MUSEI
MUSEI
I luoghi d’arte fiorentini spalancano le porte, sperando nella permanenza in zona gialla. Da oggi, 21 gennaio 2021, è stata decisa la riapertura del Museo archeologico nazionale di Firenze (MAF) con nuovi orari, dal lunedì al venerdì, e per un numero limitato di visitatori. È quanto deciso dalla Direzione regionale musei della Toscana che gestisce quasi 50 luoghi d’arte in tutta la Toscana e da cui dipende anche il museo di piazza Santissima Annunziata e via della Colonna.
Stefano Bardini (1836-1922) è stata una figura di spicco nella Firenze di fine Ottocento e fu definito da tutti come il “Principe degli Antiquari”
All’ombra dei grandiosi monumenti di Piazza del Duomo, si nasconde un prezioso gioiello di Firenze, il piccolo Museo del Bigallo con la sua bella loggia.
Cosa troverai
E’ su questo portico che venivano esposti i bambini, abbandonati o smarriti, perché qualcuno li riconoscesse o li adottasse. Il palazzo e la loggia prendono il nome dalla Compagnia Maggiore di Santa Maria del Bigallo, un'associazione religiosa di laici fondata a Firenze nel 1244 dall'inquisitore domenicano Fra Pietro da Verona. Lo scopo della Compagnia era costituire una "milizia delle fede" (miles fidei) per sradicare l’eresia, successivamente si dedicò alle opere caritatevoli e ai bambini.
Questo piccolo Museo di due stanze, conserva la memoria storica della confraternita ma anche un primato: la prima raffigurazione di Firenze.
L’opera più significativa del Museo del Bigallo è infatti la Madonna della Misericordia, opera trecentesca di Bernardo Daddi, che contiene una sorta di manifesto delle opere di Misericordia ma, soprattutto, la prima rappresentazione pittorica di Firenze in cui riconoscerai il Battistero e il Duomo in costruzione, con la facciata come l’aveva concepita Arnolfo.
Tra le opere trecentesche di maggior pregio potrai ammirare il bel Trittico Portatile, sempre di Bernardo Daddi e, San Piero Martire consegna gli stendardi ai primi capitani del Bigallo, della scuola dell’Orcagna. Resterai affascinato dall’affresco che decorava l’edificio “I Capitani affidano gli orfani alle madri adottive”di Niccolò di Pietro Gerini e Ambrogio di Baldes, che ricorda la storia dell’edificio.
La visita è gratuita e permette di apprezzare uno scorcio di una Firenze antichissima.
Il Museo Novecento di Firenze è dedicato all'arte italiana del XX e XXI secolo e propone oltre ad una collezione permanente, mostre e cicli espositivi, installazioni
Si trova a Firenze, all'interno dell'antico Spedale delle Leopoldine in Piazza Santa Maria Novella. È dedicato all'arte italiana del XX secolo e propone una selezione di circa 300 opere distribuite in 15 ambienti. È stato inaugurato il 24 giugno 2014.
cultura.comune.fi.it/dalle-redazioni/lestate-al-museo-novecento
Parte delle opere esposte sono pervenute a Firenze in seguito all'appello internazionale che il critico Carlo Ludovico Ragghianti rivolse al mondo dell'arte e della cultura dopo l'alluvione del 1966. Il 15 novembre 1966[2] si rivolse direttamente ad artisti e collezionisti, non solo italiani, e li invitò a donare un'opera alla città, al fine di compensare con arte "nuova" le ingenti perdite del patrimonio artistico fiorentino causate dalla furia dell'acqua.
All'invito risposero oltre 280 artisti[3]: alcuni fiorentini, come Sergio Scatizzi, altri vivaci frequentatori della città, come Lucio Fontana e Emilio Vedova. Fulcro delle visite di questi artisti erano importanti gallerie come Numero di Fiamma Vigo, Quadrante di Matilde Giorgini, la Galleria Vigna Nuova[4] dei fratelli Danilo, Sergio e Valeria Santi e La Strozzina diretta dallo stesso Ragghianti dal 1946 al 1966.
