Suoni e significati nel pensiero di Marius Schneider
Suoni e significati nel pensiero di Marius Schneider
MiA, 22 settembre 2022
Affrontare il problema della significazione1 in musica vuol dire introdursi nella problematica estetica e musicologica, tuttora irrisolta, che indaga l’esistenza della semanticità musicale2. Il pensiero di Schneider può offrire una diversa chiave di lettura del problema ermeneutico, indagandolo in una prospettiva eminentemente antropologica.
Studiando e comparando i contenuti delle arcaiche culture musicali risalenti sin all’epoca megalitica, Schneider scopre che qualsiasi ‘fenomeno’ che caratterizza la ‘realtà’ è e, al contempo, ha un’essenza acustica.
L’essenza acustica della realtà è raffigurata da Schneider3 mediante alcune altezze poste in forma circolare, evidenziandone il carattere essenzialmente dinamico della stessa.
In questa prospettiva anche i significati sono ‘fenomeni’ e, in ragione di ciò, essi hanno un’essenza acustica che li pongono in relazione analogica con una determinata altezza. Per il pensatore alsaziano, ad ogni suono corrisponde quindi una rete di significati in cui traluce l’essenza musicale degli stessi.
La ‘forza’... fa
Marius Schneider evidenzia le relazioni di similarità che intercorrono tra l’altezza fa4 e alcuni significati:
Ideologie (significati):
coraggio;
autorità;
potenza;
purificazione mistica;
resurrezione;
potenza sessuale maschile.
Il quadro di contenuti esposti dal pensatore alsaziano può sollecitare innumerevoli percorsi interpretativi e, personalmente, reputo che, in virtù della somiglianza dei termini presi in considerazione, il suono fa sia l’espressione acustica dell’affermazione di sé.
Un’affermazione che promana dal probabile desiderio di rinascere (‘purificazione mistica’, ‘resurrezione’) per affermare, ora con ‘coraggio’, ora con ‘autorità’, la propria presenza acustica (‘potenza’).
La personale scelta è motivata da una circostanza vissuta dallo scrivente mentre ascoltava un’esecuzione al pianoforte eseguita da una persona che si soffermava lungamente sull’esecuzione e l’audizione del suono fa eseguito nel registro grave dello strumento.
Che cosa significava per la persona quel suono?
Perché si soffermava proprio sul fa grave?
La persona era visibilmente disturbata perché, poco prima dell’esecuzione strumentale, esprimeva verbalmente vissuti dolorosi non derivanti dal contesto terapeutico, mentre quando suonava il pianoforte pareva maggiormente aderente alla realtà in ricerca d’affermazione e d’accoglienza di sé. Indipendentemente dalla personale interpretazione, ancora una volta il pensiero schneideriano ci sollecita a interrogarci sul senso e la presenza anche di un suono, prendendolo in considerazione non solamente come realtà musicologica, ossia inteso come altezza fa, ma andando oltre, ricercando nei propri ambienti di rilevazione i possibili significati a esso sottesi.
Il ‘dualismo’ del... do
Per il pensatore alsaziano il suono do5 presenta molteplici relazioni di affinità con concetti apparentemente contrastanti:
Ideologie (significati):
eco;
Legge dei Gemelli;
riti di guerra;
riti di prosperità;
riti di ascensione;
riti di resurrezione;
sapere chiaro;
porta verso Dio;
tribunale;
Paradiso;
Inferno;
nascita delle anime.
Un’attenta lettura del composito quadro polisemico dischiude la concezione dualistica della realtà che, per il pensatore alsaziano, può sussistere solamente come compresenza di forze contrastanti (monismo dinamico6).
La realtà ha quindi un aspetto duplice, come lo è la ‘Legge dei Gemelli’ e il fenomeno acustico che meglio la esprime: l‘eco7’.
In questa prospettiva la realtà può essere intessuta di contrasti che coesistono dinamicamente, oscillando tra l’angoscia (‘Inferno’), la gioia (‘Paradiso’) e il giudizio (‘tribunale’).
