colleghi e la figura strumentale della scuola dell’infanzia e della secondaria di primo grado della scuola dove la/lo studente risulta iscritto per il passaggio di informazioni secondo il progetto di continuità.
I docenti contitolari della classe descrivono ed espongono ai genitori o a chi ne fa le veci le caratteristiche dei diversi indirizzi dell’IC di appartenenza dell’alunno o dell’IC di destinazione per supportare la scelta, laddove possibile,in relazione ai punti di forza dello studente.
Come gestire il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado?
La scuola secondaria di primo grado (mediante la referente per l’inclusione) prende contatto con la referente della primaria e con le maestre e in accordo con tutti gli attori coinvolti, si concordano degli incontri informativi ed eventualmente, dove possibile, la partecipazione in classe dei docenti di sostegno della scuola di destinazione per conoscere nella quotidianità in classe l’alunna, l’alunno di nuova iscrizione. Vengono quindi organizzati e programmati gli incontri in presenza o a distanza (con uno o più collegamenti con alcune classi prime della secondaria di I grado), durante i quali viene illustrata, la scuola e le varie attività che si svolgono, anche mediante un PowerPoint preparato dagli alunni della scuola secondaria di primo grado per accogliere i compagni nuovi iscritti nelle scuole primarie.
Inoltre, è necessario tenere dei colloqui con i genitori per ricevere il maggior numero di informazioni possibili e concordare insieme il percorso più idoneo alle caratteristiche del proprio figlio/a, per definire il tempo scuola, le richieste di ausili o strumenti funzionali all’apprendimento.
E’ altresì necessario ricevere prima possibile la documentazione riguardante l’accertamento della disabilità e la diagnosi funzionale. Questi documenti, che devono essere consegnati alla segreteria didattica e inseriti nel fascicolo personale, sono indispensabili per richiedere le ore di sostegno.
L'insegnante di sostegno: cura, nel passaggio tra i gradi di istruzione e in caso di trasferimento, l’interlocuzione tra docenti dell’istituzione scolastica di provenienza e i docenti della scuola di destinazione.
ORIENTAMENTO ALLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
SE SEGUI UNO STUDENTE CHE FREQUENTA IL SECONDO ANNO DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
RILEVA I BISOGNI dell'alunno con particolare riguardo alle AUTONOMIE
ESAMINA attentamente con i docenti, i servizi sanitari di riferimento e la famiglia, le possibilità di percorso scolastico superiore.
prendi CONTATTO con le figure strumentali delle possibili scuole SECONDARIE DI SECONDO GRADO per comprendere le varie opportunità che offrono, per costruire un progetto realistico ed attuabile.
2. SE SEGUI UNO STUDENTE CHE FREQUENTA IL TERZO ANNO DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
informati su quali azioni di ORIENTAMENTO sono state fatte durante il secondo anno di scuola secondaria di primo grado. Puoi rivolgerti al coordinatore di classe o alla funzione strumentale.
VERIFICA se la scelta della scuola superiore è stata fatta
PROSEGUI il PERCORSO iniziato l'anno precedente ESAMINANDO NUOVAMENTE con i docenti, i servizi sanitari di riferimento e la famiglia, IL PERCORSO IPOTIZZATO , Modificalo alla luce delle nuove esigenze emerse e confermalo.
Organizza INCONTRI con l’alunno nella scuola individuata per facilitare il passaggio da un ordine all’altro.
Fornisci INDICAZIONI ALLA FAMIGLIA sulla tempistica e le modalità dell'iscrizione
RICORDA
La famiglia deve avere ben compreso che il passaggio alla scuola secondaria di secondo grado garantisce la frequenza ma non il conseguimento del diploma di maturità.
Le ore di sostegno verranno attribuite tenendo conto di quanto previsto dal D.Lgs 66/17 tenendo conto delle caratteristiche e della situazione clinica dell’alunno.
