Salmo 122 La gioia di andare ed entrare nella casa del Signore

La pace dono di Dio


1 Canto delle salite. Di Davide.

Quale gioia, quando mi dissero:

«Andremo alla casa del Signore!».

2 Già sono fermi i nostri piedi

alle tue porte, Gerusalemme!

3 Gerusalemme è costruita

come città unita e compatta.

4 È là che salgono le tribù, le tribù del Signore,

secondo la legge d’Israele, per lodare il nome del Signore.

5 Là sono posti i troni del giudizio,

i troni della casa di Davide.

6 Chiedete pace per Gerusalemme:

vivano sicuri quelli che ti amano;

7 sia pace nelle tue mura,

sicurezza nei tuoi palazzi.

8 Per i miei fratelli e i miei amici io dirò:

«Su te sia pace!».

9 Per la casa del Signore nostro Dio,

chiederò per te il bene.


Il pellegrinaggio a Gerusalemme per la Pasqua era il momento più importante dell’esperienza di fede: sognare di partire, trepidare di gioia alla notizia della partenza, spiare ancora da lontano le mura della città santa, giungere finalmente alle soglie del Tempio, entrarvi. Lì esplode il canto verso la città scelta da Dio come sua dimora e l’augurio che in essa regni sempre la pace.


Signore, come invidio il pellegrino del salmo che anela ad incontrarti anche se solo una volta all’anno nella tua dimora. Ed io invece che posso entrare ogni momento in chiesa spesso sono apatico e distratto e quasi non mi accorgo che ci abiti e sei lì per me, per noi. Signore, aiutami a sostare presso di Te senza pensare sempre a ciò che mi attende per fissare lo sguardo su di Te.