Le opere donate, arrivate entro il mese di gennaio 1967, furono esposte a febbraio in Palazzo Vecchio nella mostra intitolata Gli Artisti per Firenze[5] e confluirono nella Collezione civica del Novecento che già vantava alcuni dipinti di Ottone Rosai donati al comune nel 1963 dagli eredi (Fra di essi la serie di ritratti ovali dell'intelligencija fiorentina dell’epoca). Presto arrivarono ulteriori doni: 30 dipinti di Emilio Greco e nel 1968 l'intero studio di Marino Marini, ricco di sculture, pitture e disegni. Molte altre opere formalmente donate dagli autori, rimasero non ritirate, in mancanza di una sede dove collocarle.
La dotazione di ormai centinaia di opere, creò le premesse per la costituzione del Museo Internazionale di Arte Contemporanea, il MIAC, progetto ambizioso, ideato e fortemente voluto da Ragghianti, e appoggiato dal sindaco Piero Bargellini quale simbolica ripartenza della città dopo le ferite subite. Formalmente la struttura del MIAC era composta da un comitato esecutivo presieduto dal sindaco e da un comitato tecnico presieduto dallo stesso Ragghianti[2].
Firenze si avviava a diventare un "Centro di vita artistica contemporanea", occorreva quindi una sede per la destinazione delle raccolte museali. Ragghianti inizialmente valutò la storica Villa il Ventaglio, appena acquistata dallo Stato, quale sito momentaneo in attesa della sede definitiva individuata nel complesso di Porta Romana, per la cui costruzione il governo aveva già previsto uno stanziamento[6]. Ma Ragghianti non vide realizzato il suo progetto: il Museo d'Arte Contemporanea di Firenze vedrà la luce solo nel 2014, dopo circa 50 anni.
MUSEO CIVICO DELLA FIGURINA DI GESSO E DELL’EMIGRAZIONE
Il conto alla rovescia è iniziato. Venerdì 1 luglio riapre, dopo un anno di lavori, la Galleria Nazionale dell’Umbria, uno dei musei italiani più importanti e ricchi di capolavori, che conserva il maggior numero di opere al mondo di Perugino. Tradizione e innovazione saranno i due poli all’interno dei quali s’inserisce il nuovo percorso espositivo; fedele alla sua storia e alla sua identità, la Galleria Nazionale dell’Umbria si proietta verso il terzo millennio, presentandosi all’avanguardia per quanto riguarda la conservazione del patrimonio, la sicurezza dei beni e delle persone, la sostenibilità ambientale, la comunicazione interna ed esterna, l’interdisciplinarità e l’internazionalità della ricerca.
A 101 anni dalla nascita di Gianni Rodari verrà inaugurato, il prossimo 23 ottobre, il Museo Gianni Rodari, dedicato allo scrittore italiano per ragazzi più famoso e amato di sempre.
Dopo il Parco della Fantasia verrà inaugurato il prossimo 23 ottobre Il Museo Gianni Rodari che, insieme alla Casa natale dello scrittore italiano per ragazzi più amato di sempre, va ad arricchire il lavoro che la città piemontese di Omegna continua a fare per ricordare il suo cittadino più illustre, per l’appunto Gianni Rodari.
Sarà possibile assistere al taglio del nastro a partire dalle 10 (presso il Forum di Omegna, Parco Maulini, 1) e questa avverrà in occasione dei 101 anni dalla nascita dello scrittore.
Inoltre questa splendida iniziativa si inserisce nel Festival della Letteratura per Ragazzi sempre dedicato a lui e giunto quest’anno all’ottava edizione. Insomma tante le iniziative per ricordare Gianni Rodari e se vi siete incuriositi e volete avere qualche informazione in più sul Museo Gianni Rodari, siete nel posto giusto! Andiamo quindi a scoprire i dettagli più interessanti.
Ma come sarà strutturato il Museo Gianni Rodari? Quali sono le informazioni sulla struttura? Dopo l’inaugurazione alle ore 10 sarà possibile visitare il museo dalle ore 14. Per chi desidera visitare il museo è necessaria la prenotazione compilando questo modulo, mentre per qualsiasi tipo di informazione potete scrivere a info@museorodari.it.
