MiA, 20 settembre 2022
L’apparente dualismo dell’ascolto
Nella descrizione del pensiero schneideriano ricorrono spesso termini generali indicanti la dimensione spaziale della realtà che, per l’alsaziano, è essenzialmente acustica. Per Marius Schneider, il mondo è, di fatto, formato da un dualismo musicale apparente: l’alto, il cielo e il basso, la terra. Schneider, nella tavola XII, con le altezze fa, do, sol indica i suoni del cielo e, con re, la, mi, si, le altezze della terra1.
E poiché ciò che accade nel macrocosmo si può riscontrare anche nel microcosmo2, cielo e terra, ossia alto e basso, sono quindi termini che possono aiutare a comprendere il monismo dinamico3 che caratterizza la vita umana. In questa prospettiva il termine alto, ossia il “cielo” è in relazione analogica con la dimensione spirituale dell’uomo: l’anima4, mentre il vocabolo basso, ossia la “terra” ne evidenzia la sua dimensione corporea.
In questa prospettiva, il benessere psicofisico dell’individuo, non è dovuto dalla presenza di alcune altezze e dall’esclusione di altre, ma si realizza solo quando i suoni, formanti il cielo e la terra, rimangono in equilibrio dinamico poiché i suoni alti e bassi sono, di fatto, le espressioni acustiche della dimensione corporea e di quella spirituale della persona.
La mancanza di una delle due componenti (alto o basso) determina il disequilibrio o la disarmonia dell’essere e, per questa ragione, l’uomo cerca di ristabilire il proprio benessere ricercando suoni alti, trasformando lo stato di dolore5 (valle) in benessere (montagna). Pertanto i termini “alto” e “basso” non evidenziano solamente il concetto di altezza musicale in sé, ma dischiudono un inaspettato e profondo dualismo apparente formato da contrasti che, mantenendosi in equilibrio dinamico, ancora una volta, danno luogo al monismo dinamico, ossia a un ritmo formato da sensazioni corporee (i suoni di terra, basso, la valle) e da emozioni, sentimenti (i suoni del cielo, l’alto, la montagna) che spesso caratterizzano le nostre quotidiane... “humane musiche”.
Note a piè pagina
1Schneider M., (1946), Gli animali simbolici e la loro origine musicale nella mitologia e nella scultura
antiche, Milano, Rusconi, 1986, pp. 158, 159; 206-207.
2 Schneider M., Op. cit. p. 257.
3 “[…] attività di (due) forze (contrarie) in compensazione […]”, in Marius Schneider, Op. cit. p. 7.
4 Schneider M., Op. cit. p. 10-12.
Bonardi Giangiuseppe