La realtà interiore è quindi caratterizzata dal perpetuo dissidio (‘i riti di guerra’) dei vissuti provati che, quando raggiungono l’agognato stato di equilibrio dinamico, giunge finalmente allo stato di benessere (‘riti di prosperità, resurrezione e ascensione’).
Un dualismo che altresì annuncia acusticamente la prima forma di consapevolezza del sé (‘nascita delle anime’) orientato ora verso una maggior chiarezza (‘sapere chiaro’, ‘porta verso Dio’).
Così, seguendo le considerazioni prese in esame, m’interrogo sul senso del vocalizzo che ruota intorno al suono do, eseguito da un individuo che, verosimilmente, potrebbe esprimere acusticamente la stato di piacere che scaturisce dall’equilibrio dinamico che sussiste tra le forze contrastanti che lo pervadono.
L’ intuizione del... sol
Il suono sol8, secondo il pensiero di Marius Schneider, dischiude relazioni di analogia con evidenti concetti spirituali.
Ideologie (significati):
lode,
rito divino,
sapere divino.
Per l’alsaziano, il sol esprime quindi la dimensione mistica dell’individuo che svela, verosimilmente, la capacità di conoscere la realtà, e perciò se stessi, in modo intuitivo (‘sapere divino’, ‘rito divino’, ‘lode’).
L’intuizione quindi è forma di percezione, paradossalmente superiore, benché non sia per nulla razionale, ma istintiva, dischiude, anche a chi non ha la possibilità di utilizzare il pensiero logico deduttivo, la possibilità di percepirsi come persona, avvertendo, probabilmente, anche la realtà circostante.
Ora m’interrogo sul perché questo suono stenti a manifestarsi, con la voce o gli strumenti musicali, nelle persone con cui quotidianamente interagisco musicalmente.
Il linguaggio del... re
Il suono re9 svela relazioni di somiglianza con contenuti che riguardano l’espressività e la comunicazione.
Ideologie (significati):
analogia fra cielo e terra;
arte e scienza;
incarnazione;
intelligenza;
linguaggio;
parabola;
salute;
incarnazione.
Parafrasando lo stimolo schneideriano, l’espressività (‘incarnazione’) del sé diventa quindi ‘linguaggio’ (‘parabola’) quando la persona sta bene (‘salute’) e mostra di integrare (‘relazione di analogia fra cielo e terra’, ‘intelligenza’, ‘arte e scienza’) acusticamente il proprio sé.
La comunicazione, l’espressività è ora possibile, la persona si manifesta in modo equilibrato, ossia musicalmente.
Forse, questa strana congettura mi chiarisce lo stato di benessere che provo quando sento la presenza del suono re, eseguito dalle persone con cui interagisco musicalmente.
Sì, mi sento bene, quasi felice, poiché intuisco che la presenza di questa altezza annuncia, per la persona, un grande cambiamento e mi sento l’ascoltatore privilegiato di questo straordinario evento.
Gli affetti del... la
Il suono la10 dischiude alcune relazioni di similitudine con le tematiche degli affetti.
Ideologie (significati):
fidanzamento;
riti d’amore;
vita erotica.
Le relazioni di analogia, proposte dall’alsaziano, rappresentano il suono la come l’espressione acustica dell’affettività (‘vita erotica’, ‘riti d’amore’, ‘fidanzamento’) del sé.
Un’affettività che può rievocare quindi la presenza di persone, stati d’animo e situazioni significative per il singolo.
Riflettendo ulteriormente sui significati analogici sollecitati dal la, sono ora alla ricerca di una possibile chiave di lettura del mio modo di interloquire musicalmente con le persone e, in particolare, mi chiedo perché eseguo con insistenza questa specifica altezza.
Forse, inconsciamente, vorrei tranquillizzarle, trasmettendo la mia discreta presenza?
