Francesca Leccis
DICAAR, Università di Cagliari
Sunto
L’investimento in un progetto di rigenerazione urbana richiede un cospicuo impiego di risorse economiche; pertanto si prefigge di ottenere non solo un guadagno strettamente economico dato dalla crescita della rendita urbana, ma anche un più ampio miglioramento della qualità del territorio e del benessere socio-economico della collettività.
Il progetto nel quartiere Flaminio di Roma, caratterizzato dalla costruzione dell’Auditorium Parco della Musica, inaugurato nel 2002, costituisce un mirabile esempio di intervento di rigenerazione culturale, poiché ha sensibilmente contribuito a determinare un notevole miglioramento dell’area in termini sia di qualità urbana sia di benessere socio-economico.
Lo studio si basa su un’inedita analisi ex-post del progetto, strutturata attorno a una rigorosa analisi longitudinale, che confronta il Flaminio con i quartieri circostanti, basata sulla raccolta dei dati grezzi alla quale segue la loro elaborazione e interpretazione finalizzate alla comprensione dei cambiamenti demografici, sociali ed economici. In supporto a questa articolata analisi quantitativa, un’approfondita analisi qualitativa indaga sugli aspetti che non possono essere colti attraverso la precedente analisi quantitativa.
La ricerca dimostra che l’incremento della rendita urbana nel quartiere Flaminio è in linea con quello dei quartieri circostanti e segue il ciclo immobiliare che ha caratterizzato il cuore di Roma negli anni successivi alla realizzazione dell’Auditorium Parco della Musica, evitando il verificarsi di processi di gentrification. Infatti, ben lontano da questi fenomeni di isolamento ed espulsione della popolazione originaria, il quartiere mostra un sensibile miglioramento sia della condizione socio-economica dei suoi abitanti sia della sua stessa qualità, in quanto è divenuto esteticamente più gradevole e socialmente più sicuro. Inoltre, si può notare che gli abitanti dell’area sono i primi fruitori sia delle nuove infrastrutture realizzate nel quartiere, sia delle svariate attività ivi organizzate delle quali sono spesso essi stessi i promotori, supportando, così, un processo di rigenerazione che si attiva spontaneamente dal basso, piuttosto che essere forzatamente calato dall’alto.
Partendo dai risultati di questo esempio virtuoso, lo studio allarga la prospettiva di indagine alla ricerca di approcci efficaci nell’ambito della rigenerazione urbana in grado di assicurare un miglioramento generale dell’area di intervento e dei suoi abitanti contrastando l’insorgere di processi di gentrification. È in quest’ottica che si formulano delle raccomandazioni strategiche di rigenerazione alle amministrazioni comunali, alle comunità locali e al settore privato, affinché realizzino interventi che offrano la creazione di un contesto urbano equo e paritario in grado di migliorare il benessere della collettività e rafforzare la coesione sociale. Appare evidente che la pianificazione territoriale e le politiche urbane debbano necessariamente essere integrate con appropriate strategie socio-economiche, in modo da garantire che gli interventi di rigenerazione urbana non si limitino all’incremento della rendita, ma perseguano efficacemente anche obiettivi più ampi quali il miglioramento della qualità urbana e l’accrescimento complessivo del benessere collettivo, evitando l’esacerbazione delle disuguaglianze sociali e la polarizzazione tra classi sociali.
Parole chiave: rigenerazione urbana, rendita urbana, infrastrutture culturali, partecipazione dal basso, gentrification