L’ascolto è certamente una delle dimensioni di interesse speculativo e applicativo della musicoterapia per cui l’elaborato della Branchini rientra, a pieno titolo, in questo filone di ricerca e di applicazione.
La novità proposta da Lisa Branchini è la concettualizzazione del termine ascolto che lei definisce: ascolto interconnesso.
Per Lisa Branchini non c’è solo l’ascolto, ossia quel faticosissimo atto volitivo, che cerchiamo di mettere in pratica quando vogliamo accogliere noi stessi e/o l’altra/o da sé ma, per lei, esiste l’ascolto purché sia interconnesso.
Per comprendere cosa sia l’ascolto interconnesso della collega Lisa Branchini è necessario leggere le sue parole.
“Sgomberare il mio spazio interiore da un flusso di percezioni sensoriali pesanti e ingombranti per me significa cercare il silenzio.
In quello spazio-tempo, scandito dal ritmo del respiro, posso esercitare un ascolto autentico tanto di me stessa quanto dell’altro.
È nell’esperienza di questo flusso di emozioni che, gradualmente, la mia mente arriva a percepire i vissuti in modo più chiaro.
Il silenzio facilita l’accoglienza riflessiva di ciò che sento, permettendomi di collocare quei vissuti e quelle emozioni nell’esperienza e dar loro una cornice di senso, prima che un processo di trasformazione possa attivarsi".
Lisa Branchini
L'ascolto interconnesso
p. 45
MiA
2025
L’ascolto interconnesso è quindi, per la Branchini, la ricerca del silenzio, un silenzio che determina lo spazio-tempo in cui è possibile l’interconnessione autentica con sé, l’altra/o da sé e il micro-cosmo che li include, l’ambiente di musicoterapia, con la tensione di connettersi, poi, al macro-cosmo familiare e sociale in cui i soggetti (terapeuta e persona in cura) vivono.
Un’altra novità proposta nel libro è data dal fatto che l’autrice ha elaborato due precise metodiche di ascolto interconnesso: una in ambito terapeutico e l’altra in ambito educativo.
Le due metodiche sono ben definite e non si “meticciano”.
In questo modo la Branchini evita di proporre quelle pericolose contaminazioni che creano, di fatto, solo pericolose, insanabili confusioni epistemologiche e applicative che non portano a nulla di buono ma solo scetticismo.
Dalla lettura del libro risulta ben chiaro che, quando l’ascolto interconnesso è realizzato in terapia, la Branchini utilizza una specifica metodica musicoterapica.
Quando l’ascolto interconnesso è applicato in educazione, la proposta applicativa della Branchini è una peculiare metodica educativo-musicale.
Giangiuseppe Bonardi
MiA, 1 aprile 2025