Il dolore del... mi
Le relazioni di analogia, sollecitate dal suono ‘mi’11, tracciano un quadro di significati attinenti la pienezza del sé:
Ideologie (significati):
coscienza del dovere;
dolore;
matrimonio;
offerta del sacrificio;
riti di prosperità;
sacrificio violento;
vita vegetativa.
Schneider propone ora un quadro di corrispondenze analogiche che evidenziano la maturità del sé (‘vita vegetativa’, ‘matrimonio’, ‘riti di prosperità’, ‘coscienza del dovere’).
Un sé consapevole che deriva dall’incessante lotta (‘sacrificio violento’, ‘offerta del sacrificio’) che intercorre tra due forze antagoniste, probabilmente tra il benessere (‘riti di prosperità’) e la sofferenza (‘dolore’).
Sovente mi sono interrogato sul perché una persona eseguisse, con il pianoforte, spontaneamente e insistentemente due altezze: il mi e fa, soffermandosi lungamente sul mi.
Mi sono quindi chiesto perché quella persona si fosse concentrata su quella particolare scelta.
La proposta schneideriana mi ha suggerito una possibile interpretazione, per me convincente.
Forse la persona, evidentemente agitata, esprimeva musicalmente l’insistente (fa) presenza del proprio dolore (mi).
La malinconia del... si
Le relazioni di analogia, sollecitate dal suono si12, indicano un quadro di significati attinenti all’introspezione del sé.
Ideologie (significati):
culto divino;
malinconia;
sapere mistico.
‘Malinconia’, ‘sapere mistico’ e ‘culto divino’ tracciano il quadro delle relazioni di analogie associate al suono si.
Probabilmente, interpretando il pensiero schneideriano, il suono sì sollecita quindi una riflessione sull’inquietudine del sé.
Così, adottando la proposta del pensatore alsaziano, mi interrogo sul possibile significato sotteso al suono si spesso vocalizzato da una persona.
Vorrà esprimere musicalmente la sua tristezza?
La sua disperazione?
La sua angoscia?
Fa#, do#, sol#, mib, sib
Schneider non espone analiticamente le altezze alterate, sebbene nella tavola XII, allegata al libro d Gli animali simbolici e la loro
origine musicale nella mitologia e nella scultura antiche, indichi alcune peculiari relazioni di analogia tra le altezze e alcuni significati:
fa#... sacrificio di sé stessi;
do# ... sacrificio di sé stessi;
sol# ... morte;
mib ... resurrezione;
sib... resurrezione.
Decifrare le altezze...
Indipendentemente dalle personali interpretazioni disseminate nel contributo, l’avvincente proposta di Marius Schneider offre un importante stimolo di riflessione sul musicale agito, sia esso formato anche da un unico suono, prendendolo finalmente in considerazione, non solo come una realtà musicologica, ma anche come simbolo di senso.
Un senso da ricercare, interpretare, comprendere...
Tavola XII di Marius Schneider
Sintesi delle relazioni di analogia tra le le altezze e i significati.
A cura di Giangiuseppe Bonardi
Note a piè pagina
1 Bonardi Giangiuseppe, Suoni e significati nel pensiero di Marius Schneider, 12 aprile 2009,
Musicoterapie in Ascolto, Archivio 2009.
2 A. Collisani A., (1988), “Musica e simboli”, Sellerio, Palermo.
3 M. Schneider M., (1946), Gli animali simbolici e la loro origine musicale nella mitologia e nella
scultura antiche, Rusconi, Milano 1986, p. 416.
4 M. Schneider, Op. cit. p. 218.
5 M. Schneider, Op. cit. p. 219.
6 M. Schneider, Op. cit. p. p. 7.
7 M. Schneider, Op. cit. p. 226.
8 M. Schneider, Op. cit. p. 230.
9 M. Schneider, Op. cit., p. 231.
10 M. Schneider, Op. cit. p. 234.
11 M. Schneider, Op. cit. p. 236.
12 M. Schneider, Op. cit. p. 240.
13Tavola XII allegata al libro di M. Schneider (1946), Op. cit.
Giangiuseppe Bonardi