Modello di funzionamento ecologico utile a descrivere la complessità e l’unicità delle interazioni tra persone diverse e contesti diversi
Fornisce modalità per osservare e descrivere l’impatto con i fattori ambientali in termini di FACILITATORI o di BARRIERE relativamente alle attività e alla partecipazione di una persona con determinate condizioni di salute in modo da migliorare la sua PERFORMANCE
Multidimensionalità: funzione e strutture corporee, attività e partecipazioni; fattori contestuali (B)
Interazione: intreccio tra i quattro domini che descrivono il funzionamento di una persona in relazione ai fattori contestuali (ambientali e personali) in cui vive e da cui è determinata
Universalità: il funzionamento riguarda tutti e ciascuno in ogni momento e in ogni situazione. Il decremento di funzionamento non è una condizione speciale, bensì è una condizione universale.
Neutralità eziologica: il modello eziologico viene sostituito dall’osservazione, dall’evidenza, dal colloquio da parte degli operatori con le persone in modo da considerare in modo olistico tutti gli aspetti dell’esperienza di vita di una persona
Neutralità terminologica: i termini permettono di descrivere aspetti positivi e negativi, l’analisi del contesto
Il costrutto dell’inclusione: migliorare la qualità di vita e supportare l’autonomia della persona
Progetto inclusivo basato sull’adattamento ragionevole (C) con rimozione delle barriere e potenziamento dei facilitatori
Eliminare la condizione di esclusione: non essere nella mente di TUTTI gli insegnanti
L’inclusione, riconosciuto come diritto nel 2006 dalla Convenzione Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, è un principio accettato per convinzione e non imposto.
CONCLUSIONE
I fattori ambientali sono componenti essenziali del modello ICF: in interazione con il funzionamento corporeo e i livelli di capacità intrinsechi di una persona, essi sono responsabili del grado di performance favorendo e permettendo l’attività, la partecipazione e il coinvolgimento nelle principali aree di vita sociale.
La strategia d’intervento deve correggere la limitazione funzionale della persona (svolgimento di compiti) e modificare l’ambiente in cui vive per evitare restrizioni alla partecipazione.
estensione di un livello di salute, cioè la gravità di un problema nell’interazione tra un individuo e il suo contesto(Fattore Ambientale)
ESEMPIO: “Il codice “CANTARE” è un nuovo codice ICF, ed è stato aggiunto perché nello ZULU Natal, in Sud Africa, in un villaggio di case di fango, abbiamo incontrato una bambina di 14 anni down. I suoi genitori le avevano insegnato ad andare a piedi per conto suo da casa fino al villaggio vicino, per unirsi a un coro che cantava tutte le domeniche. La bambina, cantando, partecipava alla vita della comunità; cantare era per lei un facilitatore”.
“Ogni codice in ICF ha per me, ha in sé, una storia, la storia di un bambino”. M. Leonardi
Focus NON sulle problematiche dell’alunno, ma sulle problematiche conseguenti all’INTERAZIONE alunno-fattori contestuali, sugli aspetti positivi e negativi.
Compilazione del PdF (Profilo di Funzionamento) per stabilire obiettivi operativi e risultati attesi:è un framework per organizzare il lavoro
Considerati gli obiettivi del PdF si predispone il PEI con la DESCRIZIONE degli interventi, ossia come la scuola mantiene/modifica i fattori ambientali: Chi? Dove? Quando? Utilizziamo barriere o facilitatori?
Il PEI è un adattamento ragionevole degli interventi per ridurre le barriere e potenziare i facilitatori, per creare le condizioni ottimali, stilato dal GLO
La progettazione deve essere circolare: analisi del CONTESTO, valutazione delle interazioni alunno-ambiente, pianificazione, realizzazione, analisi del contesto
Il PEI è un organizzatore di risorse umane e strumentali, è un ricalibratore di fattori ambientali per ottenere miglioramenti a livello di performance e capacità (es.: mangiare d550.02 / e 310+2, 330+1)
Sulla mappa dobbiamo trasferire la differenza (Bateson): differenti profili di funzionamento in differenti setting