b «Foggiando nel discorso un’immagine dell’anima, affinché chi dice quelle cose possa sapere cosa è che diceva».
[…].
c «Una di quelle, […], quali raccontano i miti che fossero certe antiche nature, quella della Chimera o di Scilla e di Cerbero, e parecchie altre forme che si dice nascessero per natura molte coesistenti in uno».
[…]
«Foggia tu dunque una forma d’un mostro variopinto e a molte teste, avente in giro teste di animali mansueti e feroci, e capace di trasmutare e far nascere da sé stesso tutti questi aspetti».
d […].
«E un’altra forma di leone, e una d’uomo; e sia assai più grande il primo, e minore il secondo».
[…].
«Ora connettile insieme in una, di tre che sono,
e in modo che concrescano insieme tra loro».
[…].
«E foggia loro intorno dall’esterno un’immagine di un unico essere, quella dell’uomo, di modo che a chi non possa vedere l’intero, ma vegga solo l’involucro esteriore, appaia un solo animale, un uomo».
Platone
La Repubblica
588 b, c
588 d, e
Vol. II
Traduzione di
Francesco Gabrieli
Milano
Rizzoli
1984
p. 342
p. 343