Salmo 130 La preghiera nella sofferenza

Il male relega nel buio più profondo dove solo Dio può arrivare a salvare.


1 Canto delle salite.

Dal profondo a te grido, o Signore;

2 Signore, ascolta la mia voce.

Siano i tuoi orecchi attenti

alla voce della mia supplica.

3 Se consideri le colpe, Signore,

Signore, chi ti può resistere?

4 Ma con te è il perdono:

così avremo il tuo timore.

5 Io spero, Signore. Spera l’anima mia,

attendo la sua parola.

6 L’anima mia è rivolta al Signore

più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle l’aurora,

7 Israele attenda il Signore,

perché con il Signore è la misericordia

e grande è con lui la redenzione.

8 Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.


Nelle situazioni più disperate quando tutti si allontanano l’unica possibilità è invocare l’aiuto di Dio perché ha sempre “le orecchie” attente ad ogni grido. Nonostante il ripudio e l’abbandono della sua amicizia lui perdona. Da qui nasce la speranza e la certezza di non essere rifiutati da lui nonostante le colpe. E così si attende la sua Parola di grazia più che sentinelle nell’attesa dello spuntar del giorno.


Signore, il male getta sempre in un abisso di solitudine dove solo la tua Parola può penetrare e solo Tu puoi ascoltare l’invocazione di salvezza. Sono consapevole di non essere degno di perdono, ma tu sei misericordia senza limiti. Per questo spero in Te, sicuro che verrai a salvarmi e mi “redimerai da tutte le mie colpe”.