Il percorso espositivo si apre con un omaggio al fiume Nigoglia, unico esempio di fiume che scorre verso l’alto ed elemento simbolo della poetica rodariana e del suo invito ad andare controcorrente.
Ovviamente poi il museo si focalizza sulla vita di Rodari e sulle sue opere, con una serie di installazioni interattive che coinvolgono lo spettatore e lo invitano a esplorare e soprattutto ad allenare la propria creatività attraverso gli sbagli.
L’ultima sala è dedicata alla Biblioteca della Fantasia, 300 libri bianchi che rappresentano l’antologia rodariana.
Curato da Pino Boero, dai progettisti di AuroraMeccanica per gli allestimenti museali, da Bianchetti Architettura per il progetto architettonico e da Studio Grand Hotel per il progetto grafico; il museo è stato realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariplo.
Un fantastico progetto adatto prima di tutto ai più piccoli che possono perdersi nel fantastico mondo dei libri di Gianni Rodari, ma anche per gli adulti perché gli insegnamenti e i valori che si celano dietro le parole scaturite dalla penna di questo scrittore sono sempre attuali e utili anche da grandi.
Una diretta TikTok dalle Gallerie degli Uffizi, una maratona di mostre e una staffetta tra musei internazionali: idee per partecipare a questo appuntamento dedicato all'arte in tutto il mondo
È davvero #MuseumMoment, on e offline. Questo 18 maggio, la Giornata Internazionale dei Musei promossa come ogni anno da Icom International Council of Museums, ha proprio il sapore della rinascita.
Dopo un anno di chiusure dolorose, mostre rinviate, porte chiuse, numeri in picchiata su biglietti staccati e introiti ( - 76% agli Uffizi, -85% al Louvre, -92% alla Tate), si ricomincia a progettare. Lo abbiamo visto, in un’Italia ormai quasi tutta tinta di giallo, anche grazie alle Giornate di Primavera del Fai che hanno attratto un po’ ovunque visitatori anche in luoghi meno noti (come l’Oasi Zegna).
Si riprende a respirare bellezza. I musei sono di nuovo aperti al pubblico, con il solo obbligo di prenotazione nel fine settimana, e non è un caso se analizzando Google Trends dell’ultimo mese (lo ha appena fatto avantgrade.com, specializzata in algoritmi e intelligenza artificiale), c’è stata un’impennata sensibile di ricerche sui musei. In cima alle lista i Capitolini di Roma ( +750% di richerche), il Museo Egizio di Torino (+350% ), il Museo del Novecento di Milano (+300%). Il monumento più cercato per le prenotazioni in questa primavera? Il Colosseo, ovviamente.
Si torna a gustare i musei in presenza, alcune importanti mostre hanno appena aperto e altre, come la Biennale Architettura di Venezia, lo faranno nella settima 17-23 maggio, ma non senza rinunciare all’online.
TikTok ha infatti appena lanciato per la Giornata Internazionale dei Musei il suo #MuseumMoment, una sorta di staffetta artistica digitale tra alcune delle più importanti istituzioni al mondo che comincia dalla National Gallery di Singapore per passare, ora dopo ora, seguendo il fuso orario, al Giappone, al Brasile, all’Europa per poi andare negli USA e terminare in Messico al Museo de Arte Popular.
La live sarà trasmessa sul canale Tiktok for Good e rilanciata su tutta la piattaforma con gli hashtag #FineArt #ArtONTikTok
Il “runner italiano” per questa maratona di bellezza digitale su TikTok è uno dei nostri più celebri musei , le Gallerie degli Uffizi – che giusto un anno fa occuparono i social risultando, tra TikTok e Instagram, il museo al mondo seguito da più follower – con Giovanni Arena (@giovanniarena, noto per il suo progetto #tiraccontolitalia) e Eike Schmidt, il direttore tedesco del museo fiorentino, da sempre pronto a sperimentare nuove forme di comunicazione: appuntamento il 18 maggio alle 15, ora italiana, per una diretta dal meraviglioso Giardino di Boboli.