Diaframmi

accessori per esperimenti di ottica

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Diaframmi
Diaframmi

Numero di inventario: Diaframma a freccia: 231, ...

Costruttore: J. Duboscq, Paris (?)

Data di acquisto: metà XIX sec.

Materiali e componenti: ottone

Dimensioni: due di diametro di 9 cm e uno di 10 cm

Prezzo:

Descrizione e caratteristiche fisiche

Un diaframma è formato da una ghiera di ottone sulla quale è posto un disco con 11 fori di differente diametro. Ruotando il disco, i fori vengono a coincidere con l'asse ottico del condensatore ottico e permettono così di generare fasci di luce di varia grandezza. Altri due diaframmi sono di apertura rettilinea e sono composti da una ghiera di ottone sulla quale sono poste due lastrine metalliche parallele, con gli spigoli adiacenti affilati che delimitano una fenditura rettilinea. La larghezza della fenditura si regola tramite un bottone a vite: in una, fa scorrere le due lastrine trasversalmente in sensi diversi facendole avvicinare, nell'altra agisce su una levetta munita di molla antagonista ...

Notizie storiche e uso dello strumento

Considerato un fascio di raggi paralleli all'asse ottico di una lente, quelli più lontani dall'asse, non convergono nel fuoco di quelli corrispondenti alla parte centrale, ma in un punto meno distante, a causa della forma stessa della lente. Tale fenomeno è detto aberrazione di sfericità per rifrazione ed è analogo a quello osservato negli specchi sotto il nome di aberrazione di sfericità per riflessione. Per ridurre l'aberrazione, si può ricorre al diaframma. Esso è costituito da uno schermo opaco con foro centrale, per lo più circolare, che fa passare solo i raggi che cadono al centro della lente, detti raggi parassiali, impedendo il passaggio di quelli vicino agli orli, detti raggi marginali. In questo modo si acquista in nitidezza, ma si perde in chiarezza, perché restringendosi l'apertura per via del diaframma, sarà minore la quantità di luce che crea l'immagine. I diaframmi venivano usati nei microscopi, nelle lanterne magiche ed erano costituiti in genere da fori circolari di differente diametri, in modo da regolare la luce incidente sull'oggetto da osservare.

Nel Registro Blaserna in una Nota relativa a strumenti di Duboscq, del 1863, è riportato: "Diaphragme à trous circulaires ... Fr. 15; diaphragme à overture rectiligne ... Fr. 30". Nel Catalogo Blaserna invece è riportato: " Una larga cassa di lamiera di ottone, sormontata da un tubo, e sostenuta da quattro colonne, con tre diaframmi, uno a buchi circolari, una a freccia, ed uno ad apertura rettilinea, essa serve a mettervi dentro varie sorgenti luminose per esperimenti di luce. Appartengono alla stessa un tubo con una grossa lente e un pezzo con uno specchio nero inclinato ad angolo di 45° (6 pezzi L.250)."

Diaframmi

Curiosità

In fotografia, i diaframmi più comunemente usati sono quelli a iride, cioè composti da una serie di lamine a forma di falce che guidate da un bottone esterno si spostano in modo da dare luogo a una apertura prossima a un cerchio, al fine di regolare la quantità di luce incidente.

Interventi

Rimozione a secco della polvere con pennelli a setola morbida. Pulitura delle superfici con etere di petrolio.

Bibliografia & sitografia

A cura di Aurelio Agliolo Gallitto, con la collaborazione di Giovanni Luca Sferrazza. Ultima revisione 11.05.20202012 © Collezione Storica degli Strumenti di Fisica, Università di Palermo