Con il termine inglese fracking si intende una particolare tecnica estrattiva di petrolio e gas naturale utilizzata per la prima volta in America nel 1947 dalla compagnia Halliburton. Questa tecnologia è stata perfezionata in Texas nei decenni successivi. Questo metodo sfrutta la pressione dei liquidi per provocare delle fratture negli strati rocciosi più profondi del terreno. Per questo motivo è conosciuto anche con il nome di ‘fratturazione idraulica’ o ‘hydrofracking’. Si tratta di un metodo impiegato per agevolare la fuoriuscita del petrolio o dei gas presenti nelle formazioni rocciose per consentirne un recupero più rapido e completo. Le fratture create nel terreno possono essere sia naturali che artificiali. In quest’ultimo caso, è l’uomo a creare delle ‘fessure’ in determinati strati di roccia presenti nei giacimenti petroliferi. Fessure che poi vengono allargate, immettendo grandi quantitativi di acqua sotto pressione, e mantenute aperte con sabbia, ghiaia e granuli di ceramica.
La fratturazione idraulica è sotto monitoraggio a livello internazionale a causa di preoccupazioni per i rischi di contaminazione chimica delle acque sotterranee e dell'aria. In alcuni paesi l'uso di questa tecnica è stata sospesa o addirittura vietata. A Marzo 2014 la rivista Endocrinology ha pubblicato un articolo su attività estrattive del Colorado, dal titolo "Estrogen and androgen receptor activities of hydraulic fracturing chemicals and surface and ground water in a drilling-dense region". I ricercatori hanno analizzato le acque di Garfield County, Colorado, zona dove sono molto presenti pozzi di gas d'argille. I campionamenti mostrarono che anche la presenza di "livelli moderati" di sostanze chimiche dei fluidi usati per la fratturazione avevano la potenzialità di interferire con il funzionamento normale degli ormoni. Uno dei coatuori dello studio, Christopher Kassotis, sostiene che gli alti livelli di alterazione del funzionamento degli ormoni sono collegati ad infertilità, cancro, e danni alla nascita.