È probabile che vi stiate chiedendo: “Ma che noia… tutta una mostra su dei fiori?” Sbagliate. È una delle mostre più belle e particolari che abbia mai visto. E vi racconto perché.
Il posto: Chiostro del Bramante
Prima di tutto, due parole sul posto. Il Chiostro del Bramante è un edificio antico, proprio nel centro di Roma. Fu costruito tanto tempo fa, durante il Rinascimento, da un famoso architetto che si chiamava, appunto, Bramante. Appena arrivati, vi sembrerà di entrare in un posto magico: silenzioso, con un cortile bellissimo, pieno di luce e piante. Non sembra nemmeno di stare in città, ma in un angolo di pace.
Il Chiostro viene usato per fare mostre d’arte, e ogni volta cambia tutto: luci, stanze, colori… insomma, lo trasformano completamente. A partire dall’ingresso, ci sono decorazioni floreali ovunque e si sente anche un piacevole profumo nell’aria. Sembra di stare in un giardino da sogno.
Di cosa ci parla la mostra “FLOWERS”?
Il titolo è semplice: “FLOWERS”, cioè “fiori”. Ma non è una mostra di fiori veri, tipo quelli da giardino. È una mostra su come gli artisti, dal passato fino a oggi, hanno rappresentato i fiori nelle loro opere. Alcuni hanno usato pittura, altri video, altri sculture, altri ancora l’intelligenza artificiale. Ci sono più di 90 opere da tutto il mondo, realizzate da artisti famosi e non.
In pratica, la mostra racconta come un fiore può significare tante cose diverse: bellezza, amore, vita, morte, natura, fragilità, forza… È interessante scoprire quante emozioni può trasmettere una cosa semplice come un fiore.
Le opere più belle
Tra le prime c’è un’installazione (cioè un’opera che occupa tutta una stanza) dove dei fiori meccanici si aprono e si chiudono da soli. Sembrano veri! Si chiama “Meadow”, dello Studio Drift. Si ha l’illusione che i fiori respirino. È inevitabile fermarsi a guardarli per un sacco di tempo. Sono ipnotici.
Poi c’è una stanza dove tutti i fiori sono sospesi a mezz’aria. Centinaia, forse migliaia, appesi con dei fili trasparenti. L’autrice si chiama Rebecca Louise Law, e ha fatto davvero un’opera incredibile. Camminando lì dentro sembra di stare in una nuvola di fiori. Un’atmosfera quasi da sogno.
Un’altra opera molto interessante è quella di Ai Weiwei, un artista cinese molto famoso. I suoi fiori sono messi in un contesto serio, parlano di resistenza e libertà. Anche se sono solo immagini di fiori, sembra che stiano “gridando” qualcosa di importante. Questo fa capire che un’opera può essere bella, ma anche potente, e può dire cose molto profonde.
Ci sono anche dipinti molto antichi, tipo quelli di Brueghel il Vecchio, con fiori super dettagliati. Sembrano quasi foto, invece sono quadri antichissimi. Pazzesco pensare che siano stati dipinti a mano centinaia di anni fa.
Cosa si impara
Prima di visitare questa mostra, probabilmente penserete che i fiori siano solo decorazioni ‘carine’. Dopo scoprirete che i fiori possono avere tanti significati. Per esempio: un fiore che sboccia può rappresentare la vita o la speranza, oppure che un fiore che appassisce può rappresentare la tristezza o la fine di qualcosa. Un fiore raro poi può significare qualcosa di speciale e unico e un bouquet può rappresentare amore, amicizia, gratitudine.
E tutto questo usando tecniche molto differenti tra loro: pittura, scultura, video, computergrafica. C’è persino un’opera fatta con l’intelligenza artificiale, dove dei fiori si muovono in uno schermo e cambiano forma a seconda di come ci si muove al cospetto. Stranissimo, ma anche molto moderno.
L’atmosfera della mostra
La mostra è organizzata molto bene. Ogni sala è diversa: alcune risultano luminose, altre un po’ più scure, con luci colorate. In alcune si sente musica dolce, in altre solo i rumori dei visitatori o dei fiori meccanici. Questo crea un’atmosfera molto rilassante e anche un po’ magica.
Inoltre ci sono delle frasi sui muri, scritte in modo poetico, che parlano di fiori, arte e sentimenti. Fermatevi a leggerne alcune e rimarrete incantati. Una recitava: “I fiori crescono anche nel cemento”, ed è rimasta nella mia mente tutto il giorno.
Un’esperienza da ricordare
Questa mostra fa comprendere che l’arte non è solo roba da musei, noiosa e difficile da capire. L’arte può essere qualcosa che ti parla direttamente, che ti fa emozionare, riflettere o anche solo sorridere. E può partire da cose semplici, come un fiore.
In conclusione, la mostra “FLOWERS” è stata molto più di quello che ci si possa aspettare. Non si ammirano solo fiori bellissimi, ma anche storie, emozioni, simboli dal significato profondo. Si imparano cose nuove, si vedono opere sorprendenti e ci si diverte. È una mostra che consiglio a tutti, anche a chi non è appassionato d’arte.
Se vi capitasse di venire a Roma entro gennaio 2026, vi consiglio davvero di visitarla. Magari vi farà cambiare idea, proprio come è successo a me. (Sara Sisca)
8 maggio 2025