Gli alunni con certificazione ai sensi della L.104 art.3 comma 3 potranno mantenere o richiedere, tramite i servizi sanitari di riferimento, il servizio di trasporto scolastico e l’assistenza specialistica.
PASSAGGIO DI SCUOLA
Durante il percorso scolastico è possibile che l’alunno disabile debba cambiare scuola anche ad anno scolastico iniziato. La famiglia deve comunicare alla scuola accogliente la situazione di disabilità del proprio figlio/a. Inoltre deve autorizzare il passaggio tra istituti scolastici della documentazione riservata (cartellina con PEI, relazioni sanitarie…)
L’insegnante di sostegno può dare informazioni sull’alunno disabile agli insegnanti della scuola accogliente solo se autorizzato dalla famiglia.
In questo caso, cosa succede all'insegnante di sostegno?
generalmente l’insegnante di sostegno rimane nella scuola di titolarità oppure se è d’accordo può seguire l’alunno nella nuova scuola
le ore di sostegno assegnate all’alunno che si trasferisce vengono ridistribuite dalla funzione strumentale agli alunni disabili presenti nella scuola
oppure potrebbe essere ricalcolato l’organico anche sulla base delle esigenze della scuola accogliente.
Al termine della scuola secondaria di secondo grado si aprono questi possibili percorsi:
Nel caso l’alunno abbia conseguito il diploma con validità legale, la scuola promuove tutte le azioni di orientamento universitario o verso gli ITS (Istituti di Istruzione Tecnica Superiori) presenti sul territorio come le visite al salone degli orientamenti e gli stages universitari.
I disabili in possesso di certificato di idoneità lavorativa (L. 68/99) ed iscritti nelle liste del collocamento mirato della Città Metropolitana di Genova, di età compresa tra i 18 e i 64 anni, vengono presi in carico dal Centro Studi dell’ASL3.
3. In caso di grave compromissione delle autonomie o disabilità intellettiva, il referente dei servizi di ASL3 provvederà all’inserimento nelle graduatorie per i servizi per disabili sul territorio:
SEMIRESIDENZIALE:
Centri diurni per i disabili più gravi (CDD)
Centri socio - educativi per i disabili meno gravi (CSE)
Servizi di formazione per l'autonomia (SFA)
Cooperative di tipo A
RESIDENZIALE IN STRUTTURE A TEMPO PIENO/COMUNITA’ ALLOGGIO
DOMICILIARITA’(PERMANENZA AL PROPRIO DOMICILIO)
I SERVIZI SEMIRESIDENZIALI
CDD – CENTRO DIURNO DISABILI: accoglie soggetti con disabilità medio-grave dai 18 ai 65 anni ed ha come finalità il benessere globale della persona disabile e il miglioramento della sua qualità di vita. E’ una struttura semiresidenziale di appoggio e sollievo alla famiglia che offre spazi educativi, riabilitativi,assistenziali/sanitari e ricreativi. Vengono sviluppate diverse attività: attività di tipo espressivo, attività di tipo cognitivo, attività di tipo occupazionale e manuale, attività di socializzazione e ricreative, attività motorie ed attività di autonomia.
CSE -centro socio-educativo: è un servizio rivolto a persone tra i 18 e 65 anni, con disabilità eterogenee, ma discrete autonomie personali, capacità presenti o in via di consolidamento sul piano relazionale, prelevanza delle istanza di adultità, intese sia in termini di bisogno espresso o consapevole, sia in termini di potenzialità
SFA - Servizio formazione autonomia: accoglie, per un periodo transitorio, persone dai 16 ai 35 anni con disabilità intellettiva medio-lieve e difficoltà nell’area relazionale, ma in possesso di autonomie personali di base, con i requisiti necessari per intraprendere percorsi finalizzati all’integrazione socio-lavorativa. La finalità principale è quella di favorire le persone disabili nel loro percorso di crescita individuale, grazie al raggiungimento di specifiche autonomie a livello pratico. Le attività proposte hanno un denominatore comune: il riconoscimento e lo sviluppo delle potenzialità di ciascun individuo.